Studenti, giornalisti e sindaci: costruire un ecosistema civico per migliorare le politiche europee

In occasione dell’evento finale del progetto AwareEU il 23 maggio alla Rappresentanza dell’Unione Europea a Roma, ho avuto il piacere di moderare un panel dedicato al monitoraggio civico e al suo ruolo nel promuovere una maggiore trasparenza, una comunicazione basata su evidenze e un coinvolgimento reale dei cittadini nell’attuazione dei fondi europei.

La sessione ha messo a confronto tre prospettive che, insieme, rappresentano le basi di quello che considero un vero e proprio ecosistema civico: studenti e comunità attive, nuove forme di giornalismo civico, e amministrazioni pubbliche disposte a dialogare.

Perché il monitoraggio conta: la visione della Commissione Europea

Prima di aprire il panel, abbiamo avuto il piacere di ascoltare Francesco Rossi Salvemini, rappresentante della Commissione Europea in Italia. Il suo intervento ha offerto una preziosa prospettiva istituzionale, inquadrando il dibattito negli obiettivi più ampi di trasparenza e partecipazione dell’Unione Europea.

Ha esordito sottolineando come le iniziative che puntano ad avvicinare i cittadini al modo in cui viene speso il denaro pubblico — in particolare quello europeo — non siano solo benvenute, ma essenziali. Come ha affermato:

“Personalmente trovo estremamente importante coinvolgere i cittadini nel monitoraggio dell’uso del denaro pubblico — che si tratti di fondi nazionali o europei. Quanti di noi, io compreso, sanno davvero chi è responsabile di quello che sta succedendo nei nostri quartieri? Chi gestisce i progetti? Quale Comune, quale autorità locale? Questo tipo di monitoraggio non è importante solo per i fondi UE: dovrebbe valere per tutte le risorse pubbliche. Spesso sprechiamo le nostre energie intellettuali sul gossip politico o sul calcio, quando potremmo dedicarci a capire meglio da dove arrivano le risorse e come vengono spese.”

Ha poi osservato che, paradossalmente, monitorare i fondi europei è in certi casi più semplice rispetto a quelli nazionali, grazie a strumenti come OpenCoesione, da lui indicato come una buona pratica europea. OpenCoesione, infatti, permette ai cittadini di vedere chiaramente quali progetti sono previsti, dove si trovano e qual è il loro stato di avanzamento — informazioni che nel caso dei fondi nazionali sono spesso molto meno accessibili.

Parlando della Recovery and Resilience Facility (RRF) e del PNRR, ha evidenziato una debolezza strutturale: a differenza della Politica di Coesione, il PNRR non dispone di una piattaforma centralizzata equivalente a OpenCoesione, anche se molte informazioni sono comunque disponibili nei portali nazionali ed europei — purtroppo, spesso nascoste in documenti tecnici e non facilmente accessibili a chi non è esperto.

Infine, ha sottolineato come il sistema di monitoraggio nazionale REGIS, pur considerando i suoi limiti, rappresenti un buon esempio a livello europeo. Offre infatti una visione centralizzata sull’avanzamento della spesa, sui beneficiari e sugli appalti, e costituiscono una base utile su cui costruire nuove iniziative di monitoraggio civico.


Il monitoraggio civico come strumento per il giornalismo

Antonella Ciociola (Monithon) ha introdotto il progetto AwareEU e alcuni dei risultati ottenuti.

Il progetto ha analizzato casi di progetti finanziati Fondi di coesione 2007-2013 e 2014-2020 e PNRR in Italia e sul loro impatto, a partire dai report di monitoraggio civico pubblicati su Monithon e creati da studenti e società civile.

Attraverso un percorso di mentoring organizzato da info.nodes, giovani giornalisti/e hanno utilizzato le tecniche di storytelling e data journalism per sviluppare e adattare tali contenuti a un pubblico più vasti. I dati sono stati analizzati ulteriormente anche attraverso l’esperienza di onData nell’infografica e nella visualizzazione dei dati.

Sono inoltre disponibili online 4 videopillole di taglio informativo, realizzate con la supervisione di Monithon, che illustrano il funzionamento delle politiche di coesione e del PNRR e l’impatto positivo che i fondi europei hanno avuto sul territorio e sulla società: Che cos’è e come funziona il PNRRCosa sono e come funzionano le politiche di coesioneCos’è OpenCoesione? Scopri come vengono spesi i fondi europeiCos’è il monitoraggio civico? Scopri come puoi farlo anche tu.


Il monitoraggio civico come pratica formativa e relazionale

La Prof.ssa Marinella Belluati (Università di Torino) ha condiviso la sua lunga esperienza nella conduzione del laboratorio sul monitoraggio civico all’UniTo, che negli ultimi cinque anni ha coinvolto oltre 500 studenti.

“Il monitoraggio civico porta quella concretezza che manca spesso nel comunicare l’Europa.”

Ha raccontato come gli studenti si sorprendano nel vedere quanto i progetti finanziati con fondi europei incidano concretamente sulle loro vite, e come si sentano responsabilizzati nel poterne seguire l’attuazione.
Un “effetto wow” che, secondo Belluati, si verifica anche sul lato delle amministrazioni, che spesso si sentono valorizzate da questo sguardo attento, partecipe e non pregiudiziale.

Il suo messaggio è stato chiaro: per far crescere queste esperienze serve una rete nazionale, che connetta le realtà locali e valorizzi la dimensione relazionale.
E soprattutto, non basta raccogliere dati: serve dialogo, perché la democrazia non è solo trasparenza, è partecipazione.


Il giornalismo “oltre la redazione” incontra il civic media

La Prof.ssa Elena Valentini (Sapienza Università di Roma) ha collegato il tema al dibattito accademico più attuale, presentando i risultati della sua recente special issue sul tema Journalism beyond the newsroom.

Secondo Valentini, Monithon rappresenta una concreta espressione di questo nuovo giornalismo: un giornalismo “oltre” quello tradizionale, che coinvolge nuovi attori come cittadini, studenti e comunità locali.
Non si tratta di voler “diventare giornalisti”, ma di una vocazione civica: contribuire all’informazione pubblica perché si vuole incidere sulla realtà.

Ha sottolineato l’importanza di una alleanza trasversale tra civic media, istituzioni, giornalisti e accademici, per restituire la complessità dei temi trattati e superare la frammentarietà delle narrazioni.

“Il valore dei pubblici, dei cittadini attivi, è centrale. È questa la vera svolta dell’‘audience turn’ negli studi sul giornalismo.”


Il punto di vista delle istituzioni: coinvolgimento e strutturazione

Giorgio Martini, già Autorità di Gestione del Programma PON Metro, ha portato la prospettiva concreta della pubblica amministrazione.

Ha raccontato episodi emblematici – come la visita con il comitato civico alle Vele di Scampia o il confronto acceso a Milano sulle piste ciclabili – per mostrare quanto sia importante leggere il territorio, ascoltare i cittadini, ma anche mediare interessi contrapposti.

“Il monitoraggio civico deve essere pensato fin dall’inizio, come parte integrante dei programmi. Dall’immaginazione dei progetti, al monitoraggio, fino alla valutazione.”

Martini ha insistito sulla necessità di strutturare il monitoraggio civico, anche prevedendolo all’interno dei programmi europei. Ha proposto di integrarlo in tutte le fasi del ciclo di vita dei progetti: progettazione, attuazione, valutazione dell’impatto nel tempo.


Verso un ecosistema partecipativo dei dati pubblici

Studenti, civic media e amministrazioni pubbliche non sono attori isolati, ma componenti interdipendenti di un sistema in cui i dati aperti vengono utilizzati per informare, coinvolgere e migliorare l’azione pubblica. Il panel di Roma mi ha confermato che questo ecosistema esiste già. Ma la sua efficacia dipende da una condizione: riconoscere e valorizzare le relazioni che lo sostengono. Tra curiosità civica e professionalità, tra partecipazione dal basso e capacità istituzionale, tra chi produce dati e chi li usa per il bene comune.

Le considerazioni emerse ci aiutano, prendendo spunto dalla proposta della Prof. Belluati e dall’ottima riuscita delle esperienze in corso, a mettere a fuoco la proposta di rafforzare la rete nazionale di università che propongono il monitoraggio civico come attività formativa, utilizzando la metodologia formalizzata di Monithon come nucleo centrale e il nostro staff come hub al servizio degli attori coinvolti.

