Nuovi report di monitoraggio per A scuola di OpenCoesione 2023/2024

Giovedì 15 febbraio 2024, dalle 15.00 alle 16.30, ritorna l’appuntamento annuale della redazione di Monithon con studentesse, studenti e docenti del progetto A scuola di Open Coesione (ASOC): un’ora e mezza di webinar, insieme al team di ASOC, per rispondere a tutte (speriamo!) le domande sulla nostra piattaforma Monithon, che ospiterà a breve i report di monitoraggio di tutte le scuole aderenti al progetto per l’edizione 2023/2024.

Durante il webinar presenteremo, freschissimo di elaborazione, un nuovo form di compilazione report personalizzato per le esigenze di nuovi, giovanissimi monitoranti: gli studenti e le studentesse delle scuole secondarie di primo grado. 

Un report “light”, più agile, che non richiede necessariamente di cimentarsi con analisi dati e lunghe ricerche documentali sul web, ma sposta maggiormente l’attenzione sul racconto delle osservazioni “sul campo”: perché mi interessa quel determinato progetto? Chi ne sta seguendo l’attuazione? Chi sono i beneficiari? Cosa ha colpito la mia attenzione durante la visita di monitoraggio, in positivo o in negativo? Quali idee posso proporre per il futuro del progetto? Posso documentare le mie osservazioni con foto, audio, video o altro materiale da allegare al mio report?

L’elaborazione di un report “light” è solo l’ultimo atto di una lunga collaborazione; dal 2013, il percorso A scuola di OpenCoesione utilizza i nostri metodi e strumenti per la fase più importante del percorso, cioè la ricerca di monitoraggio civico, che si conclude con la redazione e la discussione di un report.

 

Dal 2013 a oggi, ASOC ha coinvolto circa 1.400 classi, 34.000 studenti, 2.900 insegnanti: per quest’anno scolastico, i team impegnanti nelle attività del percorso didattico sono ben 145, di cui 33 sono formati da studenti e studentesse di scuole secondarie di primo grado. Al momento, la maggior parte degli studenti ha scelto di monitorare interventi afferenti a Cultura e Turismo (27%); si attestano intorno al 13% Inclusione Sociale e Salute, Trasporti e mobilità e Ricerca e Innovazione. Altri temi di interesse sono Ambiente (12%), Competitività delle Imprese (9%), Istruzione e formazione (6%) Energia (5%) e Reti e Servizi Digitali (1%).

Dalla redazione, non vediamo l’ora di leggerli!

 

Riparte “A Scuola di OpenCoesione”: monitoraggio civico alle scuole medie e superiori. Candidate la vostra scuola!

È online il bando del Ministero dell’Istruzione per partecipare all’edizione 2022-2023 del progetto A Scuola di OpenCoesione (ASOC) rivolto a tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado appartenenti a qualsiasi indirizzo, che si cimenteranno in attività di monitoraggio civico sui territori a partire dai dati sui progetti finanziati dalle risorse delle politiche di coesione.

ASOC utilizza gli strumenti e i metodi di Monithon per la fase cruciale del percorso: il monitoraggio civico sul campo.

Tutti i materiali didattici di ASOC sono disponibili in lingua italiana e inglese. Infatti, a partire dall’anno scolastico 2019-2020, grazie al sostegno della Direzione generale della Politica regionale e urbana (DG REGIO) della Commissione Europea, il progetto è al centro di una sperimentazione internazionale che ha già coinvolto 5 Paesi dell’Unione Europea (Bulgaria, Croazia, Grecia, Portogallo, Spagna).

Per candidare una o più gruppi classe alla decima edizione di A Scuola di OpenCoesione, entro e non oltre le ore 18.00 di lunedì 24 ottobre 2022

Tutte le informazioni sul sito di ASOC.

Il gruppo “Health Workers” racconta difficoltà e successi

Freschi della vittoria al contest nazionale ASOC Experience, le ragazze e i ragazzi del team di monitoraggio civico Health Workers condividono i “dietro le quinte” del loro lungo e perseverante monitoraggio civico dei lavori di adeguamento sismico dell’ospedale di Potenza. Già da alcuni mesi volevamo carpire i loro segreti – primo tra tutti come avevano fatto a ottenere un’intervista al Ministro della Salute Roberto Speranza – e il 28 maggio li abbiamo incontrati, in collegamento dal liceo Galilei di Potenza.  Ne è nata una piacevolissima chiacchierata sulle loro difficoltà, sui loro suggerimenti e sull’impatto che hanno generato nella loro comunità.

