Un anno di monitoraggio civico ambientale: il report finale di ReMo

Online, e scaricabile liberamente, “L’ambiente… sotto la lente”, il report finale del progetto “RE.MO. – Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi per l’ambiente e la sostenibilità”, realizzato da Monithon e Lunaria.

Raccontiamo un anno di lavoro intenso su temi sfidanti: sostenibilità ambientale, transizione ecologica, lotta ai cambiamenti climatici. Il nostro contributo per affrontare tali sfide è incentrato – neanche a dirlo – sulla sperimentazione e sulla diffusione di pratiche e metodologie innovative di monitoraggio delle risorse messe a disposizione in Italia con la programmazione 2021-2027 della Politica di Coesione e con il PNRR.

In un anno, abbiamo ideato e diffuso nuovi metodi e strumenti di monitoraggio civico ambientale, organizzato eventi di formazione e sensibilizzazione pubblica, sperimentato azioni di monitoraggio sui territori e attivato gruppi locali, avviato un lavoro di networking con alcune realtà della società civile.

Non ci resta, quindi, che proseguire e consolidare l’opera, provando ad accompagnare, con i nostri strumenti, la richiesta di partecipazione, di impegno concreto, di presa di parola da parte dei cittadini. Nel fare ciò, come scriviamo nel report – «possiamo attingere a un patrimonio, ricco ed esplorato solo in parte, di intelligenze, saperi ed energie collettive che sprigionano dai giovani, dagli studenti, dagli attivisti dei gruppi, delle organizzazioni, delle reti della società civile e dei movimenti sociali». Insomma, se adeguatamente valorizzato e sostenuto «il monitoraggio civico ambientale può essere una chiave di volta per offrire una risposta a queste sfide e a queste domande urgenti e ineludibili. Vale la pena scommetterci.»

 

Leggi “L’ambiente… sotto la lente

Venerdì 26 novembre l’evento finale della “Rete di monitoraggio civico” dei fondi per l’ambiente

Venerdì prossimo 26 novembre, dalle 14:30 alle 17:00, tutti pronti per la presentazione della “Rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente”. È in programma un dibattito con le istituzioni sui risultati del monitoraggio civico di due progetti in Sicilia e Molise e la discussione con la società civile sulle future attività della Rete con lo sguardo verso i fondi europei 2021-27 e PNRR.

Il progetto, co-finanziato dalla Commissione Europea, ci ha dato l’opportunità di offrire a tutti nuovi strumenti, materiali formativi e metodologie per scegliere e monitorare oltre 7.600 progetti finanziati dall’UE nel nostro paese. Questi metodi e strumenti – tra cui il Project Finder – sono già stati testati in 8 azioni di monitoraggio civico su altrettanti progetti europei, mentre altre sono in corso.

Realizzato assieme all’associazione Lunaria, il progetto ha ricevuto anche un significativo sostegno da parte delle istituzioni, tra cui 7 Autorità di Gestione di altrettanti programmi comunitari, oltre che dalla Campagna Sbilanciamoci!, dal Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, dalla Città metropolitana di Torino e Europe Direct Torino, e – non ultimo – dai nostri partner di OpenCoesione del Dipartimento per la Coesione della Presidenza del Consiglio. In particolare, il PON Città Metropolitane è stato costantemente coinvolto nelle attività.

Durante l’evento, discuteremo con i soggetti responsabili delle evidenze raccolte nel monitoraggio di una pista ciclabile a Catania e di un progetto per l’efficientamento delle risorse idriche a Campobasso – realizzati rispettivamente dagli studenti dell’Università di Catania e da Action Aid Molise. Inoltre, la nostra Francesca De Lucia introdurrà sfide e opportunità degli investimenti per la transizione ecologica previsti nella programmazione 2021-27 della Politica di Coesione e nel PNRR.

Chiuderemo con un dibattito sulle future attività della Rete a livello internazionale, nazionale e locale, grazie agli interventi di alcuni dei soggetti firmatari del nostro manifesto come Fridays for Future, Action Aid, Sardinia Open Data, Mobius Circle Salento e altri. Infine, con Alba Garavet esploreremo anche le opportunità di diffusione del metodo del monitoraggio civico nelle università.

 

Tutti i dettagli nel programma

 

L’evento sarà trasmesso in streaming sulle pagine Facebook di Lunaria e di Monithon. 

 

Vi aspettiamo!

La buona {s}onda. Sfide e prospettive del monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente

Evento finale del progetto “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”

Venerdì 26 novembre 2021 • h. 14.30-17.00
Diretta sulle pagine Facebook di Lunaria e Monithon

ORE 14.30-14.50 INTRODUZIONE AI LAVORI E presentazione dei risultati del progetto
Marcello Mariuzzo Lunaria
Francesca De Chiara Monithon
Francesco Amodeo Commissione Europea, DG REGIO-Direzione Generale per la Politica Regionale e Urbana

ORE 14.50-15.10 PRIMA SESSIONE
I fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile nella nuova Politica di Coesione 2021-2027
Francesca De Lucia Monithon

ORE 15.10-16.00 SECONDA SESSIONE
I risultati di due iniziative di monitoraggio civico dei fondi per l’ambiente in Molise e in Sicilia
Marina Caruso e Gemma Halliday studentesse del Master in “Diritto dell’ambiente e gestione del territorio” dell’Università degli Studi di Catania, responsabili del monitoraggio a Catania del progetto “Parco urbano nel quartiere di Librino: pista ciclabile”
Fabio Finocchiaro Direttore della Direzione “Politiche Comunitarie e Fondi Strutturali – Politiche Energetiche – Sport”, Comune di Catania
Giorgio Martini Autorità di Gestione del PON Città Metropolitane 2014-2020
Antonella Perrotta e Federica Ramacciati ActionAid Molise, responsabili del monitoraggio a Campobasso del progetto “Attività, azioni ed interventi finalizzati al miglioramento dell’efficienza della rete idrica comunale”.
Emilio Leccese Responsabile Ufficio Infrastrutture Idriche, Regione Molise

CoordinaCinzia Roma Monithon

ORE 16.00-16.10 PAUSA

ORE 16.10-16.50 TERZA SESSIONE
Tavola rotonda – Sfide e prospettive del monitoraggio civico dei fondi ambientali
Patrizia Caruso ActionAid Italia
Alba Garavet Europe Direct Torino
Emanuele Genovese Fridays For Future Italia
Daniela Tramacere Mobius Circle
Andrea Zedda e Daniela Casula Sardinia Open Data
CoordinaDuccio Zola Lunaria

ORE 16.50-17.00 CONCLUSIONI E SALUTI
Luigi Reggi Monithon
Duccio Zola Lunaria

Contatti e informazioni: retemonitoraggiocivico@lunaria.org; + 39 06 88 41 880

 

 

 

 

REMO – Un manifesto per il monitoraggio civico dei fondi per l’ambiente

Al via le adesioni a REMO-REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente.

Il testo del manifesto chiama a raccolta le realtà della società civile italiana per impegnarsi a favore della partecipazione e della trasparenza nella partita cruciale del buon utilizzo delle risorse comunitarie.

Un manifesto programmatico e una chiamata all’azione rivolta alle organizzazioni e alle realtà della società civile italiana per fare rete, condividere saperi e competenze, promuovere sui territori iniziative di monitoraggio civico e avanzare proposte e rivendicazioni per migliorare la partecipazione pubblica e la trasparenza istituzionale sulla programmazione e l’utilizzo dei fondi comunitari per l’ambiente, la sostenibilità e la transizione ecologica. 

È questo l’obiettivo di REMO-REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente, nata nell’ambito delle iniziative promosse dall’omonimo progetto realizzato da Lunaria e Monithon

Per aderire a REMO è sufficiente inviare una email all’indirizzo retemonitoraggiocivico@lunaria.org, specificando il nome della propria organizzazione, gruppo, rete di appartenenza, e indicando le motivazioni alla base della propria adesione.

Qui di seguito il testo del manifesto di REMO, che vede tra i primi firmatari Sbilanciamoci!, Alleanza Mobilità Dolce, Cittadinanzattiva, Kyoto Club, Fridays for Future Italia.

 

REMO-REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente: il manifesto

Di fronte ai drammatici effetti del cambiamento climatico, la decarbonizzazione dell’economia e la transizione verso modelli di produzione, consumo e scambio ecologicamente e socialmente sostenibili rappresentano traguardi ineludibili da raggiungere con urgenza. Con il Green Deal lanciato a dicembre 2020 dalla Commissione Europea presieduta da Ursula von der Leyen, l’Europa si è formalmente impegnata a diventare entro il 2050 il primo continente neutrale dal punto di vista climatico, cambiando il modo in cui «trattiamo la natura, produciamo, consumiamo, viviamo, lavoriamo, mangiamo, ci riscaldiamo, ci spostiamo».

Ai fondi residui della Politica di Coesione comunitaria 2014-2020, già dai prossimi mesi si stanno per sommare in Italia le risorse della nuova programmazione 2021-2027 relative all’Obiettivo di Policy 2 “Un’Europa più verde”, insieme a quelle del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, del programma supplementare REACT EU, del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) con la sua Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. Si tratta di decine di miliardi di euro nei prossimi sette anni destinati a finanziare interventi cruciali sul piano ambientale: dalla mobilità sostenibile alla prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico e dei cambiamenti climatici, dalla tutela della biodiversità alla valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesaggistico, dalla transizione energetica al miglioramento della qualità del servizio idrico integrato e della gestione del ciclo dei rifiuti, alla promozione dell’economia circolare.