Monitoraggio civico e giornalismo investigativo: cosa abbiamo imparato a Palermo

Cosa succede quando cittadini e giornalisti uniscono le forze per indagare sull’impatto reale degli investimenti pubblici nelle comunità locali?
In che modo i report di monitoraggio civico possono diventare la base per inchieste giornalistiche capaci di rivelare contraddizioni nascoste, inefficienze o, al contrario, storie di successo?

Il giornalismo investigativo ha il potere di trasformare i dati grezzi raccolti dai cittadini in narrazioni incisive, capaci di alimentare il dibattito pubblico, chiamare le istituzioni alle loro responsabilità e promuovere un cambiamento significativo.

Questo post riflette sulla relazione dinamica tra attivismo civico e giornalismo investigativo, esplorando i benefici reciproci e le sfide da affrontare per rendere questa collaborazione davvero efficace nel tempo.


Federica Bonalumi di Info.nodes ha coordinato le iniziative per i giornalisti.

I dati civici diventano strumento per i giornalisti

Un esempio di questo approccio collaborativo è l’iniziativa AwareEU, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea, che ha esplorato come le storie di monitoraggio civico possano essere trasformate in giornalismo investigativo. È probabilmente la prima volta che, nell’ambito della linea di finanziamento IMREG della DG REGIO, un progetto è stato concepito e realizzato interamente da organizzazioni della società civile. Ci siamo riuniti a Palermo in occasione di un evento pubblico organizzato dall’associazione civica OnData.

Nell’ambito dell’iniziativa, Info.nodes, in collaborazione con Action Aid, Ondata e Monithon Europe, ha coordinato un programma di formazione completo per giornalisti aspiranti e professionisti, focalizzato sui meccanismi di finanziamento europei come la Politica di Coesione dell’UE e il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF).

Dei 140 partecipanti al corso, 70 hanno partecipato attivamente al programma, che ha combinato moduli tecnici con lavoro investigativo pratico. I giornalisti sono stati incoraggiati a selezionare progetti specifici precedentemente monitorati da gruppi civici e a svilupparli attraverso storie investigative complete. Supportati da reporter esperti ed esperti di dati, questi giornalisti hanno condotto lavori sul campo, scoperto contraddizioni e dato nuova vita narrativa ai dati civici esistenti. Il risultato è stato un insieme di sette storie investigative—la maggior parte delle quali pubblicate su media nazionali e tutte incluse in una pubblicazione dedicata. L’iniziativa ha dimostrato il potenziale del monitoraggio civico basato sui dati per generare un giornalismo rigoroso e approfondito, capace di rimodellare le conversazioni pubbliche sulla spesa pubblica.

Il processo è iniziato con Antonella Ciociola e Cinzia Roma dello staff di Monithon che hanno selezionato un sottoinsieme di report di monitoraggio civico dal suo ampio database pubblico, concentrandosi su progetti con un forte coinvolgimento della comunità, un impatto territoriale tangibile e un potenziale narrativo—sia per conflitti, risoluzioni o rilevanza per questioni nazionali più ampie. Questi report hanno fornito la base iniziale per il lavoro investigativo.

È da notare come tutte le giornaliste selezionate fossero donne, portando una prospettiva nuova e spesso sottorappresentata all’analisi degli investimenti pubblici. Durante tutto il progetto, hanno ricevuto supporto da giornalisti senior ed esperti di dati che hanno agito come mentori, guidandole attraverso le complessità della ricerca sul campo, dell’interpretazione dei dati e della costruzione narrativa. Questa struttura di supporto ha permesso alle giornaliste di andare oltre il reporting desk e di condurre indagini sul campo che hanno messo in luce sia le carenze che i successi nell’implementazione dei progetti finanziati dall’UE


Focus su questioni chiave

Dalla collaborazione sono emerse diverse tematiche significative, che in alcuni casi hanno portato a un impatto documentato:

  • Rigenerazione urbana e rischi di gentrificazione:
    Nel quartiere Corvetto di Milano, i dati civici hanno rivelato come i progetti di abbellimento possano involontariamente spingere i residenti originari fuori dalla loro comunità. Il giornalismo investigativo (qui l’articolo) ha amplificato le voci locali, evidenziando come miglioramenti urbani superficiali rischino di approfondire le disuguaglianze sociali.
  • Servizi sociali e sostenibilità a lungo termine:
    Un’altra indagine si è concentrata sui rifugi per donne vittime di violenza (qui il report di monitoraggio civico), illustrando come i servizi essenziali spesso manchino di durata e risorse adeguate. Il seguito giornalistico ha garantito un’attenzione continua su queste tematiche, spingendo le istituzioni a fornire soluzioni durature.
  • Responsabilità istituzionale:
    Il monitoraggio civico presso il carcere di Ferrara ha fatto emergere modifiche strutturali non pianificate finanziate con fondi pubblici, che hanno comportato una riduzione dello spazio per le attività di riabilitazione. Questa scoperta (leggi l’articolo) ha innescato interrogazioni parlamentari, dimostrando il potere del giornalismo civico nel provocare risposte istituzionali.

Sfide e opportunità per il giornalismo investigativo

Sebbene queste collaborazioni si siano rivelate efficaci, i giornalisti affrontano ancora ostacoli significativi nel portare queste storie a un pubblico più ampio. Alcune inchieste hanno raggiunto testate nazionali, come L’Espresso, ma spesso le principali testate nazionali sono riluttanti a presentare indagini radicate in contesti locali. La maggior parte ha trovato maggiore riscontro in pubblicazioni locali o tematiche.

Patrizia Caruso di Action Aid Italia e Andrea Borruso di OnData hanno introdotto il progetto AwareEU

Per colmare questa lacuna, l’iniziativa ha sviluppato una rete di giornalisti senior che hanno agito come coach editoriali e facilitatori, sfruttando le loro relazioni professionali per aiutare a portare queste indagini sulle piattaforme appropriate. Le collaborazioni con testate come IRPI Media e FADA Collective si sono rivelate fondamentali per raggiungere un pubblico più ampio.

Un altro ostacolo significativo è rappresentato dai tempi e dalle risorse necessari per trasformare i dati civici grezzi in storie avvincenti. I giornalisti hanno scoperto che le loro ipotesi iniziali spesso cambiavano man mano che emergevano nuove informazioni, richiedendo flessibilità e un impegno prolungato.

Queste sfide evidenziano la necessità di un supporto strutturato e continuo per i giornalisti che lavorano con dati civici, al fine di garantire che le storie importanti non rimangano inosservate.


Rafforzare il monitoraggio civico per un giornalismo più efficace

Per massimizzare il potenziale del monitoraggio civico al servizio del giornalismo, i partecipanti all’incontro di Palermo hanno sottolineato la necessità di andare oltre le collaborazioni occasionali e costruire relazioni più sistematiche e durature nel tempo. Piuttosto che aspettarsi che i giornalisti scoprano e interpretino autonomamente i dati civici, è fondamentale instaurare un dialogo continuo tra i gruppi di monitoraggio e i media, così da utilizzare le informazioni disponibili in modo più strategico e tempestivo.

Una proposta chiave è stata quella di rafforzare il ruolo editoriale di Monithon, non solo come piattaforma di dati, ma come intermediario attivo in grado di aiutare i giornalisti a individuare le storie più promettenti. Con oltre 1400 report civici disponibili, la quantità di informazioni può risultare opprimente. Per questo, aiutare i giornalisti a orientarsi in questo archivio — curando i contenuti in base al grado di coinvolgimento civico, all’impatto locale, alla tensione narrativa o anche alla disponibilità dei team di monitoraggio a esporsi pubblicamente — può aumentare significativamente le probabilità che queste storie trovino spazio nei media.

I partecipanti hanno inoltre evidenziato l’importanza di preparare meglio gli attivisti civici a collaborare con i giornalisti. Ciò potrebbe includere una formazione su come comunicare i dati, costruire una narrazione, e supportare le attività di fact-checking e sourcing. I gruppi di monitoraggio civico, in particolare quelli composti da studenti o associazioni locali, raccolgono spesso informazioni preziose ma possono mancare delle competenze o della fiducia necessarie per presentarle in un formato adatto al giornalismo. Colmare questo divario significherebbe rafforzare la capacità delle comunità di incidere concretamente sulla narrazione pubblica riguardo alla spesa pubblica.