In fase di progettazione fin dal 2007 e finanziati dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2007-13, i lavori all’ospedale oggi non sono ancora partiti. Tutti i dettagli sono riportati nel loro primo report di monitoraggio civico di marzo 2020, successivamente arricchito con nuove interviste esattamente un’anno dopo, a marzo 2021. Gli studenti, motivati dall’importanza del progetto per la loro comunità – soprattutto in tempi di COVID-19 – hanno fatto di tutto per scoprire su quali procedure amministrative il progetto si era incagliato, studiando i documenti e riuscendo a intervistare tutti i soggetti responsabili, dal Ministro in giù. Un monitoraggio complicato non solo dalla pandemia, ma anche dalla necessità di entrare nel merito dei complessi processi decisionali delle varie amministrazioni coinvolte, bloccate anche dai numerosi ricorsi ricevuti nel corso delle procedure di appalto.

Tre cose ci hanno colpito:

  1. Anche per dei ragazzi delle scuole superiori – in questo caso supportati non solo insegnanti ma anche dall’ISTAT – è possibile presidiare in maniera molto efficace un progetto ancora “sulla carta”, che ancora non si può filmare né fotografare, continuando nel tempo a seguirne gli sviluppi.
  2. Hanno avuto una straordinaria capacità di mobilitare la cittadinanza locale e di agire – parole loro – da “cassa di risonanza” pungolando le amministrazioni per sbloccare definitivamente i lavori. Questo è un esempio di tanti casi in cui gli studenti non si limitano ad aumentare la propria consapevolezza – e quella della loro comunità – sull’uso dei fondi pubblici, ma si mettono in gioco per chiedere un cambiamento.
  3. Confermando quello che spesso vediamo in diverse occasioni (non ultima, il dibattito sui risultati dei progetti di mobilità sostenibile a Torino con la Commissione Europea, il PON Metro e la Città di Torino), i ragazzi dicono che “non è stato difficile” ottenere le interviste e coinvolgere i responsabili. Un motivo in più per partecipare a iniziative di monitoraggio civico così strutturate, che portano ad un confronto basato sulle evidenze, che interessa anche gli enti programmatori e attuatori delle politiche pubbliche. Non ci sono scuse!

Vediamo ora se alle promesse che i lavori inizieranno “entro pochi giorni”, seguiranno i fatti.

Eccoli suddivisi per ruolo:
Project manager: Santoro Irene, Telesca Laura
Coder: Masi Irene, Sarangelo Dina, Triunfo Katrin
Social Media Manager: Del Gaudio Marineve, Giorgio Giulia, Lomonaco Vincenzo 
Designer: Claps Antonio, Corbo Vito, D’Aloia Eliana
Storyteller: Buono Amanda, Di Lillo Federica, Mecca Ilenia
Analisti: Placella Giacomo, Sabato Vittoria, Triunfo Tonia
Blogger: Giorgio Elena, Fasano Matteo, Romano Maria
Scout: Lancellotti Teresa, Pagliuca Matteo, Russillo Lorenzo
Tutor: Prof. Maria Rosaria Sabina

164 gruppi di monitoraggio di A Scuola di OpenCoesione sono arrivati a fine percorso!

Tutte le nostre congratulazioni agli studenti, agli insegnanti e al team di A Scuola di OpenCoesione per aver completato il lungo percorso di monitoraggio civico in un anno così difficile.

164 gruppi di monitoraggio, due terzi di quelli partiti a ottobre dello scorso anno, sono arrivati alla fine del percorso e sono pronti a partecipare alla selezione finale per scoprire quali emergeranno vincitori in questa edizione.

E’ un risultato straordinario ottenuto anche grazie ai partner e alle reti territoriali che hanno supportato le classi e facilitato le interviste con i soggetti responsabili dei progetti finanziati dalle Politiche di Coesione.

Per tutti i dettagli leggete la news sul sito di A Scuola di OpenCoesione.

La redazione di Monithon ha supportato i gruppi e commentato i report di monitoraggio civico che sono stati sviluppati nella terza fase del percorso didattico.