A fronte della disponibilità di questa mole di risorse comunitarie, è di fondamentale importanza realizzare un’azione di monitoraggio da parte delle cittadine e dei cittadini quanto più sistematica e incisiva possibile sulla loro destinazione e il loro utilizzo: dalla fase di programmazione a quella di verifica “sul campo” dell’andamento e dell’implementazione dei progetti, delle opere e degli interventi finanziati, fino alla valutazione del loro impatto sui beneficiari nei territori e alla restituzione dei risultati attraverso un dialogo strutturato, inclusivo e paritario con le istituzioni pubbliche e i decisori interessati.

Le realtà della società civile italiana possono offrire un contributo decisivo nella promozione del monitoraggio civico ambientale, a partire dal loro patrimonio di idee, pratiche e conoscenze, dal loro capillare insediamento nel paese e la loro capacità di presidiare i territori intercettandone i bisogni e traducendoli in percorsi di aggregazione e mobilitazione volti al miglioramento del benessere e della qualità della vita delle persone. 

Il monitoraggio civico sulle scelte, le risorse e gli interventi in tema di sostenibilità ambientale e transizione ecologica può essere una leva innovativa e determinante sia per migliorare e accrescere la trasparenza e l’accountability istituzionale, sia per stimolare la partecipazione pubblica e diffondere informazione, consapevolezza e competenze sui tanti problemi e nodi irrisolti che affliggono i nostri territori, dal dissesto idrogeologico all’inquinamento delle acque, dell’aria e del suolo, dalla mobilità alla gestione del ciclo dei rifiuti e alle sfide dell’economia circolare.

Come organizzazioni e reti della società civile italiana firmatarie di questo manifesto – da sempre impegnate a favore dell’ambiente, della sostenibilità, della trasparenza e della partecipazione – ci sentiamo chiamate direttamente in causa nella sfida del monitoraggio civico. Per questo, consapevoli che la pratica dell’obiettivo, l’impegno collettivo e la condivisione di intenti e intelligenze siano le chiavi di volta per affrontarla al meglio, diamo vita a REMO – REte di MOnitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente.

Alla vigilia dell’avvio della nuova Politica di Coesione europea 2021-2027 e degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nel nostro Paese, auspichiamo che il monitoraggio civico trovi adeguato spazio e riconoscimento a tutti i livelli di governance, da quello comunitario a quello locale.

 

In particolare, con REMO chiediamo di:

  • Richiamare esplicitamente il monitoraggio civico come buona pratica da sostenere e valorizzare nei testi, nelle disposizioni e nei regolamenti che disciplinano l’utilizzo dei fondi comunitari per l’ambiente, la sostenibilità e la transizione ecologica.
  • Assicurare che la cittadinanza organizzata partecipi attivamente alle scelte di programmazione delle risorse e dei fondi ambientali, e che tali scelte siano compiute sulla base dei risultati dei monitoraggi civici di interventi già conclusi, del coinvolgimento delle comunità locali e degli esperti, della sistematica valutazione della loro efficacia dal punto di vista dei beneficiari finali.
  • Garantire un presidio efficace sulla realizzazione delle opere grazie alla disponibilità di informazioni tempestive e aggiornate, pubblicate secondo il paradigma dell’open data, corredate da metadati per la loro corretta interpretazione e accessibili tramite Application Programming Interfaces (APIs), così come avviene già oggi nel caso del portale governativo OpenCoesione.
  • Promuovere e istituzionalizzare processi di deliberazione pubblica centrati su un dialogo informato, paritario e strutturato tra le comunità territoriali e nazionali, le amministrazioni pubbliche a tutti i livelli di governo (dal livello europeo a quello locale) e i soggetti pubblici e privati responsabili dell’attuazione dei progetti e degli interventi ambientali oggetto di monitoraggio.
  • Avviare a livello nazionale una serie di sperimentazioni di monitoraggio civico ambientale individuando alcuni progetti pilota – a partire, ad esempio, da Città Metropolitane, città medie, aree interne e borghi – da diffondere e replicare, dopo un’opportuna valutazione sul loro esito, in altre realtà territoriali italiane.

 

Con REMO ci impegniamo a:

  • Scambiare, condividere e migliorare – anche alla luce delle esperienze e delle proposte delle associazioni e dei movimenti ambientalisti – i metodi e gli strumenti del monitoraggio civico a partire, ad esempio, da quelli sviluppati nel progetto “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile” e da quelli maturati nelle esperienze in corso sugli Integrity Pacts o sulla ricostruzione trasparente partecipata dopo il sisma del 2016 nel Centro Italia.
  • Mettere le nostre competenze e la nostra esperienza a disposizione di tutti coloro i quali – associazioni, gruppi civici, reti e movimenti sociali, amministratori pubblici, accademici e studenti, giornalisti ed esperti – intendano organizzare e realizzare iniziative di monitoraggio civico ambientale sui propri territori.
  • Facilitare il dialogo e promuovere la co-progettazione e la valutazione condivisa tra le realtà territoriali promotrici di iniziative di monitoraggio civico dei progetti ambientali e le istituzioni europee, nazionali, regionali e locali responsabili della programmazione, allocazione e gestione delle risorse comunitarie, al fine di migliorare l’efficacia dell’utilizzo dei fondi europei sui territori.
  • Favorire il dibattito sui risultati delle esperienze di monitoraggio civico ambientale, tenendo informate e coinvolgendo l’opinione pubblica, la società civile, i media, le comunità degli esperti, le università e le istituzioni pubbliche.
  • Contribuire attivamente alle iniziative di monitoraggio civico del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza promosse dalle organizzazioni e dalle reti della società civile italiana, fornendo il nostro contributo specifico sui temi ambientali e condividendo i nostri strumenti e le nostre competenze.

 

Prime realtà firmatarie

Lunaria

Monithon

Campagna Sbilanciamoci!

Kyoto Club

Cittadinanzattiva

Alleanza Mobilità Dolce

Fridays for Future Italia

ActionAid

Mobilita

Mobius Circle

Associazione Medici per l’Ambiente, ISDE Italia

Sardinia Open Data

Fondazione Ecosistemi

Le 8 informazioni essenziali per consentire il monitoraggio civico dei progetti del PNRR

Il PNRR è un’occasione unica per cambiare l’Italia. Il 18 settembre al Festival della Partecipazione si è parlato a lungo di trasparenza e accesso alle informazioni pubbliche per consentire a tutti di presidiare le riforme e gli investimenti del piano.

Nei mesi scorsi, numerose organizzazioni della società civile, università e comunità civiche si sono unite in varie iniziative – noi facciamo parte dell’Osservatorio Civico PNRR e di Libenter – per chiedere maggiore partecipazione alle scelte di investimento, nonché informazioni puntuali su come i fondi si stanno spendendo.

Durante il workshop pomeridiano, Monithon ha introdotto, in collaborazione con Cittadinanzattiva, definizioni e obiettivi del monitoraggio civico dei fondi europei, un metodo essenziale per aumentare la consapevolezza dei cittadini sull’uso dei fondi pubblici, valutarne avanzamento, risultati e efficacia, intercettare i bisogni dei territori e favorire un dibattito informato per incidere sulle politiche pubbliche.

Cosa monitorare: gli investimenti del PNRR

Nel PNRR entreranno progetti ancora da selezionare, progetti in fase di avvio e oltre 50 miliardi di progetti già in corso o conclusi, pronti per essere analizzati (fonte: tabella “quadro PNRR” aggiornata al 30.09).

Quali sono gli obiettivi e gli “oggetti” del monitoraggio civico? Ecco alcuni esempi.

Se i progetti non sono stati avviati: analizzare in forma aggregata gli investimenti o “sub-investimenti”; partecipare ai processi pubblici di allocazione delle risorse, selezione dei progetti, design degli interventi (es. partecipazione alle scelte di intervento anche tramite consultazioni pubbliche e tavoli di lavoro; collaborazione alla scrittura dei bandi pubblici).

Se i progetti sono in corso: analizzare l’avanzamento complessivo attraverso statistiche, visualizzazioni, analisi aggregate (es. “Quante risorse vanno davvero al Sud?”, “Quante ai giovani?”); oppure valutare i singoli progetti: controllare l’avanzamento della realizzazione di servizi o infrastrutture attraverso visite dirette, interviste, questionari, focus group, analisi di dati da diverse fonti; identificare i problemi; valutare i risultati intermedi; proporre idee e soluzioni.

Se i progetti sono conclusi: verificare i risultati e l’efficacia/la qualità dal punto di vista del cittadino/utente finale, anche attraverso la valorizzazione di appositi indicatori quantitativi.

Quali dati sono essenziali per il monitoraggio civico… ma ancora non pubblicati

Si è già fatto un gran parlare del nuovo sito del Recovery Plan Italia Domani, che mostra informazioni su milestones e target a livello di “investimento”, cioè, per semplificare, per “famiglia” di progetti. Qualche info in più è riportata nelle tabelle allegate al Decreto del MEF del 6 agosto 2021 e in 4 tabelle segnate come “open data” nella sezione documenti dello stesso sito ieri, 1 ottobre 2021. Tra i dati interessanti, quelli per “sub-investimento”, la misurazione dei target e l’assegnazione degli investimenti alle amministrazioni centrali. 