 


Un circolo virtuoso

La collaborazione tra monitoraggio civico e giornalismo investigativo crea, in definitiva, un circolo virtuoso che apporta benefici a entrambe le parti. I giornalisti ottengono accesso a dati radicati nel territorio e guidati dalla comunità, che aggiungono profondità e autenticità alle loro inchieste. Gli attori civici, dal canto loro, vedono il proprio lavoro amplificato e contestualizzato attraverso narrazioni potenti, aumentando così la loro influenza e credibilità.

Per Monithon, queste collaborazioni rappresentano qualcosa di più della semplice visibilità: dimostrano come i dati prodotti dai cittadini possano generare reazioni istituzionali concrete. È il caso, ad esempio, dell’inchiesta sul carcere di Ferrara, dove il monitoraggio civico ha fatto emergere piani che avrebbero ridotto gli spazi destinati alla riabilitazione, portando a un’interrogazione parlamentare. Senza il successivo lavoro giornalistico, quell’informazione sarebbe forse rimasta nascosta in un report. Il valore aggiunto nasce proprio dalla combinazione tra la visione civica e le competenze narrative del giornalismo, che portano queste storie nella sfera pubblica, dove si prendono le decisioni.

I partecipanti hanno inoltre riconosciuto l’importanza di strutturare questa collaborazione come un modello ripetibile, e non come un esperimento isolato. L’evento di Palermo ha evidenziato come l’unione di monitoraggio civico, formazione giornalistica, mentorship e guida editoriale possa generare risultati di alta qualità e forte impatto. Invece di attendere che l’interesse mediatico emerga per caso, questo approccio costruisce attivamente le condizioni affinché le storie civiche possano trasformarsi in conversazioni di rilevanza nazionale.

Queste esperienze ispirano nuove collaborazioni future, dimostrando come i dati prodotti dai cittadini, combinati con il giornalismo investigativo, possano influenzare profondamente il dibattito pubblico e le decisioni politiche. Rafforzando le narrazioni civiche attraverso un giornalismo incisivo, le comunità possono esercitare un controllo più efficace sulle istituzioni pubbliche e contribuire a garantire che gli investimenti abbiano un impatto reale sulla vita delle persone.


Risorse di AwareEU


Appendice: Criteri per la selezione delle storie di monitoraggio civico

Nell’ambito del lavoro preparatorio per il percorso di formazione e le inchieste giornalistiche, il team di Monithon ha sviluppato un sistema di classificazione per valutare il potenziale dei report di monitoraggio civico esistenti, al fine di espanderli in inchieste giornalistiche. La tabella seguente riassume le principali dimensioni utilizzate per guidare il processo di selezione:

DimensioneCriteri
Descrittori di baseRegione e città; Tema; Link al report; Valutazione dell’efficacia del progetto (dal monitoraggio); Stato di avanzamento del progetto; Impatto osservato; Note
Fattori strategiciEquilibrio tra i fondi (PNRR / Fondi di Coesione); Rappresentazione di piccole comunità, aree interne, periferie urbane, zone rurali; Equilibrio geografico (Nord–Centro–Sud); Possibilità di analisi comparativa
Potenziale narrativoForza simbolica o emotiva; Impatto sulla comunità; Utilità concreta del progetto una volta concluso; Esiti positivi o negativi; Elementi di conflitto o tensione; Evoluzione nel tempo (es. storia dei fondi in un territorio); Collegamento con il dibattito politico; Impatto sulla vita quotidiana
Rilevanza tematicaTrasformazione urbana; Accesso ai servizi; Innovazione sociale; Grandi progetti infrastrutturali; Relazioni istituzionali e partecipazione; Dialogo istituzionale o follow-up; Buone pratiche nella pubblica amministrazione; Valorizzazione dell’impatto positivo dell’UE
Tipologia di monitorantiScuole e università; Associazioni; Gruppi giovanili o vulnerabili; Cittadini singoli o gruppi informali

Priorità è stata data alle storie in cui i partner di progetto avevano già contatti con stakeholder locali, aumentando così la fattibilità e la profondità delle inchieste giornalistiche.

Partecipazione civica e appalti: verso una spesa pubblica più trasparente. iMonitor a Napoli, 5-6 aprile 2025

Nei due anni di lavoro sul progetto iMonitor, abbiamo coinvolto in tutta Italia, associazioni e gruppi di cittadini volontari che hanno un po’ assunto il ruolo di antenne locali per prevenire cattiva gestione, irregolarità e corruzione. Civic monitors, appartenenti a comunità attive e interessate a ricostruire attraverso il monitoraggio dei contratti pubblici e dei progetti la storia di un pezzo di territorio, sensibilizzando l’opinione pubblica. 

Nella splendida cornice di Palazzo Marigliano a Napoli presso Riot Studio nel weekend del 5 e 6 aprile, i nostri civic monitors hanno presentato i risultati della loro attività di monitoraggio nell’ evento di restituzione finale promosso da Monithon. Due giornate dense di stimoli e riflessioni, in cui le comunità impegnate in iMonitor hanno avuto l’opportunità di condividere esperienze e problemi incontrati durante il percorso di monitoraggio intrapreso a partire dall’individuazione dei dati sui progetti sul portale Open Tender e applicando la metodologia sviluppata da Monithon, unendo analisi documentale, analisi dei dati secondari, raccolta dati primari e osservazione sul campo. 

Nelle giornate di Napoli, i gruppi di monitoraggio hanno beneficiato della presenza dell’Autorità nazionale Anticorruzione, rappresentata da Alessandra Scarponi, dal giurista e avvocato Boris Vitiello e dal team di Monithon, direttamente coinvolto nel progetto.

Partecipazione civica e appalti: tavola rotonda

Nel pomeriggio di sabato 5 aprile, dopo una sessione di presentazioni delle comunità presenti, è stato avviato un dibattito, in forma di tavola rotonda, moderato dal giornalista Gianluca De Martino. 

I temi principali sui quali la platea ha avuto possibilità di intervenire, confrontarsi e fare domande, hanno riguardato essenzialmente le modalità di superamento degli ostacoli nell’accesso alle informazioni. 

Come cittadini e istituzioni possono collaborare per migliorare la trasparenza e il controllo sull’uso delle risorse pubbliche? Progetti come iMonitor mostrano che, quando ben strutturati, gli strumenti di partecipazione civica possono affiancare il lavoro delle pubbliche amministrazioni, creando un dialogo utile per tutti.

Uno dei temi emersi con forza è stato l’interesse crescente delle persone verso ciò che accade nei propri territori. Il coinvolgimento diretto dei cittadini può fare la differenza: aiutando a ricostruire fiducia nelle pubbliche amministrazioni, aumentando la trasparenza e rendendo più efficace il controllo su come vengono spesi i soldi pubblici.

Un altro aspetto importante è stato il ruolo dei giornalisti e della stampa locale. Quando collaborano con i civic monitors (i cittadini che si occupano di monitoraggio), possono dare maggiore visibilità ai problemi e aiutare a far emergere criticità che altrimenti passerebbero inosservate. È una sinergia che rafforza il controllo democratico.

Si è poi parlato dell’importanza di seguire un metodo chiaro e condiviso per fare monitoraggio. Il progetto iMonitor propone proprio una metodologia efficace, per aiutare i cittadini a osservare, raccogliere dati e fare domande nel modo giusto, anche attraverso strumenti come gli indicatori di rischio sugli appalti, disponibili sulla piattaforma OpenTender

In conclusione, è emersa anche l’importanza di conoscere i concetti base del diritto e degli appalti pubblici, per potersi muovere con più sicurezza nel mondo del monitoraggio civico. Solo così i cittadini possono davvero diventare protagonisti attivi e consapevoli della vita pubblica.

Le voci dei civic monitors

Nella mattinata del 6 aprile 2025, poi, i lavori si sono conclusi con un laboratorio pratico con le comunità monitoranti e le pubbliche amministrazioni monitorate su lezioni apprese, successi e criticità, futuro del progetto.

Cosa significa davvero “monitoraggio civico”?

Per molti dei partecipanti, il monitoraggio civico è qualcosa di più di un’attività tecnica: è partecipazione attiva, è consapevolezza, è desiderio di incidere sulla propria comunità.
Non si tratta solo di controllare, ma di costruire relazioni, generare fiducia e rendere la pubblica amministrazione più trasparente e accessibile.