La qualità complessiva dei report è molto buona, con circa 50 report che si distinguono per senso critico, approfondimento delle informazioni fornite, efficacia comunicativa e capacità di raggiungere un’ampia platea di interlocutori utili alle indagini. Circa il 45% dei report pubblicati sul nostro sito ha ricevuto commenti specifici sulle varie sezioni del report, che hanno guidato lo sviluppo delle ricerche e migliorato notevolmente il risultato finale.

LEGGI QUI TUTTI I REPORT, a partire dall’ultimo inviato.

In un anno così particolare, non sono mancate le difficoltà nell’effettuare le visite dirette ai progetti, sopperite però dall’entusiasmo dei ragazzi nell’intervistare a distanza i soggetti responsabili.

A tutti i team che non sono ancora riusciti ad inviare il report di monitoraggio civico di Monithon, o dai quali aspettiamo le ultime correzioni, ricordiamo che non c’è una scadenza per l’invio del report!

C’è sempre tempo per continuare a monitorare, e noi siamo qui a supportarvi.

Al via la lezione di A Scuola di OpenCoesione sul monitoraggio civico

Oggi prende il via il modulo “Esplorare” del percorso “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC) in Italia, dedicato al monitoraggio sul campo dei progetti pubblici scelti su OpenCoesione dagli studenti delle scuole superiori. Oggi pomeriggio gli insegnanti delle scuole coinvolte parteciperanno a un webinar su come prepararsi alla visita di monitoraggio, organizzare le riprese e realizzare video di qualità.

Come sempre, Monithon supporterà gli studenti delle scuole superiori nella redazione di un Report di monitoraggio civico. Il report è uno degli output fondamentali dell’intero percorso, che riassume i principali risultati delle ricerche e delle visite sul campo.

Per l’occasione abbiamo preparato una guida e un video tutorial con i principali passaggi, suggerimenti, raccomandazioni tecniche e di contenuto su come sviluppare il report e utilizzare la guida MoniTutor.

Trovate tutto qui.

Buon monitoraggio civico!

Dagli ASOC Talk esperimenti di dialogo informato tra cittadini e istituzioni

Abbiamo avuto il piacere di assistere ad alcune sessioni degli ASOC Talk, una nuova iniziativa di A Scuola di OpenCoesione (ASOC), grazie a cui numerose scuole italiane, premiate nella passata edizione, hanno avuto l’opportunità di incontrare rappresentanti ed esperti delle istituzioni europee, nazionali e regionali.

Gli incontri, riservati ai ragazzi e ai rappresentanti istituzionali, si sono svolti tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, e sono stati registrati e successivamente pubblicati sul canale YouTube di ASOC.

Ogni incontro ha riguardato un tema specifico, come le politiche per i trasporti, l’ambiente o la cultura. Sulla base del tema e della regione dei gruppi di monitoraggio, il team di OpenCoesione ha invitato rappresentanti delle specifiche Amministrazioni regionali, dirigenti ed esperti tematici delle amministrazioni nazionali responsabili delle politiche di coesione, un rappresentante del Senato e della Commissione Europea.

La formula ha previsto un’iniziale presentazione delle ricerche da parte degli studenti, seguita da una serie di domande che i ragazzi hanno posto alle istituzioni e che hanno precedentemente anticipato.

La qualità del dibattito è stata influenzata, come ci si può attendere, dalla specificità delle domande poste e dalla capacità di studenti e insegnanti di sfruttare al meglio le competenze degli interlocutori. Le domande più “a fuoco” hanno riguardato, ad esempio, la programmazione delle politiche di coesione e l’attuazione del progetto monitorato o di altri progetti con caratteristiche simili, per le quali gli esperti delle amministrazioni hanno potuto fornire risposte specifiche basate sulla loro esperienza.

Uno dei dialoghi più interessanti è stato quello del 22 Ottobre e ha riguardato la costruzione di infrastrutture di trasporto.

Il gruppo Change Point, ad esempio, ha presentato l’indagine di monitoraggio di questa primavera e ha chiesto conto alla Regione Sardegna della sospensione del progetto monitorato, cioè la realizzazione di circa 20 infrastrutture di ricarica elettrica nell’area di Alghero. La risposta del rappresentante regionale ha colpito per trasparenza e disponibilità a condividere i problemi registrati in fase di attuazione, che nello specifico hannno riguardato problemi di governance tra governo regionale e enti locali in una fase di transizione politica.