Il sito è chiaro e leggibile, certamente più facile da consultare che il PDF del PNRR. Manca però ancora il livello successivo, cioè il dettaglio dei progetti oggetto di finanziamento, che stanno entrando ora nel sistema di monitoraggio amministrativo (nonostante alcuni progetti siano già stati individuati, come nel caso di alcune grandi infrastrutture).

La seconda parte del workshop del Festival della Partecipazione è stata dedicata, infatti, proprio a una simulazione di monitoraggio civico di un singolo progetto del PNRR, usando i dati governativi di OpenCoesione sui fondi europei come base per raccogliere nuove informazioni attraverso interviste e valutazione sul campo. I nostri Antonella Ciociola, Luigi Reggi e Cinzia Roma, preceduti da un breve focus di Lorenzo Perone (OnData) su come dovrebbero essere i dati per essere leggibili e utilizzabili, hanno condiviso il metodo di Monithon con un gruppo di organizzazioni della società civile, giornalisti e enti del terzo settore, con un obiettivo: come individuare i dati che occorrono per monitorare, ad esempio, la realizzazione di una pista ciclabile (nel PNRR: mobilità ciclistica)?

L’idea è semplice. Quando i dati pubblici sono disponibili, si possono rappresentare i progetti su una mappa interattiva come il Project Finder; gli stessi dati possono essere usati durante varie fasi del monitoraggio, come accade ad esempio nella guida MoniTutor (qui i materiali presentati).

La simulazione ha portato a un dibattito su quali dati sono “condizione necessaria” per abilitare il monitoraggio civico dei progetti e stimolare dibattito e partecipazione. Eccone alcuni:

  1. Come sono state prese le decisioni: chi ha deciso che quel progetto andava finanziato? Come sono state scelte le modalità di realizzazione? C’è coerenza tra obiettivi del piano e obiettivi del progetto? (vedi anche questo articolo)
  2. Cosa viene finanziato: Qual è l’oggetto del progetto? Quali sono gli obiettivi e le modalità realizzative?
  3. Le procedure amministrative di “attivazione”: quali procedure hanno dato origine al progetto (es. delibere, bandi, contratti…)? Su questo è da leggere il documento di proposte del Forum Disuguaglianze e Diversità.
  4. Le procedure di gara: quali gare pubbliche sono (eventualmente) collegate alla realizzazione del progetto? Quali affidamenti e a chi? Tecnicamente, quali Codici Identificativi di Gara (CIG) sono associati a ciascun Codice Unico di Progetto (CUP)?
  5. Soggetti coinvolti: quali soggetti pubblici e privati hanno un ruolo (e quale) nel progetto? Es. gli enti locali o le imprese che realizzano opere o servizi, e eventuali subappalti.
  6. Localizzazione: Qual è l’indirizzo o l’area in cui il progetto si realizza? Quali sono le coordinate dei soggetti coinvolti?
  7. Stato di avanzamento: a che punto sono le procedure previste? Cosa è stato realizzato e cosa manca da fare? Quanto è già stato speso? Come sono andati gli eventuali audit / controlli amministrativi (evidenze, materiali)?
  8. Risultati e outcome previsti dal progetto: quali indicatori quantitativi sono utilizzati per verificare che il progetto abbia prodotto risultati?

Rimaniamo dunque … in attesa che queste informazioni siano pubblicate su ItaliaDomani o altro portale governativo!

Non passa l’emendamento al DL Governance sulla trasparenza del PNRR

L’Osservatorio Civico PNRR, a cui Monithon aderisce, mostra preoccupazione per la mancata approvazione dell’emendamento sulla trasparenza al Decreto Legge sulla Governance del PNRR, che proponeva la pubblicazione dei dati sull’uso dei fondi in formato aperto e facilmente utilizzabile da parte di analisti, ricercatori e attivisti della società civile. In particolare, la proposta invitava a utilizzare anche per il PNRR il sito web OpenCoesione – che già pubblica da anni i dati sull’uso dei fondi europei – o a creare una piattaforma con caratteristiche simili in termini di modalità di accesso ai dati, granularità, frequenza di aggiornamento, e capacità di dialogo con la cittadinanza.

Oltre a mostrare soddisfazione per approvazione di un secondo emendamento sul coinvolgimento delle organizzazioni della cittadinanza attiva nel Tavolo permanente di partenariato economico, sociale e territoriale (art. 3 del DL), nel comunicato l’Osservatorio, infatti, aggiunge che

“[…] spiace rilevare il rigetto della proposta riguardante l’istituzione di una piattaforma online in cui pubblicare, in formato aperto, disaggregato, interoperabile, tutti i dati riguardanti il PNRR, e che rappresenterebbe uno strumento prezioso a disposizione dei cittadini per partecipare all’implementazione del Piano e per monitorare l’andamento e l’impatto reale.

Il mancato accoglimento di queste richieste rappresenta un segnale preoccupante – e purtroppo ricorrente negli ultimi mesi – in merito al rispetto, da parte delle istituzioni, dei princìpi cardine dell’azione amministrativa, quelli della pubblicità e della trasparenza.

Continueremo ad esigere che tutte le informazioni relative al Piano e alla sua attuazione siano aperte e accessibili, anche al fine di rendere possibile un suo monitoraggio diffuso, che consenta di segnalare distorsioni e proporre eventuali azioni correttive e affinché esso possa effettivamente rappresentare uno strumento strategico per la crescita economica, sociale e politica del Paese.”

L’importanza del controllo civico del PNRR è sottolineata anche da un articolo su l’Espresso di domenica 25 luglio, dal titolo “Chi controlla il PNRR“, che descrive il ruolo dell’Osservatorio, e di Monithon in particolare, nel monitoraggio dell’uso dei fondi europei.

Osservatorio Civico: per gli investimenti del PNRR servono dati open e un ruolo proattivo della PA per favorire la partecipazione

Monithon aderisce all’Osservatorio civico PNRR, ieri in audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Ambiente della Camera per chiedere più trasparenza e partecipazione. Nell’esame del disegno di legge n. 3146 da parte delle tante realtà della società civile che contribuiscono all’iniziativa per il monitoraggio civico dei fondi, emerge il rischio che il monitoraggio degli investimenti del PNRR venga gestito all’interno delle mura delle amministrazioni. Ancora non c’è chiarezza, infatti, su quali dati del monitoraggio amministrativo verranno rilasciati e con quale modalità.

A tal proposito, il documento presentato ieri propone, attraverso la proposta di un emendamento specifico al Ddl, che

“tutti i dati sull’uso dei fondi siano pubblicati in formato aperto, accessibile, interoperabile, riusabile e continuamente aggiornati”.

Come modello è proposto il portale OpenCoesione, che dal 2012 rende disponibili i dati sull’uso dei fondi strutturali europei e sulla politica di coesione nazionale, garantendo tempestività, continuità nel tempo e modalità tecniche che facilitano l’utilizzo delle informazioni per la valutazione indipendente e il monitoraggio civico. Proprio per queste ragioni OpenCoesione costituisce la principale fonte dei dati che utilizziamo per il nostro monitoraggio civico. I nostri strumenti si aggiornano e interagiscono con OpenCoesione in tempo reale. Non solo: OpenCoesione costituisce un’iniziativa più ampia che realizza da anni azioni per promuovere l’utilizzo dei dati e facilitare il monitoraggio indipendente.

Prosegue il documento:

“Nel caso in cui l’amministrazione decidesse di dotarsi di una diversa piattaforma per la pubblicazione dei dati di monitoraggio amministrativo, è fondamentale che questi siano pubblicati secondo il paradigma dell’open data, corredati da metadati per la loro corretta interpretazione, e accessibili tramite Application Programming Interfaces (APIs), così come già avviene oggi nel caso di OpenCoesione. Inoltre, sarebbe utile che tale piattaforma avesse un ruolo attivo nel promuovere l’engagement e il dialogo con la cittadinanza, favorendo il collegamento con gli strumenti di monitoraggio civico già in uso presso la società civile”

Sei finanziamenti europei per la mobilità sostenibile a Torino: interventi ben realizzati ma non mancano i problemi

Il 21 maggio si è concluso il laboratorio degli studenti dell’Università di Torino inserito all’interno del progetto per il monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente in Italia promosso da Monithon e Lunaria, co-finanziato dalla Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione Europea e il supporto della Città metropolitana di Torino, Europe Direct Torino e dell’iniziativa OpenCoesione del Dipartimento per la Coesione della Presidenza del Consiglio. L’evento conclusivo, ospitato sulla piattaforma WebEx dell’Università ha permesso agli studenti di incontrare le autorità e di ascoltare le loro posizioni in merito alle possibilità offerte dal monitoraggio, come dimostrato dal laboratorio.

Un’esperienza formativa non solo per gli studenti – impegnati nel monitoraggio di sei progetti finanziati dall’Unione Europea sul territorio di Torino -, ma anche per gli amministratori che hanno presenziato all’evento conclusivo durante il quale i ragazzi hanno esposto i risultati dei loro monitoraggi, sottolineandone le mancanze.

L’attività di monitoraggio ha consentito agli studenti di andare sul campo a verificare lo stato di avanzamento dei progetti – selezionati tramite la mappa interattiva Project Finder messa a disposizione da Monithon –, cosa che gli ha permesso anche di incontrare i residenti, destinatari dei progetti finanziati, e dunque constatare il reale impatto che essi hanno sulla vita dei cittadini. Ciò che fondamentalmente è emerso nel corso del progetto è stato che, per quanto utili e ben realizzati, gli abituali fruitori dei progetti lamentano mancanze, non solo dovute alla poca manutenzione, ma proprio alla realizzazione degli stessi, che non sempre rispondono esattamente alle necessità dei beneficiari.