“È un modo per passare dalla lamentela all’azione”, ha detto qualcuno. E in effetti, analizzare dati, studiare progetti pubblici, chiedere informazioni e dialogare con gli enti diventa un modo per esercitare la cittadinanza in modo concreto.

Le motivazioni: perché partecipare?

C’è chi si è avvicinato al monitoraggio civico spinto dalla curiosità, chi per trovare strumenti efficaci per migliorare la propria città, chi ancora per condividere un’esperienza collettiva.
Il percorso proposto da Monithon all’interno del progetto iMonitor – con la sua piattaforma e la formazione mirata – ha dato a molti la sensazione di avere finalmente un metodo per orientarsi nel mare della burocrazia e dei dati pubblici.

Ostacoli? Sì, ma non insormontabili

Non è stato tutto facile. Recuperare documenti e informazioni sui progetti finanziati non sempre è stato possibile. Alcuni enti si sono dimostrati disponibili, altri molto meno.
Serve ancora molta strada per rendere il diritto di accesso ai dati davvero effettivo. E anche capire quale progetto monitorare può essere un’impresa, se mancano trasparenza e comunicazione.

Il monitoraggio civico come percorso educativo

Un aspetto emerso con forza nelle conclusioni è il valore educativo e generativo di questo tipo di attività. Chi partecipa si forma, coinvolge altri, costruisce conoscenza.
Il gruppo non è solo uno strumento operativo, ma una comunità che rafforza motivazioni , moltiplica impatto, genera idee per il futuro.

Alcune proposte concrete per rendere il monitoraggio civico più efficace e partecipato:

  • Comunicare meglio i risultati, non solo tra i cittadini ma anche verso l’esterno, coinvolgendo la stampa e i consiglieri comunali. Rendere visibili i dati e le osservazioni raccolte può contribuire a stimolare un dibattito pubblico più ampio e consapevole.
  • Creare una rete tra i gruppi di monitoraggio, per condividere esperienze, metodi e visioni. Questo permetterebbe di imparare gli uni dagli altri, rafforzare le competenze comuni e costruire un fronte civico più coeso e autorevole.
  • Rendere il monitoraggio più incisivo sul piano politico e sociale, superando l’approccio solo tecnico o burocratico. L’obiettivo è far sì che le osservazioni raccolte abbiano un impatto reale, orientando le scelte delle amministrazioni e coinvolgendo attivamente la comunità.

Queste idee rappresentano passi importanti verso una cittadinanza più attiva e informata, capace di dialogare con le istituzioni e contribuire alla costruzione di politiche pubbliche più giuste e trasparenti.

Il monitoraggio civico nei territori del Lazio: la voce delle associazioni

In che modo i cittadini possono contribuire al miglioramento concreto dei progetti pubblici nelle proprie città? Le testimonianze raccolte in questo breve video della Regione Lazio raccontano cosa significa, nella pratica, fare monitoraggio civico nei territori, con uno sguardo al futuro.

Il video raccoglie le voci di alcune delle associazioni che hanno partecipato al percorso di monitoraggio civico nei comuni di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo, nell’ambito del progetto pilota promosso dalla Regione Lazio con ANCI Lazio, Monithon, e con il supporto di OCSE e Commissione Europea. Si tratta di uno degli 11 progetti pilota selezionati dalla Commissione Europea per sperimentare nuove modalità di coinvolgimento civico nelle politiche di coesione.

Le attività si sono svolte da ottobre 2024 a marzo 2025, seguendo il metodo Monithon – un approccio indipendente, non profit, validato dall’OCSE nell’ambito di questo pilot. Le fasi hanno incluso: l’analisi dei documenti ufficiali, la raccolta di dati sul campo (tra cui sondaggi, sopralluoghi e analisi GIS) e la restituzione pubblica dei risultati in 4 eventi sui territori.

Durante l’evento conclusivo del 21 marzo a Roma, diverse associazioni hanno presentato in presenza il proprio percorso e i risultati del monitoraggio:

  • il Comitato di Quartiere Borgo Piave e Gorgolicino, rappresentato da Licia Ripamonti e Alessio Locatini, ha raccontato come da un’idea progettuale condivisa dal basso sia nato un intervento esteso a 12 borghi del Comune di Latina;
  • il Comitato Pro Parco Urbano Acque Medie con Oriana Ciaccio ha sottolineato l’importanza del dialogo diretto con i tecnici e gli amministratori pubblici per superare le barriere burocratiche;
  • l’Associazione Quartieri Connessi con Ferdinando Cedrone e Stefano Bassetti ha messo in luce alcune criticità, come la partenza tardiva del monitoraggio rispetto alle tempistiche dei progetti;
  • l’associazione Avventuristicando di Rieti, con Alessandro Boccoli, ha condiviso un’esperienza positiva di ascolto e collaborazione con il Comune;
  • la Cooperativa Galiana, attraverso le parole di Graziella Fiorucci, ha proposto di seguire l’intero ciclo di vita del progetto e ha auspicato una maggiore accessibilità agli atti e una figura di riferimento stabile nelle amministrazioni.
  • Legambiente Frosinone, con l’intervento di Stefano Ceccarelli, ha evidenziato le difficoltà incontrate nel dialogo con l’amministrazione comunale, sia nella fase iniziale di accesso alla documentazione necessaria per il monitoraggio, sia durante l’incontro di restituzione dei risultati. L’esperienza ha messo in luce quanto sia fondamentale garantire tempi certi, trasparenza e disponibilità all’ascolto da parte delle istituzioni, affinché il monitoraggio civico possa davvero contribuire a migliorare la qualità degli interventi pubblici.

Oltre a raccontare le singole esperienze, le associazioni hanno dimostrato una notevole capacità di collaborazione reciproca, condividendo strumenti, questionari e strategie di comunicazione. In alcuni casi, si sono coordinate per organizzare incontri comuni con le istituzioni, definendo un approccio condiviso e rafforzando l’impatto del monitoraggio.

I risultati del percorso parlano chiaro: 

✔️ in almeno 5 casi, le proposte delle associazioni sono state accolte e integrate nei progetti in corso: i suggerimenti delle associazioni sono stati passati dal Comune ai progettisti responsabili della progettazione esecutiva degli interventi;
✔️ il dialogo con i responsabili pubblici si è intensificato, facilitando l’accesso ai dati e la comprensione dei processi amministrativi;
✔️ in molti contesti, le associazioni hanno dichiarato l’intenzione di proseguire l’attività di monitoraggio, rendendola uno strumento permanente di cittadinanza attiva.

Come ha raccontato una delle persone coinvolte, il monitoraggio civico è “un grande veicolo di consapevolezza e appartenenza al territorio”, capace di trasformare l’amministrazione pubblica da un muro distante a uno spazio di collaborazione concreta.

Associazioni locali protagoniste dello sviluppo urbano: il monitoraggio civico nel Lazio

Si è svolto il 21 Marzo 2025, presso lo spazio WeGil a Roma, l’evento conclusivo del progetto di monitoraggio civico promosso dall’Autorità di Gestione del Programma Regionale FESR Lazio 2021–2027, in partnership con ANCI Lazio Monithon, e con il supporto dell’OCSE e della Commissione Europea. Si tratta di uno degli 11 progetti pilota selezionati dalla Commissione Europea per sperimentare nuove modalità di partecipazione civica a livello locale (vedi questo articolo su Panorama).

L’iniziativa ha coinvolto associazioni e cittadini nelle città di Latina, Frosinone, Rieti e Viterbo, con l’obiettivo di monitorare l’attuazione di progetti di sviluppo urbano finanziati nell’ambito dell’Obiettivo di Policy 5 del programma regionale.

Durante l’evento, Francesco Amodeo (DG REGIO – Commissione Europea) ha ricordato l’indicazione della Presidente Ursula von der Leyen di rafforzare la partecipazione dei cittadini nelle politiche europee. L’esperienza del Lazio è stata citata come esempio concreto di attuazione di questo indirizzo strategico.

Giulia Cibrario (OCSE) ha sottolineato come il Lazio sia stato l’unico tra gli undici progetti pilota internazionali dell’OCSE a utilizzare il metodo del monitoraggio civico. Ha inoltre evidenziato il valore intrinseco e strumentale della partecipazione pubblica, soprattutto a livello locale, in un contesto di crescente pressione sulle risorse delle amministrazioni.