Il dialogo si è poi spostato dal singolo progetto a più generali problematiche nella realizzazione degli interventi infrastrutturali, che affliggono il nostro paese da decenni. La semplice domanda “Perché i progetti si bloccano?” ha dato spunto a numerose riflessioni sulla dilatazione dei tempi tra programmazione e realizzazione, sulle cause più frequenti dei ritardi e dei blocchi amministrativi, e sulle soluzioni da mettere in campo.

Nulla di nuovo, forse, per gli addetti ai lavori. Ma si tratta di un grande passo in avanti nella condivisione con la cittadinanza, che, grazie all’acquisita consapevolezza, può non solo aumentare la pressione affinché le migliori soluzioni siano effettivamente messe in campo, ma anche fornire spunti nuovi e inaspettati su come migliorare l’efficacia dei progetti nei propri territori.

In conclusione, l’esperimento, a nostro parere, può dirsi riuscito. Il clima di collaborazione e la positiva “scoperta” di pratiche di partecipazione civica da parte di alcuni rappresentanti istituzionali fanno ben sperare per un rafforzamento di questo dialogo negli anni a venire. E’ un approccio molto in linea con gli obiettivi di Monithon: capire fino in fondo i problemi e le dinamiche che li hanno generati, cercare il dialogo non solo con i referenti politici ma anche gli esperti e i responsabili amministrativi, proporre soluzioni nell’ottica di risolvere le criticità in modo collaborativo. E’ un approccio che, a nostro parere, fa crescere la consapevolezza civica, la fiducia, il capitale sociale dei nostri territori e che è potenzialmente in grado di aiutare le nostre istituzioni a fare meglio.  L’esito dipende, naturalmente, da se e fino a che punto le istituzioni sono disponibili a dialogare!

In questo senso, un rafforzamento degli spazi di collaborazione tra i protagonisti del monitoraggio civico e i responsabili istituzionali potrebbe incanalare i risultati delle ricerche sul campo nel più ampio dibattito su come programmare meglio i fondi a disposizione, e realizzarli più efficacemente. Decisioni pubbliche basate su questo tipo di dialogo informato portano a migliori politiche. Il dialogo che occorre però è paritario, sistematico, continuativo, prevede ascolto e replica, la condivisione dei dati e delle evidenze, e necessita che le istituzioni si “tolgano le protezioni”, impegnandosi in un cambiamento culturale del quale gioverebbe la collettività intera.

Il tempo fugge, e c’è chi lo insegue. A Palermo

Io da grande vorrei fare il pompiere, il cantautore, il titolista di un quotidiano, l’autore di Blob e l’insegnante. Anzi, per meglio dire, il tutore e guidare gli studenti nel loro curriculum di studi.
Avere visto il 6 giugno la presentazione del progetto “Tempus fugit“, realizzato dagli studenti del Liceo Scientifico Statale “S. Cannizzaro” di Palermo nel contesto di ” A Scuola di OpenCoesione” (ASOC), ha rafforzato il mio desiderio. Da grande.

Il liceo Cannizzaro, ed in particolare la classe “VE”, ha avuto il privilegio di essere scelta per partecipare a questo percorso innovativo di didattica interdisciplinare, centrato su educazione civicacompetenze digitali,statistiche data journalism.
Ripetete con me “educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism”.
Se penso all’accostamento tra queste parole e un gruppo di  studenti del liceo, mi manca il fiato, perché è un meraviglioso obiettivo formativo, una grande occasione per ragazzi e docenti e humus per i terreni che batteranno.
Ai miei tempi, al liceo, non c’era nemmeno il laboratorio di informatica (sono vecchio) e non abbiamo mai lavorato a progetti ricchi come quelli di ASOC, che stimolano molto il senso critico e il problem-solving e rafforzano le capacita di lavoro di gruppo e le abilità interpersonali e comunicative.

Ma torniamo “A Scuola di OpenCoesione”. È il frutto di un accordo tra il “Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca” e il “Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica” e si rivolge alle scuole secondarie di ogni tipo. Il primo ciclo di sperimentazione ha interessato 7 istituti di istruzione distribuiti lungo lo stivale (Palermo, Napoli, Bari, Roma, Firenze, Bologna, Trento).