Dopo la prima fase di “sopralluogo”, gli studenti hanno poi contattato gli amministratori pubblici responsabili del PON Metro per chiedere delucidazioni in merito alle carenze riscontrate. Questo ha quindi permesso di aprire una sorta di tavola rotonda non solo sul tema del monitoraggio civico – strumento utilissimo nel monitoraggio della gestione dei fondi – ma anche sull’importanza del coinvolgimento dei cittadini in tutte le fasi del progetto per una migliore riuscita del progetto stesso.

 

Clicca per leggere i 6 report di monitoraggio civico!

 

 

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Cristina Scarasciullo

Contributor

Classe ’97, studentessa di Comunicazione Pubblica e Politica all’Università degli Studi di Torino. Cittadina del mondo con la Puglia nel cuore e uno zaino sempre pronto per nuove esperienze. Tanti interessi diversi che in comune hanno però la passione per la scrittura.

Il gruppo “Health Workers” racconta difficoltà e successi

Freschi della vittoria al contest nazionale ASOC Experience, le ragazze e i ragazzi del team di monitoraggio civico Health Workers condividono i “dietro le quinte” del loro lungo e perseverante monitoraggio civico dei lavori di adeguamento sismico dell’ospedale di Potenza. Già da alcuni mesi volevamo carpire i loro segreti – primo tra tutti come avevano fatto a ottenere un’intervista al Ministro della Salute Roberto Speranza – e il 28 maggio li abbiamo incontrati, in collegamento dal liceo Galilei di Potenza.  Ne è nata una piacevolissima chiacchierata sulle loro difficoltà, sui loro suggerimenti e sull’impatto che hanno generato nella loro comunità.

In fase di progettazione fin dal 2007 e finanziati dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-13, i lavori all’ospedale oggi non sono ancora partiti. Tutti i dettagli sono riportati nel loro primo report di monitoraggio civico di marzo 2020, successivamente arricchito con nuove interviste esattamente un’anno dopo, a marzo 2021. Gli studenti, motivati dall’importanza del progetto per la loro comunità – soprattutto in tempi di COVID-19 – hanno fatto di tutto per scoprire su quali procedure amministrative il progetto si era incagliato, studiando i documenti e riuscendo a intervistare tutti i soggetti responsabili, dal Ministro in giù. Un monitoraggio complicato non solo dalla pandemia, ma anche dalla necessità di entrare nel merito dei complessi processi decisionali delle varie amministrazioni coinvolte, bloccate anche dai numerosi ricorsi ricevuti nel corso delle procedure di appalto.

Tre cose ci hanno colpito:

  1. Anche per dei ragazzi delle scuole superiori – in questo caso supportati non solo insegnanti ma anche dall’ISTAT – è possibile presidiare in maniera molto efficace un progetto ancora “sulla carta”, che ancora non si può filmare né fotografare, continuando nel tempo a seguirne gli sviluppi.
  2. Hanno avuto una straordinaria capacità di mobilitare la cittadinanza locale e di agire – parole loro – da “cassa di risonanza” pungolando le amministrazioni per sbloccare definitivamente i lavori. Questo è un esempio di tanti casi in cui gli studenti non si limitano ad aumentare la propria consapevolezza – e quella della loro comunità – sull’uso dei fondi pubblici, ma si mettono in gioco per chiedere un cambiamento.
  3. Confermando quello che spesso vediamo in diverse occasioni (non ultima, il dibattito sui risultati dei progetti di mobilità sostenibile a Torino con la Commissione Europea, il PON Metro e la Città di Torino), i ragazzi dicono che “non è stato difficile” ottenere le interviste e coinvolgere i responsabili. Un motivo in più per partecipare a iniziative di monitoraggio civico così strutturate, che portano ad un confronto basato sulle evidenze, che interessa anche gli enti programmatori e attuatori delle politiche pubbliche. Non ci sono scuse!

Vediamo ora se alle promesse che i lavori inizieranno “entro pochi giorni”, seguiranno i fatti.

Eccoli suddivisi per ruolo:
Project manager: Santoro Irene, Telesca Laura
Coder: Masi Irene, Sarangelo Dina, Triunfo Katrin
Social Media Manager: Del Gaudio Marineve, Giorgio Giulia, Lomonaco Vincenzo 
Designer: Claps Antonio, Corbo Vito, D’Aloia Eliana
Storyteller: Buono Amanda, Di Lillo Federica, Mecca Ilenia
Analisti: Placella Giacomo, Sabato Vittoria, Triunfo Tonia
Blogger: Giorgio Elena, Fasano Matteo, Romano Maria
Scout: Lancellotti Teresa, Pagliuca Matteo, Russillo Lorenzo
Tutor: Prof. Maria Rosaria Sabina

Un dibattito sul monitoraggio civico dei fondi pubblici: partecipazione, presidio e co-progettazione

Venerdì 21 maggio prossimo appuntamento per discutere con i policy makers e la società civile

Il prossimo venerdì 21 maggio un nuovo appuntamento online con il monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile. Al centro, il confronto con i decision makers sui risultati dei primi progetti monitorati e una tavola rotonda con 12 realtà della società civile italiana.

Proseguono le iniziative del progetto di Lunaria e Monithon Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”.  L’appuntamento è per il prossimo venerdì 21 maggio, dalle 14:00 alle 17:00, con un evento online interamente dedicato al monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente

L’incontro rappresenta la seconda tappa del percorso avviato con il webinar dello scorso 16 aprile, integrandone e completandone contenuti e obiettivi (il programma completo è disponibile qui).

I risultati dell’evento del 16 aprile

Oltre 170 persone da tutta Italia hanno preso parte all’evento online dello scorso 16 aprile, tra studenti medi e universitari, attivisti delle organizzazioni e reti della società civile, giornalisti ed esperti, rappresentanti istituzionali a livello locale, regionale e nazionale, cittadini attivi. 

Nel corso della giornata, i partecipanti hanno ricevuto una formazione specifica sul monitoraggio civico dei fondi europei sull’ambiente e lo sviluppo sostenibile

È stata inoltre presentata la nuova piattaforma web Project Finder, che consente di scoprire i progetti finanziati in campo ambientale in tutta Italia. Attraverso una mappa interattiva si possono cercare i progetti finanziati città per città, quartiere per quartiere: oltre 7mila progetti finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) nel periodo 2014-2020 sui temi dell’ambiente, dell’energia, della mobilità sostenibile e della valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

Il programma del 21 maggio

L’evento del prossimo venerdì 21 maggio si aprirà con la presentazione dei risultati preliminari dei monitoraggi civici dei progetti ambientali finanziati dal PON Città Metropolitane e avviati nel capoluogo piemontese – dopo la formazione del 16 aprile – da sei gruppi di studenti del Laboratorio “Politiche di coesione europea e strategie di comunicazione per i territori” dell’Università di Torino, coordinato da Alba Garavet. Questi risultati saranno discussi in un confronto con Willebrordus Slujters e Andrea Mancini della Commissione Europea – Direzione Generale per la Politica regionale e urbana e con Giorgio Martini, Autorità di Gestione del PON Città Metropolitane 2014-2020. E’ anche previsto un intervento di Daniela Tramacere di Precious Plastic Salento, una delle associazioni locali attivamente coinvolta nel monitoraggio civico.

L’evento si chiuderà con una tavola rotonda moderata dal portavoce della Campagna Sbilanciamoci! Giulio Marcon, che vedrà come protagonisti gli esponenti di 12 importanti organizzazioni e reti della società civile italiana, con l’obiettivo di gettare le basi per la costituzione di una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, identificando obiettivi strategici, programmi, strumenti e metodologie di lavoro comuni.

 

Programma [aggiornato al 20 maggio 2021]

14.00-14.10 SALUTI E INTRODUZIONE AI LAVORI

Luigi Reggi Monithon
Willebrordus Sluijters Commissione Europea, Direzione Generale per la Politica regionale e urbana (DG REGIO)

14.10-15.00 PRIMA SESSIONE
I risultati preliminari delle esperienze di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente.

Coordina: Luigi Reggi Monithon

Breve testimonianza di una associazione locale per l’Ambiente
Daniela Tramacere (Precious Plastic Salento)

Il monitoraggio di un progetto UE per l’ambiente a Torino
Alba Garavet (Università degli Studi di Torino).
Presentazione a cura degli studenti del corso Laboratorio sulle politiche di coesione europee dell’Università degli Studi di Torino
Ne discutono: Willebrordus Sluijters, Andrea Mancini e Sebastiano Zilli Commissione Europea, Direzione Generale per la Politica regionale e urbana (DG REGIO), Giorgio Martini Autorità di Gestione del PON Città Metropolitane 2014-2020, Gianfranco Presutti e Barbara Pedretti della Città di Torino

15.00-15.10 PAUSA

15.10-16.45 SECONDA SESSIONE – Tavola rotonda – Verso una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente

Coordina: Giulio Marcon Campagna Sbilanciamoci!
Partecipano, tra gli altri: Sergio Andreis (Kyoto Club), Gianluca Catullo (WWF Italia), Sabina De Luca (Forum Disuguaglianze Diversità), Anna Donati (Alleanza per la Mobilità Dolce), Paola Dottor (Transparency International Italia), Emanuele Genovese (Fridays for Future Italia), Anna Lisa Mandorino (Cittadinanzattiva), Maria Maranò (Legambiente), Luigi Reggi (Monithon), Sara Vegni (ActionAid), Duccio Zola (Lunaria).