L’evento è stato anche l’occasione per presentare i risultati del percorso di monitoraggio svolto dalle associazioni locali secondo il metodo Monithon, che prevede l’analisi di documenti, la raccolta di dati sul campo e il confronto diretto con le amministrazioni. Tra i risultati più rilevanti: un miglior accesso alle informazioni, il dialogo diretto con i responsabili dei progetti, e in almeno cinque casi l’integrazione delle proposte dei cittadini nelle attività progettuali. In diversi contesti, le associazioni si sono impegnate a continuare il monitoraggio anche dopo la conclusione del progetto.

Le associazioni hanno avuto ampio spazio per intervenire durante tutto il corso dell’evento, sedendo al tavolo alla pari degli amministratori pubblici. Hanno raccontato la propria esperienza sul campo, evidenziando sia le nuove collaborazioni attivate sia le difficoltà incontrate nel dialogo con le istituzioni. In particolare, hanno riconosciuto l’efficacia del metodo Monithon, ritenuto solido, accessibile e utile per produrre osservazioni concrete, basate sui dati e difficilmente ignorabili. Molti dei rappresentanti delle associazioni hanno espresso la volontà di proseguire il monitoraggio anche oltre la fase pilota, auspicando una continuità del confronto con le amministrazioni locali e l’apertura di nuovi spazi di partecipazione strutturata.
Hanno partecipato, tra gli altri: Comitato di Quartiere Borgo Piave e Gorgolicino con Licia Ripamonti e Alessio Locarini; Comitato Pro Parco Urbano Acque Medie con Oriana Ciaccio; Associazione Quartieri connessi con Ferdinando Cedrone; Legambiente Frosinone con Stefano Ceccarelli e Avventuristicando con Alessandro Boccoli.

Nel corso della giornata, Massimo Allulli (ANCI), Alba Garavet (Città Metropolitana di Torino), Viviana Russo (Segreteria tecnica PRigA – Dipartimento per le politiche di coesione) e Fulvio Pellegrini (Programma Capacità per la Coesione) hanno discusso sfide e opportunità legate alla partecipazione. Tra i nodi evidenziati: la disponibilità di risorse, i tempi certi per gli enti locali, le difficoltà nella gestione dei conflitti e la capacità amministrativa di integrare i contributi dal basso. L’esperienza della Città Metropolitana di Torino, in collaborazione con l’Università di Torino e Monithon, è stata presentata come un esempio concreto di partecipazione strutturata e duratura.

In chiusura, l’Autorità di Gestione del Lazio ha illustrato una serie di proposte per strutturare il partenariato civico, tra cui: un avviso comunale sempre aperto per il coinvolgimento degli stakeholder, la piattaforma regionale MONISTER con dati aggiornati sui progetti, pillole formative sul monitoraggio civico, incontri annuali con i partner locali e nuove iniziative basate su input dei territori.

👉 Leggi l’approfondimento di Luigi Reggi sui risultati del progetto
👉 I report di monitoraggio sono disponibili su reports.monithon.eu
👉 La piattaforma MONISTER: strategieterritoriali.regione.lazio.it


I report di monitoraggio civico

Di seguito i link a tutti i report sviluppati dalle associazioni partecipanti. Ogni report è dedicato a un singolo progetto finanziato nell’ambito delle Strategie Territoriali.

Latina

Collegamento ciclabile Quartieri Nuova Latina e Nascosa – Via del Lido L3Associazione Quartieri Connessi
Collegamento ciclabile Autolinee – Viale Le Corbusier – Nuova Latina (ex Q4) L4Associazione Quartieri Connessi
Completamento del Parco Porta Nord – 2° stralcioComitato Pro Parco Urbano Acque Medie
Interventi di riqualificazione aree esterne delle scuole dei BorghiComitato di Quartiere Borgo Piave e Gorgolicino
Completamento di Piazzale dei MercantiUrban Center Latina; Italia nostra Latina
Riqualificazione Parcheggio Via NeghelliUrban Center Latina; Italia nostra Latina

 

Frosinone

Greenway sul Fiume Cosa – Matusa – Parco delle SorgentiCircolo Il Cigno; Legambiente Frosinone
Greenway sul Fiume Cosa – Matusa – Parco delle SorgentiCoordinamento

Schioppo Bene Comune

Valorizzazione Terme romane sul Fiume CosaCoordinamento

Schioppo Bene Comune

C.4 PUMS ampliamento aree sosta di

interscambio – riqualificazione Parcheggi via

Licino Recine (Area ex Agip)

FIAB FROSINONE; Su2Ruote APS

 

Rieti

Valorizzazione del patrimonio naturale del fiume VelinoAT Rieti Cittadinanzattiva
Smart and green mobility (acquisti mezzi elettrici)AT Rieti Cittadinanzattiva
Valorizzazione del patrimonio naturale del fiume VelinoAvventuristicando

 

Viterbo

Ponte CamillarioAssociazione Don Armando Marini; ACLI Viterbo; Italia nostra
LazzarettoCooperativa Galiana
Ponte CamillarioCooperativa Galiana
Torre civicaCooperativa Galiana

Per l’Open Data Day 2025, Monithon ritorna a Bari

La prima settimana di marzo, tutto il mondo festeggia l’Open Data Day, la festa dei dati aperti. Da 10 anni, gruppi da tutto il mondo creeranno degli eventi locali in cui useranno dati aperti nelle proprie comunità. È un’opportunità per mostrare i vantaggi dei dati aperti e incoraggiarne l’adozione nel governo, nell’impresa e nella società civile.

Monithon quest’anno partecipa all’edizione pugliese, organizzata dal Dipartimento per la Transizione Digitale della Regione Puglia, il 6 Marzo 2025 presso la Fiera del Levante, Padiglione 152, Lungomare Starita, 4 (Bari), ore 9.00/17.30.

Luigi Reggi, presidente di Monithon Europe ETS, prenderà parte al panel Il dialogo fra PA e società civile: quando l’apertura dei dati si fa impegno, insieme ad Andrea Borruso, presidente di OnData Aps, Giampaolo Sellitto, (ANAC), Valentina Donini, (SNA e portavoce del Forum Governo Aperto).

La giornata sarà un’occasione per esplorare il mondo dei dati aperti, scoprire come possano essere creati ed utilizzati, comprenderne il valore, sviluppare nuove competenze e partecipare al fermento della comunità digitale.

Focus dell’evento barese sarà il dialogo possibile tra le PA e la società civile, e l’importanza di fare rete, a partire dal lavoro svolto dalla Regione Puglia nel 2024 per la pubblicazione dei dati aperti.

Di seguito il programma della giornata.

 

Il Forum nazionale dell’Open Government Partnership conferma il monitoraggio civico tra gli obiettivi strategici

Il Forum Governo Aperto (FGA) ha confermato il monitoraggio civico come uno degli obiettivi strategici contenuti nella versione attuale della Strategia Nazionale per il governo aperto, nell’ambito dell’Open Government Partnership, l’iniziativa internazionale che promuove la trasparenza, la partecipazione dei cittadini, la lotta alla corruzione e l’uso di nuove tecnologie per rafforzare la governance pubblica.

Il Forum, che sostituisce il Forum Multi-stakeholder ed è composto sia da rappresentanti delle amministrazioni pubbliche sia da rappresentanti della società civile tra cui il nostro Luigi Reggi, si è riunito lo scorso 19 e 20 settembre presso il Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio.

L’obiettivo sul monitoraggio civico è inserito nella più generale Priorità “Realizzare pratiche per il governo aperto negli ambiti di maggiore impatto o per la riduzione delle disuguaglianze, per l’equità sociale e per l’integrità”.

Ecco il testo dell’obiettivo:

Aumentare la trasparenza e l’accountability: abilitare i sistemi di monitoraggio civico e di valutazione sui processi decisionali e sul valore pubblico prodotto dalle politiche al fine di migliorarne l’integrità e la trasparenza.

Si intende quindi investire nella pubblicazione di dati aperti che rendano possibili le attività di monitoraggio civico da parte di cittadini e stakeholders (ad esempio, i dati sull’avanzamento dei progetti pubblici). Il monitoraggio civico e la valutazione si concentrano sia su come si è arrivati alle decisioni pubbliche sia su cosa è stato realizzato (risultati e degli impatti in termini di valore pubblico prodotto). Il monitoraggio civico e la valutazione sono quindi ritenuti strumenti chiave per migliorare integrità e trasparenza delle politiche pubbliche.