Il tema di fondo del progetto di Palermo è quello dei “trasporti“, ed in particolare l’attenzione si è concentrata sui tempi di percorrenza dei vari mezzi di locomozione cittadini del presente e del futuro. E’ stata infatti condotta un’analisi anche sulle tramvie attualmente in costruzione a Palermo.
Gli studenti sono partiti dall’analisi dei dati sugli investimenti programmati nel ciclo 2007-2013 (interventi delle politiche di coesione territoriale), che hanno trovato su OpenCoesione. Hanno poi effettuato un monitoraggio civico, andando in visita al deposito dei tram e realizzando una piccola indagine giornalistica sullo stato dei lavori e sul progetto tramviario in generale.

“Tempus fugit” ci è stato raccontato dalle voci degli studenti coinvolti ed in particolare da MarcoEnrico Paola.

Marco ci ha introdotto il progetto nei termini più generali e ci ha presentato “CaTRAMiati“. In siciliano “catamiati” vuol dire “datti una mossa”, e l’unione con Tram ha dato vita al nome del gruppo di lavoro che si sono dati gli studenti.
Enrico ci ha illustrato il monitoraggio fatto, i dettagli tecnici dell’ispezione, di come il deposito dei mezzi sarà anche la sede della struttura di monitoraggio digitale dell’impianto e sottolineato come il centro storico di Palermo non sia adatto (per ragioni di spazio disponibile) ad accogliere una linea tramviaria a due binari.
Paola infine ci ha descritto le modalità con cui il gruppo ha effettuato un confronto, in termini di tempi di percorrenza, tra tre modalità di spostamento differenti: l’automobile, il tram e i mezzi pubblici gommati. Il tram è risultato quello più conveniente.

tempus_fugit_02

I ragazzi hanno calcolato i tempi in automobile facendo un test su strada, quelli in tram li hanno ricavati dai documenti di progetto e quelli in autobus da Google Transit.
L’AMAT, la municipalizzata al 100% del Comune che gestisce il trasporto pubblico, ha infatti fornito alla multinazionale tutti i dati su tempi, percorsi e fermate delle linee, e quindi è possibile ricavare da Google Maps i tempi stimati di percorrenza degli autobus. Stranamente però questi dati non sono ancora disponibili anche in formato aperto. Sono stati richiesti anche dagli studenti di “Tempus fugit” e il direttore dell’AMAT ha fatto sapere che nulla osta al rilascio e sarà fatto. Una bella notizia.
I ragazzi hanno così avuto il piacere di fare anche una piccola azione di civic hacking, avendo la soddisfazione di un risultato positivo.

La presentazione del progetto è stata fatta presso la sede del liceo. Oltre agli studenti, erano presenti i docenti che li hanno seguiti localmente, la preside della scuola, alcuni dei responsabili del progetto di “A scuola di Open Coesione”, dei funzionari regionali del “Dipartimento Regionale della Programmazione”, un rappresentate del team Open Data del Comune di Palermo e dei rappresentanti della società civile che si spendono per diffondere il valore dei dati aperti.
Tra tutti questi attori c’è stato un bel dibattito di cui mi piace evidenziare alcuni dei concetti emersi:

  • il valore grande di questo progetto è il metodo, “un metodo di vita” che sarà utile per tante altre occasioni e che aiuterà questi ragazzi ad essere dei cittadini migliori;
  • proprio per questo valore, si è sottolineato come questo tipo di attività dovrebbe diventare curriculare, ed essere replicata annualmente;
  • chi ha partecipato ad ASOC deve darne evidenza nel proprio curriculum vitae, perché costituisce un’esperienza importante e “moderna”;
  • l’esperienza più nuova e giudicata più importante dagli studenti è stata quella del confronto con la “burocrazia” e con i dati, visti non più come qualcosa di freddo e noioso, ma come elementi che contribuiscono a fare crescere la propria conoscenza.

Il Cannizzaro di Palermo è stato il mio liceo scientifico e la mia sezione è stata proprio la “E”.
Sicuramente queste strane coincidenze mi hanno fatto vivere con particolare emotività il racconto del gruppo CaTRAMiati, ma venerdì sono uscito dal Cannizzaro avendo il futuro davanti a me, molto vicino e sono tornato a casa sereno.
Spero che questo progetto diventi contagioso, e infetti il prossimo anno scolastico.