16.45-17.00 CONCLUSIONI

Alba Garavet Università degli Studi di Torino
Francesca De Chiara Monithon
Duccio Zola Lunaria

 

Per partecipare all’evento potete compilare direttamente il form di iscrizione:

Lunaria e Monithon si propongono di fornire supporto e accompagnamento ai gruppi e alle organizzazioni civiche che vogliano intraprendere iniziative di monitoraggio civico dei progetti ambientali: a tal fine sono stati creati un gruppo Facebook e una mailing list. Inoltre, l’Autorità di Gestione del PON Città Metropolitane, le Autorità di Gestione dei POR FESR di ben sei Regioni (Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Sardegna, Sicilia, Toscana) e il Centro Europe Direct di Regione Lombardia si sono messi a disposizione per fornire informazioni e assistenza ai gruppi di monitoraggio civico che monitoreranno i progetti finanziati con i fondi del PON Metro 2014-2020 o dei POR FESR 2014-2020 in questi territori. Un’ottima notizia, questa, che consente di compiere un importante passo in avanti nell’apertura di uno spazio di dialogo strutturato con i decisori.

Per ulteriori informazioni sull’evento del 21 maggio e sul progetto di Lunaria e Monithon, scrivere a: retemonitoraggiocivico@gmail.com

164 gruppi di monitoraggio di A Scuola di OpenCoesione sono arrivati a fine percorso!

Tutte le nostre congratulazioni agli studenti, agli insegnanti e al team di A Scuola di OpenCoesione per aver completato il lungo percorso di monitoraggio civico in un anno così difficile.

164 gruppi di monitoraggio, due terzi di quelli partiti a ottobre dello scorso anno, sono arrivati alla fine del percorso e sono pronti a partecipare alla selezione finale per scoprire quali emergeranno vincitori in questa edizione.

E’ un risultato straordinario ottenuto anche grazie ai partner e alle reti territoriali che hanno supportato le classi e facilitato le interviste con i soggetti responsabili dei progetti finanziati dalle Politiche di Coesione.

Per tutti i dettagli leggete la news sul sito di A Scuola di OpenCoesione.

La redazione di Monithon ha supportato i gruppi e commentato i report di monitoraggio civico che sono stati sviluppati nella terza fase del percorso didattico.

La qualità complessiva dei report è molto buona, con circa 50 report che si distinguono per senso critico, approfondimento delle informazioni fornite, efficacia comunicativa e capacità di raggiungere un’ampia platea di interlocutori utili alle indagini. Circa il 45% dei report pubblicati sul nostro sito ha ricevuto commenti specifici sulle varie sezioni del report, che hanno guidato lo sviluppo delle ricerche e migliorato notevolmente il risultato finale.

LEGGI QUI TUTTI I REPORT, a partire dall’ultimo inviato.

In un anno così particolare, non sono mancate le difficoltà nell’effettuare le visite dirette ai progetti, sopperite però dall’entusiasmo dei ragazzi nell’intervistare a distanza i soggetti responsabili.

A tutti i team che non sono ancora riusciti ad inviare il report di monitoraggio civico di Monithon, o dai quali aspettiamo le ultime correzioni, ricordiamo che non c’è una scadenza per l’invio del report!

C’è sempre tempo per continuare a monitorare, e noi siamo qui a supportarvi.

Project Finder: scopri i progetti europei intorno a te

Venerdì 16 aprile, durante la giornata di lancio della Rete di Monitoraggio civico dei progetti europei sull’ambiente, abbiamo presentato un progetto a cui lavoriamo da un po’, il  Monithon Project Finder. E’ un’applicazione web, accessibile dal nostro sito, che aiuta a scoprire i progetti finanziati in campo ambientale nella propria città o nel proprio quartiere. L’applicazione è stata sviluppata in collaborazione con i designer e gli sviluppatori di Sheldon Studio, a partire dalla geolocalizzazione dei dati sull’uso dei fondi europei pubblicati da OpenCoesione.

Attraverso la mappa interattiva si possono cercare i progetti finanziati città per città, quartiere per quartiere. Si tratta di oltre 7mila progetti, per un valore di circa 8,9 miliardi di euro, finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) nel periodo 2014-2020 sui temi dell’Ambiente, dell’Energia, della mobilità sostenibile e della valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

Tra i progetti troviamo, ad esempio, quelli relativi a efficientamento energetico degli edifici pubblici e delle imprese, piste ciclabili e percorsi pedonali, prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e dei cambiamenti climatici, gestione del ciclo dei rifiuti, ammodernamento delle reti idriche, trattamento delle acque reflue, tutela della biodiversità, valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale.

Attraverso il Project Finder, l’utente può selezionare i progetti più interessanti utilizzando i filtri. Una volta individuato il progetto, è possibile avviare le attività di monitoraggio civico cliccando sul bottone Inizia il monitoraggio! in fondo alla scheda descrittiva, e così accedere all’area di lavoro di Monithon, dove si è guidati passo dopo passo alla redazione del Report di Monitoraggio Civico.

4 passi per scoprire i finanziamenti e iniziare a monitorare

La mappa può essere consultata liberamente, ma noi consigliamo di usare i vari strumenti nel seguente ordine.

1. Cerca il tuo comune

Da projectfinder.monithon.eu, il primo passo è cercare un comune da cui partire, in alto a sinistra. La mappa si centrerà sul comune scelto: a ogni pallino corrisponde un progetto, e il colore dipende dall’ambito tematico (es. mobilità sostenibile o ambiente). Muovendo a destra e sinistra l’indicatore della distanza appena sotto, si può stabilire la dimensione del raggio a partire dal centro del comune, ad esempio per considerare la sola area comunale, i comuni limitrofi o l’intera provincia o area metropolitana. In questo modo l’utente determina la sua area di interesse e i progetti inizieranno a popolare l’area. 

2. Filtra i progetti più interessanti

In basso, si può alzare il pannello verde per selezionare i progetti: si può filtrare per “categoria” (ce ne sono 28) oppure per budget, anno di inizio, stato di avanzamento e presenza di report di monitoraggio civico sul progetto, ad indicare che lo stesso progetto è stato già monitorato in passato.

3. Scegli dalla lista dei progetti

Mostrando il pannello bianco sulla destra, compare la lista dei progetti così ottenuti. Si possono ordinare per distanza, tema, valore finanziario o anno di inizio.

4. Inizia a monitorare!

Cliccando su ciascun progetto, si accede ad una scheda riassuntiva che riporta i dati essenziali sull’avanzamento e la descrizione del progetto. Da qui è possibile iniziare il monitoraggio: cliccando sul bottone in fondo a destra della scheda verrete accompagnati immediatamente (se non siete loggati, basterà effettuare il login) sulla nostra area di lavoro per la creazione del report e accedere a tutte le informazioni e i suggerimenti della MoniTutor.

Naturalmente, è possibile accedere alla scheda sul progetto anche semplicemente cliccando su ciascun pallino, per scoprire i progetti più vicini!

Monithon Project Finder” nasce per accompagnare le attività del progetto “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”, realizzato da Lunaria e da Monithon – e co-finanziato dalla Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione Europea, con il supporto di OpenCoesione, dell’Università degli Studi di Torino, del Centro Europe Direct della Città Metropolitana di Torino e della campagna “Sbilanciamoci!”.

Ecco com’è andata la prima giornata sul monitoraggio civico dei fondi per l’ambiente (spoiler: molto bene!)

Oltre 170 partecipanti, lo scorso venerdì 16 aprile, al primo evento online di formazione organizzato da Lunaria e Monithon su come monitorare i fondi europei per l’ambiente. Abbiamo lanciato Project Finder, lo strumento per trovare i progetti attivi nella tua città. I video di tutte le sessioni e i prossimi appuntamenti.

 

Archiviato con successo il primo evento di formazione sul monitoraggio civico dei progetti, degli interventi e delle opere in campo ambientale finanziati dalla politica di coesione europea, evento organizzato online lo scorso venerdì 16 aprile nell’ambito delle iniziative del progetto di Lunaria e Monithon – con il sostegno della Campagna Sbilanciamoci!, di OpenCoesione, della Città Metropolitana di Torino e dell’Università di Torino – “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”. Oltre 170 i partecipanti da ogni parte d’Italia: una platea ampia e variegata di studenti medi e universitari, attivisti delle organizzazioni e delle reti della società civile, giornalisti ed esperti, rappresentanti istituzionali a livello locale, regionale e nazionale, cittadini attivi. Tra i partecipanti anche l’Autorità di Gestione del PON Città Metropolitane 2014-20 e i rappresentanti dei Programmi Regionali di Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Sardegna, Sicilia e Toscana, che hanno offerto la loro disponibilità a facilitare i monitoraggi.

Dopo i saluti degli organizzatori – Marinella Belluati, coordinatrice del modulo CoEUr-Communicating Europe dell’Università di Torino, Marcello Mariuzzo, presidente di Lunaria e Luigi Reggi, presidente di Monithon – gli interventi di Anguel Beremliysky, membro del segretariato della Conferenza sul futuro dell’Europa e Francesca De Lucia, esperta di tematiche ambientali, hanno consentito di fornire le coordinate fondamentali sulla Politica di Coesione dell’Unione Europea e in particolare sui fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile da essa finanziati in Italia.