Aperte le iscrizioni per il nuovo anno di A Scuola di OpenCoesione: Monithon al centro del percorso formativo

Siamo entusiasti di annunciare che il bando nazionale del Ministero dell’Istruzione e del Merito per partecipare al progetto “A Scuola di OpenCoesione” 2024-2025 è ora aperto! Il bando è rivolto a tutte le scuole medie e superiori italiane. Quest’anno, il percorso formativo sarà ancora più focalizzato sul monitoraggio civico sul campo, grazie alla stretta collaborazione con noi di Monithon. Gli studenti avranno l’opportunità unica di esplorare e analizzare i risultati delle politiche pubbliche, e in particolare delle politiche di coesione europee e nazionali (inclusi i “fondi europei” che passano attraverso la gestione di regioni e ministeri) attraverso esperienze pratiche e attività di monitoraggio in loco. La scadenza per le iscrizioni è fissata al 28 ottobre 2024.

Un’opportunità unica per le scuole secondarie

“A Scuola di OpenCoesione” offre un percorso didattico innovativo per le scuole secondarie di primo e secondo grado, integrando competenze digitali e analisi dei dati. Gli studenti potranno esplorare progetti finanziati dalle politiche di coesione, imparando a utilizzare dati aperti per realizzare ricerche approfondite e monitoraggi sul campo. Questo approccio pratico è pensato per stimolare la partecipazione attiva e l’educazione civica.

Focus sul monitoraggio civico con Monithon

Come si legge nel vademecum, quest’anno l’esperienza con Monithon sarà ancora più centrale all’interno del percorso formativo, permettendo agli studenti di analizzare documenti e raccogliere dati sul campo attraverso interviste e questionari. Attraverso i nostri metodi e strumenti, gli studenti potranno analizzare l’efficacia dei progetti finanziati e imparare come il monitoraggio civico può stimolare il loro interesse verso la realtà che li circonda scoprendo come le politiche pubbliche impattano la loro vita quotidiana. Scoprendo come vengono usati i fondi pubblici come fossero giornalisti d’inchiesta, le ragazze e i ragazzi imparano a interagire con le Amministrazioni pubbliche e hanno l’opportunità di diventare cittadini più attivi e consapevoli.

Candida la tua classe entro il 28 Ottobre!

Per maggiori informazioni e iscrizioni, visita la pagina ufficiale.

#Datipercontare: al Senato il monitoraggio civico del gender procurement degli appalti del PNRR

Oggi Period Think Tank, con cui collaboriamo al monitoraggio di genere di progetti pubblici, ha presentato, presso il Senato della Repubblica, l’aggiornamento della piattaforma pubblica che visualizza i dati sul gender procurement degli appalti del PNRR e le richieste a Governo e Parlamento raccolte con la partecipazione di centinaia di attiviste ed esperte nel corso degli ultimi tre anni.

Ospiti nella sala “Caduti di Nassirya” del Senato, la Conferenza è stata aperta dal Senatore Alessandro Alfieri, che ha ribadito l’importanza del raggiungimento degli obiettivi trasversali del Piano  che impegna oltre 194 miliardi e che dovrebbe essere oggetto di valutazione sia relativamente alle misure dirette sia a quelle indirette.

 

 

 

L’impatto di genere, così come per le altre trasversalità degli obiettivi, richiede una collaborazione tra tutti i soggetti attuatori del Piano e una maggiore trasparenza delle deroghe ammesse, delle sanzioni connesse e delle premialità adottate.

Il problema delle deroghe è stato affrontato anche da Giulia Sudano, Presidente del Think Tank, restituendo dati sconfortanti sulla deroga all’art. 47 sulle pari opportunità lavorative (D.L. 77/2021): per il 62% dei bandi si applica una deroga parziale, almeno il 50% è motivato dalla scarsa occupazione femminile nel settore e ci sono regioni che hanno utilizzato la deroga per il 78% dei casi.

Altra questione riguarda le lacune informative del sistema di rilevazione dei dati gestito del MEF: non sono presenti indicatori sui beneficiari e nonostante la collaborazione dei Comuni e delle Città metropolitane che stanno partecipando attivamente al monitoraggio di genere non è possibile registrare informazioni.

La difficoltà di registrare informazioni utili al monitoraggio delle azioni si accompagna alla difficoltà di mantenere fede alla capacità trasformativa del Piano, come ha evidenziato Barbara Leda Kenny della Fondazione Brodolini i servizi di cura necessari per l’accesso al mercato del lavoro nella popolazione femminile sono spesso interventi spot senza continuità e che non rispondono al bisogno di sicurezza delle donne.

A concludere l’intervento di Katia Scannavini dell’Osservatorio civico PNRR che raccoglie la suggestione iniziale del senatore Alfieri, sul tema della rincorsa al pagamento delle rate e  sul controllo di legittimità che dovrebbe, invece, spostarsi su un nuovo approccio alla politica pubblica incentrato sulla partecipazione e sulla valutazione dell’impatto degli investimenti.

Statistiche e indicatori di genere per un PNRR Equo (PDF)

La campagna #datipercontare: statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo viene presentata in Senato

Il 9 LUGLIO 2024 presso la Sala Caduti di Nassiriya – Senato della Repubblica dalle 10.00 alle 11.00, in conferenza stampa, verranno presentati i risultati della campagna #datipercontare: statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo, realizzata da Period Think Tank in collaborazione con Monithon.

Period Think Tank, associazione che promuove l’equità di genere attraverso un approccio femminista ai dati, presenterà l’aggiornamento della piattaforma pubblica creata per permettere il monitoraggio civico del gender procurement degli appalti del PNRR e le richieste a Governo e Parlamento raccolte con la partecipazione di centinaia di attiviste ed esperte nel corso degli ultimi tre anni.
L’obiettivo 5 sulla parità di genere risulta quello meno finanziato, e non raggiunge neanche un miliardo rispetto ai 194 miliardi totali dell’attuale PNRR. Inoltre, la navigazione degli indicatori di genere per missione conferma la loro mancanza trasversale rispetto a tutto il Piano.

Da qui la necessità di consegnare alle istituzioni proposte concrete per fare in modo che il PNRR abbia reali impatti sulla qualità di vita delle donne e la riduzione delle diseguaglianze.

Interverranno:

Raffaele FittoMinistro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (da confermare)
Alessandro Alfieri – Senatore Partito Democratico
Giuseppe Busia – Presidente Anac (da confermare)
Giulia Sudano – Presidente Period Think Tank
Linda Laura Sabbadini – già Direttrice del Dipartimento per lo sviluppo di metodi e tecnologie per la
produzione e diffusione dell’informazione statistica (ISTAT)
Katia Scannavini – Vicesegretaria Generale ActionAid Italia – Osservatorio Civico PNRR

Sarà possibile seguire la conferenza diretta streaming su https://webtv.senato.it/webtv_live

Abbiamo presentato il progetto iMonitor all’ACWG del G20, ecco com’è andata la discussione

Monithon ha avuto il privilegio di essere rappresentato dal suo presidente Luigi Reggi all’evento del G20 Anticorruption Working Group (ACWG) “Just and Sustainable Procurement for People and Planet” a Parigi. Durante l’incontro è stato ampiamente discusso il ruolo degli appalti pubblici e il monitoraggio della spesa pubblica attraverso open data e tecnologie digitali. Questi temi sono centrali nell’agenda del G20 in vista del vertice in Brasile nel novembre 2024, dove saranno finalizzati gli impegni globali, inclusa la recente risoluzione sulla digitalizzazione, i dati e le ICT negli appalti.

L’evento ha visto la partecipazione di illustri relatori come Sally Guyer e Kristen Robinson dell’Open Contracting Partnership, Giuseppe Busia, presidente di ANAC [qui il suo discorso e la sua presentazione], e il dott. Henrique de Oliveira Andrade, capo di gabinetto della Segreteria di Controllo Interno dell’Ufficio del Controllore Generale del Brasile. Le loro intuizioni collettive hanno sottolineato l’importanza della trasparenza e dei progressi tecnologici nella lotta alla corruzione.