Dopo questo indispensabile inquadramento al tema, la seconda sessione dell’evento di venerdì scorso si è concentrata sul tema del monitoraggio civico, ospitando i contributi e le testimonianze di Luigi Reggi (qui le sue slides), Alba Garavet dell’Europe Direct Torino e Simona De Luca e Gianmarco Guazzo, i quali hanno illustrato le iniziative portate avanti su questo fronte, rispettivamente, da Monithon, dal Laboratorio sulle politiche di coesione europee dell’Università di Torino e dall’iniziativa A Scuola di OpenCoesione.

Infine, la terza e ultima sessione del pomeriggio, a cura di Francesca De Chiara, Chiara Ciociola e Luigi Reggi, ha consentito di trasmettere ai partecipanti i metodi e gli strumenti del monitoraggio civico sviluppati da Monithon. Tra questi, anche la nuova piattaforma online – realizzata in collaborazione con i designer e gli sviluppatori di Sheldon Studio a partire dai dati aperti pubblicati da OpenCoesione, inaugurata proprio venerdì scorso e intitolata Monithon Project Finder – per localizzare i progetti finanziati in campo ambientale dai fondi europei 2014-2020 attraverso una mappa interattiva.

Nella mappa sono rappresentati infatti oltre 7000 progetti finanziati nel nostro Paese per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici e delle imprese, la mobilità sostenibile, la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e dei cambiamenti climatici, la gestione del ciclo dei rifiuti, l’ammodernamento delle reti idriche, il trattamento delle acque reflue, la tutela della biodiversità, la valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale, e altri temi legati alla tutela dell’ambiente. Attraverso il Project Finder, l’utente può selezionare i progetti più interessanti filtrando per tema, categoria di progetto, budget, anno di inizio, stato di avanzamento. Per iniziare il monitoraggio civico è sufficiente cliccare sul bottone contenuto nella scheda descrittiva del progetto selezionato e accedere all’area di lavoro di Monithon, dove si è guidati passo dopo passo alla redazione del Report di Monitoraggio Civico.

Il prossimo appuntamento con le iniziative del progetto “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile” è già fissato per venerdì 21 maggio, dalle 14 alle 17 (chi è interessato a iscriversi può farlo liberamente e gratuitamente a questo link). Nel frattempo, Lunaria e Monithon si mettono a disposizione per fornire assistenza e accompagnamento ai gruppi e alle associazioni interessate a intraprendere iniziative di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile nei propri territori.

Chiunque sia interessato a ricevere ulteriori informazioni può scrivere a: retemonitoraggiocivico@gmail.com

 

Due giornate di formazione e dibattito su come monitorare i fondi UE per l’ambiente

Il 16 aprile e il 21 maggio prossimi due eventi online gratuiti di formazione e dibattito sul monitoraggio civico dei progetti sull’ambiente e la sostenibilità finanziati dalla Politica di Coesione UE in Italia. All’orizzonte, la costituzione di una rete nazionale. Il programma e le info per partecipare.

Entrano nel vivo le iniziative del progetto “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”, realizzato da Lunaria e Monithon – e co-finanziato dalla Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione Europea – con il supporto della Campagna Sbilanciamoci!, dell’iniziativa OpenCoesione del Dipartimento per la Coesione della Presidenza del Consiglio e del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università di Torino, della Città metropolitana di Torino e di Europe Direct Torino (ne abbiamo parlato qui, per maggiori informazioni sul progetto è possibile scaricare la scheda sintetica qui). I prossimi venerdì 16 aprile e venerdì 21 maggio, dalle 14.00 alle 17.00, sono infatti in programma due eventi online, gratuiti e aperti a tutti, organizzati in collaborazione con la Campagna Sbilanciamoci! e con il laboratorio “Politiche di coesione europee e strategie di comunicazione dei territori” (Prof.ssa Alba Garavet) e il corso “Comunicare l’Europa: istituzioni, rappresentazioni e opinione pubblica” dell’Università di Torino (Prof.ssa Marinella Belluati). Quali sono i progetti in campo ambientale finanziati in Italia dall’Unione Europea tramite le risorse della Politica di Coesione? Dove sono localizzati esattamente, e che tipo di interventi prevedono? A quanto ammontano le risorse ad essi destinati, e chi le gestisce nel nostro paese? Come monitorare il loro stato di avanzamento e valutare il reale impatto sui beneficiari e sui territori? Queste le domande a cui si tenterà di dare risposta nelle due iniziative di aprile e maggio, grazie alla partecipazione di esperti, attivisti delle organizzazioni e reti ambientaliste italiane, studenti, rappresentanti istituzionali. 

Scarica il programma completo dei due eventi del 16 aprile e del 21 maggio

In particolare, il pomeriggio di venerdì 16 aprile si aprirà con una sessione volta a fornire – grazie agli interventi di Anguel Beremliysky (Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione europea) e Francesca De Lucia (esperta di tematiche ambientali) – un inquadramento sulla Politica di Coesione della UE e i fondi europei per l’ambiente in Italia. A seguire, saranno presentate – con i contributi, rispettivamente, di Luigi Reggi, Alba Garavet e di Simona De Luca e Gianmarco Guazzo – le buone pratiche di monitoraggio civico animate da Monithon, dal laboratorio sulle politiche di coesione europee dell’Università di Torino e dall’iniziativa A Scuola di OpenCoesione. Inoltre, il team di Monithon offrirà una formazione specifica sul monitoraggio civico dei fondi UE per l’ambiente e la sostenibilità, che finanziano migliaia di progetti in tutta Italia. In questa occasione sarà anche illustrata una nuova piattaforma interattiva – creata in collaborazione con Sheldon Studio a partire dai dati aperti pubblicati da OpenCoesione – per scoprire e localizzare puntualmente i progetti finanziati nel proprio territorio, e accedere a tutte le informazioni già disponibili come la dimensione finanziaria, la descrizione, i soggetti coinvolti, i tempi di realizzazione e lo stato di avanzamento. L’obiettivo dell’evento del 16 aprile è quello di lanciare una prima sperimentazione di monitoraggi civici ambientali, “innescando” l’iniziativa autonoma dei partecipanti alla formazione.

L’evento in programma nel corso del pomeriggio di venerdì 21 maggio si aprirà invece con la presentazione delle iniziative di monitoraggio civico – le loro criticità, i loro punti di forza, i risultati preliminari conseguiti – avviate in via sperimentale in seguito alla giornata di formazione del 16 aprile: discussant di questa sessione saranno Willebrordus Sluijters e Andrea Mancini della Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione europea. Nella seconda sessione, saranno poi gettate le basi del percorso di costituzione di una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, con una tavola rotonda di confronto e discussione allargata tra vari soggetti organizzati della società civile italiana. Tra le organizzazioni e i partecipanti che hanno confermato la propria presenza alla tavola rotonda vi sono: Sergio Andreis (Kyoto Club), Gianluca Catullo (WWF Italia), Sabina De Luca (Forum Disuguaglianze Diversità), Anna Donati (Alleanza per la Mobilità Dolce), Paola Dottor (Transparency International Italia), Emanuele Genovese (Fridays for Future Italia), Anna Lisa Mandorino (Cittadinanzattiva), Maria Maranò (Legambiente), Luigi Reggi (Monithon), Sara Vegni (ActionAid), Duccio Zola (Lunaria).

La partecipazione agli eventi del 16 aprile e del 21 maggio è totalmente libera e gratuita: per iscriversi è sufficiente compilare il form qui sotto.

Chiunque sia interessato a ricevere ulteriori informazioni sul progetto può scrivere a: retemonitoraggiocivico@gmail.com

Un nuovo progetto per il monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente in Italia

Quali sono i progetti in campo ambientale finanziati in Italia dall’Unione Europea? Dove si trovano di preciso, e che tipo di interventi prevedono nel concreto? Chi gestisce queste risorse? Con quali obiettivi? Come monitorare la loro effettiva realizzazione, il loro stato di avanzamento, e valutare il reale impatto sui beneficiari identificati e sui territori interessati?

Sono queste le domande a cui intende rispondere il progetto da poco al via “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”, realizzato da Lunaria e da Monithon – e co-finanziato dalla Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione Europea a valere sul bando 2020 Sostegno al coinvolgimento dei cittadini nell’attuazione della politica di coesione – con il supporto della Campagna Sbilanciamoci!, del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, della Città metropolitana di Torino e Europe Direct Torino e dell’iniziativa OpenCoesione del Dipartimento per la Coesione della Presidenza del Consiglio.

Oltre 6,5 miliardi per progetti in fase di attuazione

Il tema è cruciale, considerando l’importanza e la numerosità dei progetti, delle opere pubbliche e degli interventi – ad oggi oltre seimila, per un valore finanziario pari a oltre 6,5 miliardi di euro (fonte: OpenCoesione) – finanziati dalla Politica di Coesione in Italia: dall’efficientamento energetico degli edifici pubblici e delle imprese agli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e dei cambiamenti climatici, dalla gestione del ciclo dei rifiuti all’ammodernamento delle reti idriche, dal trattamento delle acque reflue alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Tuttavia, a fronte della vastità delle risorse messe in campo e dell’importanza strategica in termini di qualità della vita dei cittadini e di sviluppo equo e sostenibile dei territori, le nostre istituzioni – nazionali, regionali, locali – appaiono ancora troppo deboli e incerte nel raccogliere e trasmettere informazioni tempestive su efficacia e impatto dei progetti finanziati, cosa che influisce negativamente anche sulla possibilità di creare le condizioni per un dibattito informato e costruttivo con la cittadinanza e le organizzazioni della società civile. Pertanto, il dialogo con i beneficiari finali sull’attuazione dei progetti in corso risulta spesso solo formale e raramente votato a dinamiche collaborative, tali da contribuire a risolvere le criticità rilevate, migliorare l’attuazione e l’impatto dei progetti, valorizzare adeguatamente i loro risultati.

Due eventi di formazione dedicati agli attivisti ambientali e non solo

In quest’ottica, il progetto di Lunaria e Monithon si propone di offrire formazione e supporto a organizzazioni, reti e gruppi informali della società civile, operatori dei media, studenti e cittadini attivi che vogliano portare avanti sui propri territori iniziative di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e la sostenibilità. Il progetto, che si concluderà a novembre 2021, mira inoltre alla costituzione di una rete nazionale di monitoraggio civico formata da soggetti organizzati della società civile attivi sui temi dell’ambiente e della sostenibilità, della partecipazione e della trasparenza: una rete che possa mettere a sistema e valorizzare l’esperienza, il lavoro e gli obiettivi di questi attori collettivi e che possa rappresentare al contempo un interlocutore riconosciuto e autorevole delle istituzioni e dei policy makers nazionali, regionali e locali che gestiscono la programmazione, l’attuazione e la valutazione della Politica di Coesione, a partire dalle Autorità di Coordinamento nazionali (come il Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, il Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio, l’Agenzia per la Coesione Territoriale) e dalle Autorità di Gestione dei Programmi Operativi nazionali e regionali.

Due gli eventi pubblici in programma in primavera, che si terranno entrambi online.

Ad aprile avrà luogo una giornata di formazione volta a trasmettere conoscenze, metodi e strumenti per realizzare efficaci azioni di monitoraggio civico dei fondi UE per l’ambiente. In questa occasione sarà anche presentata una nuova piattaforma interattiva – appositamente creata da Monithon a partire dai dati aperti pubblicati da OpenCoesione – per scoprire e localizzare puntualmente i progetti finanziati nel proprio territorio, e accedere a tutte le informazioni già disponibili come la dimensione finanziaria, la descrizione, i soggetti coinvolti, i tempi di realizzazione e lo stato di avanzamento. Una volta scelto un progetto, l’utente sarà così guidato e accompagnato nella realizzazione di tutte le fasi del monitoraggio civico grazie a una formazione mirata, alla guida e agli altri strumenti online di Monithon, e al supporto della redazione. Obiettivo della prima giornata è di lanciare una prima sperimentazione di monitoraggi civici ambientali, “innescando” l’iniziativa autonoma dei partecipanti alla formazione.

A maggio è poi in programma una seconda giornata, durante la quale da un lato verranno presentate le iniziative di monitoraggio civico – le loro criticità, i loro punti di forza, i risultati preliminari conseguiti – avviate in via sperimentale in seguito alla prima giornata di formazione di aprile e, dall’altro lato, saranno gettate le basi del percorso di costituzione della rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, grazie all’organizzazione di una tavola rotonda di confronto e discussione allargata tra vari soggetti organizzati della società civile italiana.

Segnalaci il tuo interesse a partecipare!

Il programma delle due giornate online di aprile e maggio sarà reso disponibile nelle prossime settimane: nel frattempo, chiunque sia interessato a parteciparvi o a ricevere ulteriori informazioni sul progetto può scrivere a:  retemonitoraggiocivico@lunaria.org

Qui è possibile scaricare una scheda sintetica che riassume le finalità e le attività del progetto.

Nasce l’Osservatorio indipendente sul Recovery Plan

Monithon fa parte delle prime organizzazioni ad aderire all’Osservatorio indipendente sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Pubblichiamo il comunicato stampa con cui le organizzazioni della società civile chiedono al Governo Draghi pieno coinvolgimento nella definizione del Piano e trasparenza grazie alla condivisione di dati aperti e interoperabili.

Saranno oltre 209 i miliardi che verranno spesi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), una delle priorità del Governo Draghi appena insediato.

Il Next generation EU, tra le varie indicazioni, delinea, per l’approvazione e la gestione del PNRR, la necessità di coinvolgere forze sociali e società civile.

Proprio quest’anno l’Italia è co-chair globale dell’Open Government Partnership, progetto che ha l’obiettivo di mettere a confronto referenti di istituzioni e attivismo civico per promuovere una governance inclusiva e trasparente, fattore che rende ancora più evidente la necessità di apertura.

Per questo, le organizzazioni della società civile chiedono, come previsto dall’art.1 comma 1044 della Legge di Bilancio 2021 (L. 30 dicembre 2020, n. 178), che entro il 28 febbraio sia emanato il decreto che definisce le modalità di rilevazione dei dati di ciascun progetto, da rendere successivamente disponibili in formato aperto e rielaborabile.

Con l’obiettivo di creare un’ampia campagna di monitoraggio civico e di ottenere uno strumento pubblico e aperto sul tracciamento dei dati finanziari legati al Piano, la società civile si fa promotrice della creazione di un Osservatorio nazionale indipendente a cui hanno sinora aderito alcune delle principali organizzazioni nazionali con radicata presenza nei territori e una forte esperienza nel settore della trasparenza e rendicontazione. L’Osservatorio nasce nell’ambito del programma Follow the Money – ideato all’interno del Festival della partecipazione 2020 – che intende monitorare la qualità e l’inclusività del processo decisionale di costruzione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.

L’Osservatorio ha l’intento di aprirsi anche ad altri attori con competenze tematiche più specifiche, come quelle ambientali o legate alla transizione digitale, e verranno proposte iniziative di coinvolgimento dei territori che saranno impattati dalla realizzazione dei progetti previsti dal Piano.

Insieme, le associazioni promotrici dell’Osservatorio chiedono che le prossime fasi del Piano siano frutto di un processo partecipato e inclusivo, che persegua la trasparenza e il monitoraggio sull’allocazione dei fondi, come già richiesto da numerose organizzazioni con le campagne #DatiBeneComune e #Ripartenzaaporteaperte, quest’ultima promossa da alcune associazioni facenti parte dell’Open Government Forum. Per far questo devono essere chiariti fin da subito i risultati attesi, finali e intermedi del Piano e devono anche essere rafforzate tutte le autorità di gestione, locali e nazionali, affinché ogni soggetto attuatore possa essere in grado di realizzare quanto prefissato e sia in grado di produrre dati di qualità, leggibili, interoperabili e aperti.

Prime organizzazioni aderenti all’Osservatorio: ActionAid, Cittadinanzattiva, Legambiente, Slow Food, Fondazione Innovazione Urbana, Transparency International Italia, Ondata, Lunaria, Campagna Sbilanciamoci!, Monithon, Cittadini reattivi, Parliament Watch, Fondazione Etica, The Good Lobby, Amapola – progetti per la sicurezza delle persone e delle comunità,  Info.Nodes, Rinascimento Green.

Ulteriori adesioni all’Osservatorio possono essere inviate a: osservatoriocivico.pnrr@gmail.com

Per informazioni:

Alice Grecchi alice.grecchi@actionaid.org / +39.3395030480
Daniela Biffi  daniela.biffi@actionaid.org /+39.3472613441
Alessandro Cossu a.cossu@cittadinanzattiva.it +39.3483347608
Aurora Avenoso a.avenoso@cittadinanzattiva.it +39.3483347603

 

 

Al via la lezione di A Scuola di OpenCoesione sul monitoraggio civico

Oggi prende il via il modulo “Esplorare” del percorso “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC) in Italia, dedicato al monitoraggio sul campo dei progetti pubblici scelti su OpenCoesione dagli studenti delle scuole superiori. Oggi pomeriggio gli insegnanti delle scuole coinvolte parteciperanno a un webinar su come prepararsi alla visita di monitoraggio, organizzare le riprese e realizzare video di qualità.

Come sempre, Monithon supporterà gli studenti delle scuole superiori nella redazione di un Report di monitoraggio civico. Il report è uno degli output fondamentali dell’intero percorso, che riassume i principali risultati delle ricerche e delle visite sul campo.

Per l’occasione abbiamo preparato una guida e un video tutorial con i principali passaggi, suggerimenti, raccomandazioni tecniche e di contenuto su come sviluppare il report e utilizzare la guida MoniTutor.

Trovate tutto qui.

Buon monitoraggio civico!

Dagli ASOC Talk esperimenti di dialogo informato tra cittadini e istituzioni

Abbiamo avuto il piacere di assistere ad alcune sessioni degli ASOC Talk, una nuova iniziativa di A Scuola di OpenCoesione (ASOC), grazie a cui numerose scuole italiane, premiate nella passata edizione, hanno avuto l’opportunità di incontrare rappresentanti ed esperti delle istituzioni europee, nazionali e regionali.

Gli incontri, riservati ai ragazzi e ai rappresentanti istituzionali, si sono svolti tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, e sono stati registrati e successivamente pubblicati sul canale YouTube di ASOC.

Ogni incontro ha riguardato un tema specifico, come le politiche per i trasporti, l’ambiente o la cultura. Sulla base del tema e della regione dei gruppi di monitoraggio, il team di OpenCoesione ha invitato rappresentanti delle specifiche Amministrazioni regionali, dirigenti ed esperti tematici delle amministrazioni nazionali responsabili delle politiche di coesione, un rappresentante del Senato e della Commissione Europea.

La formula ha previsto un’iniziale presentazione delle ricerche da parte degli studenti, seguita da una serie di domande che i ragazzi hanno posto alle istituzioni e che hanno precedentemente anticipato.