 

 

Il G20, come piattaforma primaria per la cooperazione economica globale, ha svolto un ruolo cruciale nel guidare la lotta globale contro la corruzione. I paesi del G20, che rappresentano il 75% del commercio mondiale e l’80% del PIL globale, si sono impegnati nel 2014 a garantire sistemi di appalto basati su trasparenza, concorrenza e criteri oggettivi nelle decisioni per prevenire la corruzione. Hanno anche approvato i Principi del G20 per Promuovere l’Integrità negli Appalti Pubblici nel 2015 e un Compendio di Buone Pratiche del G20 per Promuovere l’Integrità e la Trasparenza nello Sviluppo delle Infrastrutture nel 2019, sottolineando la necessità di apertura e trasparenza negli appalti. Gli Stati parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione si sono anche impegnati, nel 2021, ad “aumentare la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle finanze pubbliche e negli appalti governativi, nel finanziamento e nella fornitura di servizi per garantire la trasparenza nelle azioni governative nell’uso dei fondi pubblici e durante l’intero ciclo degli appalti pubblici” per attuare pienamente l’articolo 9 della Convenzione e hanno approvato una risoluzione intitolata Promuovere la trasparenza e l’integrità negli appalti pubblici a sostegno dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile lo scorso dicembre.

 

Monithon ha presentato la sua ultima iniziativa, il progetto iMonitor, come esempio chiave di utilizzo della tecnologia per combattere la corruzione e le frodi negli appalti pubblici. Il progetto combina valutazioni del rischio basate sui dati con il monitoraggio civico dei contratti pubblici, permettendo alle comunità locali di valutare i risultati delle gare pubbliche e di segnalare alle autorità competenti risultati utilizzabili. Questo approccio evidenzia il potenziale degli strumenti digitali per migliorare le capacità dei cittadini nel garantire responsabilità e trasparenza nella spesa pubblica. Il progetto è coordinato dal Government Transparency Institute.

Monithon, creato nel 2013 come iniziativa indipendente a supporto dei cittadini nella valutazione partecipativa dell’efficacia dei progetti dell’UE, dal 2023 offre a chiunque una metodologia e specifici strumenti per raccogliere segnalazioni su potenziali usi impropri dei fondi pubblici. Le segnalazioni delle comunità locali sono utilizzate principalmente per favorire la collaborazione con le autorità locali responsabili degli investimenti locali, ma possono anche essere inoltrate, se ritenute rilevanti, alle autorità nazionali anticorruzione.

I cittadini possono selezionare gli appalti pubblici rilevanti da monitorare sul portale OpenTender, che raccoglie dati governativi aperti su milioni di contratti nell’UE da diverse fonti ufficiali e calcola indicatori di rischio di corruzione per ogni appalto. In Italia, i cittadini possono anche avviare il processo di selezione identificando un progetto finanziato dall’UE nella loro città o quartiere tramite la mappa Project Finder, dove i progetti sono georeferenziati con alta precisione in base all’indirizzo. Una volta trovato un progetto interessante per la loro comunità, possono cercare gli appalti pubblici correlati attraverso il Codice Unico di Progetto, utilizzato da tutte le amministrazioni pubbliche italiane.

 

 

La discussione del panel ha effettivamente sottolineato l’importanza di includere gli attori civici nel processo di appalto, “offrendo agli stakeholder canali chiari per trasformare le intuizioni derivanti dai dati aperti sugli appalti pubblici in cambiamenti di politica, una migliore allocazione delle risorse, una negoziazione dei contratti più forte e una consegna più intelligente ed efficiente di beni, servizi e infrastrutture”. Affinché ciò avvenga, i cittadini dovrebbero essere in grado di accedere a una formazione sufficiente sulle questioni più tecniche. La discussione si è anche concentrata sulla cruciale disponibilità di dati interoperabili e di alta qualità, come quelli che collegano i progetti di investimento, gli appalti pubblici, i registri delle imprese, la proprietà aziendale e i titolari effettivi. L’applicazione AI ALICE presentata dal governo brasiliano sembra uno strumento promettente se basato sui dati corretti.

Ringraziamo i delegati dei paesi del G20 per le loro domande coinvolgenti e il team del governo francese per l’eccellente organizzazione dell’evento. I risultati di questa sessione saranno condivisi con l’UN Office on Drugs and Crime (UNODC) per supportare l’implementazione della CoSP resolution 10/9.

Per maggiori informazioni sul progetto iMonitor, visita il sito web di iMonitor.

Scuola femminista di monitoraggio civico – Napoli

Sarà Napoli la prossima città a ospitare la Scuola Femminista di Monitoraggio Civico sui fondi del PNRR, organizzata da Period Think Tank, in collaborazione con Monithon e Cittadinanzattiva Campania, all’interno della campagna #datipercontare

L’incontro si terrà sabato 22 giugno, dalle 15:00 alle 19:00, in via F. Verrotti 5, Napoli, e le iscrizioni sono ancora aperte qui: https://form.jotform.com/241314771466356

La scuola nasce con l’idea di informare cittadini e realtà locali sugli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nel proprio comune, e di insegnare come monitorare gli impatti di tali investimenti. Particolare attenzione sarà rivolta agli impatti di genere, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza e partecipazione attiva nella valutazione delle politiche pubbliche.

La partecipazione è gratuita e aperta a chiunque sia interessato a capire meglio come vengono utilizzati i fondi del PNRR e come questi possano influire sulle comunità locali. 

Qui un’utile guida per approfondire il tema del monitoraggio civico sull’impatto di genere.

Per iscriversi alla scuola di monitoraggio: https://form.jotform.com/241314771466356

Comunicare l’Europa nei territori: un’esperienza di monitoraggio civico dei progetti PNRR

Il 28 maggio la sala panoramica della Città Metropolitana di Torino ha ospitato l’evento finale del laboratorio Politiche di coesione europee e strategie di comunicazione dei territori dell’Università degli Studi di Torino, frutto della collaborazione attiva da diversi anni fra Europe Direct Torino, Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di TorinoCom4t.EU (Communicating for Transitions in EUrope – New skills for public communication and participation in digital environment) e Monithon.

Quali sono le sfide che le amministrazioni locali incontrano nella gestione dei progetti e nella comunicazione con i cittadini? Gli studenti del laboratorio di Politiche di coesione europee e strategie di comunicazione dei territori hanno provato a rispondere a questa domanda, monitorando ben 8 progetti della Città Metropolitana di Torino, scelti tra quelli finanziati con fondi PNRR, incontrando le amministrazioni responsabili, e condividendo le loro analisi e il loro giudizio sui progetti. 

Qui il video riassuntivo di questa esperienza:

 

Numerosi ospiti hanno animato la giornata, e il fil rouge che ha unito gli interventi è stata l’importanza della collaborazione tra università, amministrazioni pubbliche e cittadini, insieme alla consapevolezza che tale sinergia possa contribuire a migliorare la gestione dei fondi europei e la trasparenza. 

 

L’evento ha rappresentato un momento di condivisione e riflessione sulle migliori pratiche e sulle strategie future per una comunicazione più efficace e una gestione più efficiente dei progetti di coesione territoriale. Interessante è stato anche il confronto con l’Università degli Studi di Bergamo, che da qualche anno ha avviato un laboratorio su Monitoraggio Civico e Valore Pubblico, in cui, quest’anno, sono stati monitorati 3 progetti finanziati con fondi PNRR.

Un vivace resoconto della giornata lo si può leggere nel numero 20 di Cronache da Palazzo Cisterna, il settimanale della Città Metropolitana di Torino.

I report di monitoraggio

Di seguito, la lista (in aggiornamento) dei report di monitoraggio redatti dagli studenti di Torino e di Bergamo:

Interventi di manutenzione straordinaria, adeguamento funzionale e normativo dellistituto Avogadro di Torino;

Riforestazione aree perifluviali lungo l’asta del Po;

Ivrea – Palazzo e giardini Giusiana;

Avigliana – Istituto Tecnico Galilei – Demolizione e ricostruzione di un nuovo edificio adibito a uso scolastico;

Progetto di manutenzione del Liceo Einstein di Torino;

Riqualificazione delle aree verdi del parco Falcone Borsellino in via san Gregorio Magno, di via Napoli e del parco Paradiso;

Ex Cotonificio Tabasso;

Nichelino – Polo educativo e centro polifunzionale.