La qualità del dibattito è stata influenzata, come ci si può attendere, dalla specificità delle domande poste e dalla capacità di studenti e insegnanti di sfruttare al meglio le competenze degli interlocutori. Le domande più “a fuoco” hanno riguardato, ad esempio, la programmazione delle politiche di coesione e l’attuazione del progetto monitorato o di altri progetti con caratteristiche simili, per le quali gli esperti delle amministrazioni hanno potuto fornire risposte specifiche basate sulla loro esperienza.

Uno dei dialoghi più interessanti è stato quello del 22 Ottobre e ha riguardato la costruzione di infrastrutture di trasporto.

Il gruppo Change Point, ad esempio, ha presentato l’indagine di monitoraggio di questa primavera e ha chiesto conto alla Regione Sardegna della sospensione del progetto monitorato, cioè la realizzazione di circa 20 infrastrutture di ricarica elettrica nell’area di Alghero. La risposta del rappresentante regionale ha colpito per trasparenza e disponibilità a condividere i problemi registrati in fase di attuazione, che nello specifico hannno riguardato problemi di governance tra governo regionale e enti locali in una fase di transizione politica.

Il dialogo si è poi spostato dal singolo progetto a più generali problematiche nella realizzazione degli interventi infrastrutturali, che affliggono il nostro paese da decenni. La semplice domanda “Perché i progetti si bloccano?” ha dato spunto a numerose riflessioni sulla dilatazione dei tempi tra programmazione e realizzazione, sulle cause più frequenti dei ritardi e dei blocchi amministrativi, e sulle soluzioni da mettere in campo.

Nulla di nuovo, forse, per gli addetti ai lavori. Ma si tratta di un grande passo in avanti nella condivisione con la cittadinanza, che, grazie all’acquisita consapevolezza, può non solo aumentare la pressione affinché le migliori soluzioni siano effettivamente messe in campo, ma anche fornire spunti nuovi e inaspettati su come migliorare l’efficacia dei progetti nei propri territori.

In conclusione, l’esperimento, a nostro parere, può dirsi riuscito. Il clima di collaborazione e la positiva “scoperta” di pratiche di partecipazione civica da parte di alcuni rappresentanti istituzionali fanno ben sperare per un rafforzamento di questo dialogo negli anni a venire. E’ un approccio molto in linea con gli obiettivi di Monithon: capire fino in fondo i problemi e le dinamiche che li hanno generati, cercare il dialogo non solo con i referenti politici ma anche gli esperti e i responsabili amministrativi, proporre soluzioni nell’ottica di risolvere le criticità in modo collaborativo. E’ un approccio che, a nostro parere, fa crescere la consapevolezza civica, la fiducia, il capitale sociale dei nostri territori e che è potenzialmente in grado di aiutare le nostre istituzioni a fare meglio.  L’esito dipende, naturalmente, da se e fino a che punto le istituzioni sono disponibili a dialogare!

In questo senso, un rafforzamento degli spazi di collaborazione tra i protagonisti del monitoraggio civico e i responsabili istituzionali potrebbe incanalare i risultati delle ricerche sul campo nel più ampio dibattito su come programmare meglio i fondi a disposizione, e realizzarli più efficacemente. Decisioni pubbliche basate su questo tipo di dialogo informato portano a migliori politiche. Il dialogo che occorre però è paritario, sistematico, continuativo, prevede ascolto e replica, la condivisione dei dati e delle evidenze, e necessita che le istituzioni si “tolgano le protezioni”, impegnandosi in un cambiamento culturale del quale gioverebbe la collettività intera.

Il tempo fugge, e c’è chi lo insegue. A Palermo

Io da grande vorrei fare il pompiere, il cantautore, il titolista di un quotidiano, l’autore di Blob e l’insegnante. Anzi, per meglio dire, il tutore e guidare gli studenti nel loro curriculum di studi.
Avere visto il 6 giugno la presentazione del progetto “Tempus fugit“, realizzato dagli studenti del Liceo Scientifico Statale “S. Cannizzaro” di Palermo nel contesto di ” A Scuola di OpenCoesione” (ASOC), ha rafforzato il mio desiderio. Da grande.

Il liceo Cannizzaro, ed in particolare la classe “VE”, ha avuto il privilegio di essere scelta per partecipare a questo percorso innovativo di didattica interdisciplinare, centrato su educazione civicacompetenze digitali,statistiche data journalism.
Ripetete con me “educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism”.
Se penso all’accostamento tra queste parole e un gruppo di  studenti del liceo, mi manca il fiato, perché è un meraviglioso obiettivo formativo, una grande occasione per ragazzi e docenti e humus per i terreni che batteranno.
Ai miei tempi, al liceo, non c’era nemmeno il laboratorio di informatica (sono vecchio) e non abbiamo mai lavorato a progetti ricchi come quelli di ASOC, che stimolano molto il senso critico e il problem-solving e rafforzano le capacita di lavoro di gruppo e le abilità interpersonali e comunicative.

Ma torniamo “A Scuola di OpenCoesione”. È il frutto di un accordo tra il “Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca” e il “Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica” e si rivolge alle scuole secondarie di ogni tipo. Il primo ciclo di sperimentazione ha interessato 7 istituti di istruzione distribuiti lungo lo stivale (Palermo, Napoli, Bari, Roma, Firenze, Bologna, Trento).

Il tema di fondo del progetto di Palermo è quello dei “trasporti“, ed in particolare l’attenzione si è concentrata sui tempi di percorrenza dei vari mezzi di locomozione cittadini del presente e del futuro. E’ stata infatti condotta un’analisi anche sulle tramvie attualmente in costruzione a Palermo.
Gli studenti sono partiti dall’analisi dei dati sugli investimenti programmati nel ciclo 2007-2013 (interventi delle politiche di coesione territoriale), che hanno trovato su OpenCoesione. Hanno poi effettuato un monitoraggio civico, andando in visita al deposito dei tram e realizzando una piccola indagine giornalistica sullo stato dei lavori e sul progetto tramviario in generale.

“Tempus fugit” ci è stato raccontato dalle voci degli studenti coinvolti ed in particolare da MarcoEnrico Paola.

Marco ci ha introdotto il progetto nei termini più generali e ci ha presentato “CaTRAMiati“. In siciliano “catamiati” vuol dire “datti una mossa”, e l’unione con Tram ha dato vita al nome del gruppo di lavoro che si sono dati gli studenti.
Enrico ci ha illustrato il monitoraggio fatto, i dettagli tecnici dell’ispezione, di come il deposito dei mezzi sarà anche la sede della struttura di monitoraggio digitale dell’impianto e sottolineato come il centro storico di Palermo non sia adatto (per ragioni di spazio disponibile) ad accogliere una linea tramviaria a due binari.
Paola infine ci ha descritto le modalità con cui il gruppo ha effettuato un confronto, in termini di tempi di percorrenza, tra tre modalità di spostamento differenti: l’automobile, il tram e i mezzi pubblici gommati. Il tram è risultato quello più conveniente.

tempus_fugit_02

I ragazzi hanno calcolato i tempi in automobile facendo un test su strada, quelli in tram li hanno ricavati dai documenti di progetto e quelli in autobus da Google Transit.
L’AMAT, la municipalizzata al 100% del Comune che gestisce il trasporto pubblico, ha infatti fornito alla multinazionale tutti i dati su tempi, percorsi e fermate delle linee, e quindi è possibile ricavare da Google Maps i tempi stimati di percorrenza degli autobus. Stranamente però questi dati non sono ancora disponibili anche in formato aperto. Sono stati richiesti anche dagli studenti di “Tempus fugit” e il direttore dell’AMAT ha fatto sapere che nulla osta al rilascio e sarà fatto. Una bella notizia.
I ragazzi hanno così avuto il piacere di fare anche una piccola azione di civic hacking, avendo la soddisfazione di un risultato positivo.

La presentazione del progetto è stata fatta presso la sede del liceo. Oltre agli studenti, erano presenti i docenti che li hanno seguiti localmente, la preside della scuola, alcuni dei responsabili del progetto di “A scuola di Open Coesione”, dei funzionari regionali del “Dipartimento Regionale della Programmazione”, un rappresentate del team Open Data del Comune di Palermo e dei rappresentanti della società civile che si spendono per diffondere il valore dei dati aperti.
Tra tutti questi attori c’è stato un bel dibattito di cui mi piace evidenziare alcuni dei concetti emersi:

  • il valore grande di questo progetto è il metodo, “un metodo di vita” che sarà utile per tante altre occasioni e che aiuterà questi ragazzi ad essere dei cittadini migliori;
  • proprio per questo valore, si è sottolineato come questo tipo di attività dovrebbe diventare curriculare, ed essere replicata annualmente;
  • chi ha partecipato ad ASOC deve darne evidenza nel proprio curriculum vitae, perché costituisce un’esperienza importante e “moderna”;
  • l’esperienza più nuova e giudicata più importante dagli studenti è stata quella del confronto con la “burocrazia” e con i dati, visti non più come qualcosa di freddo e noioso, ma come elementi che contribuiscono a fare crescere la propria conoscenza.

Il Cannizzaro di Palermo è stato il mio liceo scientifico e la mia sezione è stata proprio la “E”.
Sicuramente queste strane coincidenze mi hanno fatto vivere con particolare emotività il racconto del gruppo CaTRAMiati, ma venerdì sono uscito dal Cannizzaro avendo il futuro davanti a me, molto vicino e sono tornato a casa sereno.
Spero che questo progetto diventi contagioso, e infetti il prossimo anno scolastico.