Linea tranviaria T2 della val Brembana Bergamo – Villa D’Almè;

Realizzazione di un nuovo asilo 0-3 in via dei Pioppi

 

(Articolo a cura di Denise Montiglio)

Serve più trasparenza su come stanno andando i progetti del PNRR

Il #PNRR è stato approvato dal Consiglio Europeo il 13 Luglio 2021. Da allora è partita una complessa macchina amministrativa allo scopo di realizzare un piano così ambizioso e finanziariamente rilevante. Una macchina che ha coinvolto tutti i livelli di governo, da quello nazionale a quello locale.

Gli investimenti del PNRR si realizzano attraverso progetti, dove ciascun progetto è una tessera di un puzzle. Ad esempio, per raggiungere l’obiettivo di “aumentare l’offerta educativa nella fascia 0-6 su tutto il territorio nazionale” occorre costruire o rinnovare 2550 asili nido e creare 150.000 nuovi posti. Ogni asilo nido è un progetto.

Per capire se gli investimenti si stanno realizzando nei tempi e con la qualità necessaria, è fondamentale avere informazioni su tutte le tessere del puzzle. Solo così è possibile ricostruire con precisione il dato complessivo e capire dove ci sono problemi, per intervenire in tempo.

Quello che sta succedendo è che questa complessa macchina amministrativa fa fatica a raccogliere informazioni. C’è chi, come la fondazione Openpolis, ha messo in discussione il fatto che il Governo abbia realmente un quadro chiaro su come stiano andando i progetti del PNRR, specialmente quelli gestiti a livello locale.

Senza dati aggiornati sull’avanzamento dei “cantieri” e dei pagamenti, è di fatto impossibile ricostruire un quadro attendibile su come sta procedendo il PNRR nel suo complesso e quindi comunicarlo alle istituzioni europee e ai cittadini.

Una cosa è certa. Sul sito del Governo Italia Domani, dedicato proprio alla comunicazione e alla trasparenza del PNRR, non c’è mai stata traccia di informazioni sull’avanzamento dei progetti. Da Aprile 2023, sappiamo, ad esempio, come “si chiamano”, dove sono, quanto costano, quali sono le amministrazioni responsabili e quali gare pubbliche sono associate. La pubblicazione di quei dati fu certamente un grande passo avanti. Ma ancora non sappiamo quali progetti sono in corso o conclusi, quanti fondi sono stati spesi, o se le procedure amministrative procedono o sono bloccate.

Noi promuoviamo il monitoraggio “civico” dei fondi pubblici, basandoci proprio sull’analisi di queste singole tessere del puzzle. Senza queste informazioni è molto più complicato per la cittadinanza capire e controllare come sono spesi i fondi, valutarne l’efficacia, e aiutare a rendere le infrastrutture e i servizi realizzati più utili e vicini ai reali bisogni. Ricostruire dal basso queste informazioni non è impossibile, ma occorre rivolgersi direttamente a ciascuna amministrazione, con tempo e pazienza, e mettendo in conto che non necessariamente si avrà risposta.

Anche noi aderiamo quindi, con la campagna “Dati Bene Comune” e l’Osservatorio Civico PNRR, alla proposta di Fondazione Openpolis per l’invio di una nuova richiesta #FOIA sui dati dei progetti e dei bandi di gara del #PNRR. Chiediamo alla Presidente del Consiglio dei Ministri Giorgia Meloni e al Ministro Raffaele Fitto piena trasparenza sul Piano.

 

▶️ Approfondisci i dati che mancano sul PNRR sul sito di OpenPolis

▶️ Vai alla campagna “Dati Bene Comune” sul PNRR

 

Primavera di monitoraggio civico: al via i laboratori universitari a Torino e Bergamo

Anche in quest’anno accademico, Monithon conferma l’impegno per una gestione trasparente e responsabile dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) grazie a due laboratori universitari incentrati sul monitoraggio civico. Questi laboratori, realizzati in sinergia con due università italiane, l’Università degli Studi di Torino (Politiche di coesione europee e strategie di comunicazione dei territori) e l’Università degli Studi di Bergamo (Laboratorio d’impresa – Monitoraggio civico e spesa pubblica), si concentrano sul coinvolgimento attivo di gruppi di studentesse e studenti nel monitoraggio civico di alcuni progetti legati al loro territorio, con il fine di:

  • imparare a valutare l’impatto dei progetti finanziati;
  • promuovere una maggiore trasparenza e responsabilità nell’uso delle risorse pubbliche.

L’obiettivo finale dei laboratori sarà quello di comunicare i risultati  del monitoraggio e di redigere un report che sarà pubblicato qui su Monithon. 

I primi incontri, più a carattere teorico, si sono concentrati su approfondimenti sulle politiche di coesione, sui fondi europei per i territori, sul PNRR e sull’educazione alla cittadinanza attiva attraverso il monitoraggio civico. Negli incontri successivi, invece, si passa ad una fase più pratica, quale il monitoraggio effettivo di alcuni progetti.  

Gli studenti si sono divisi in gruppi e hanno individuato i progetti da monitorare, hanno raccolto dati e informazioni su di essi, e dopo la loro analisi, stanno procedendo con delle vere e proprie visite di monitoraggio e incontri con i responsabili del progetto e anche con i cittadini.

 

Di seguito i link ai vari progetti analizzati e in corso di monitoraggio durante i laboratori: a Torino, i temi scelti spaziano dai piani urbani integrati alla manutenzione straordinaria, messa in sicurezza e adeguamento degli edifici scolastici, o nuova costruzione degli stessi, al programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare e alla tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano.

A Bergamo, invece, gli studenti si stanno occupando di infrastrutture sociali e scolastiche, infrastrutture sociali e beni culturali, infrastrutture di trasporto urbano.

(articolo a cura di Denise Montiglio)

Primavera di monitoraggio civico con iMonitor: appuntamenti per la formazione

La primavera di monitoraggio civico del 2024 si apre con iMonitor, nuovo progetto attivo in 4 Paesi europei (Italia, Spagna, Romania, Lituania), che coinvolge la società civile nel monitoraggio degli appalti pubblici. Coordinato da Government Transparency Institute, iMonitor vuol contribuire a migliorare la prevenzione della corruzione e delle inefficienze negli appalti con la collaborazione di cittadine e cittadini. 

In Italia, iMonitor è realizzato da Monithon e supportato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).

 

 

Tra aprile e maggio 2024, cittadine e cittadini, associazioni, comitati civici attivi in Puglia, Piemonte, Abruzzo, Campania, Calabria, Sardegna, Toscana, Veneto, potranno partecipare a incontri a distanza (in italiano) specifici sul metodo di monitoraggio iMonitor; questi i contenuti principali:

  1. scegliere dalla piattaforma OpenTender un contratto relativo a un progetto di particolare interesse sul tuo territorio;
  2. analizzare le fasi di un appalto pubblico;
  3. approccio metodologico al monitoraggio civico.

A partire da giugno 2024, invece, saranno organizzate veri e propri momenti in presenza/sul campo, finalizzati a:

  1. organizzazione di “visite di monitoraggio” e interviste;
  2. scritture e redazione di uno o più report di monitoraggio civico del contratto (o dei contratti) scelti, da completare nei primi mesi del 2025. Un team di tutor esperti in monitoraggio civico sarà disponibile a chiarire dubbi e offrire spunti utili alla realizzazione del report.

C’è ancora tempo per iscriversi: basta compilare questo form entro il 6 aprile 2024 per essere ricontattati dal team di Monithon.

 

 

 

SCUOLA FEMMINISTA DI MONITORAGGIO CIVICO – TORINO E MILANO

Con la primavera arrivano anche le due scuole femministe di monitoraggio civico sui fondi del PNRR, organizzate dal collettivo Period Think Tank con la collaborazione di Monithon.

Venerdì 22 marzo 2024 saremo a Torino, dalle 16 alle 20, presso le Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo, 22.

Sabato 23 marzo dalle 10 alle 17, saremo presso Base Milano, via Bergognone, 34.

Le scuole, gratuite e aperte a chiunque, nascono con l’idea di far conoscere alla cittadinanza e ai residenti gli investimenti previsti nel proprio comune attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per far comprendere come monitorare gli impatti di tali investimenti, in particolare quelli di genere.

PROGRAMMA

  • Accoglienza partecipanti;
  • Approfondimento sull’impatto di genere delle politiche e sul monitoraggio civico a cura di Period Think Tank e Monithon;
  • Laboratorio di monitoraggio civico in gruppi;
  • Restituzione dei gruppi di lavoro.

Qui il link per l’iscrizione

Asili nido PNRR: aggiornata la mappa per attivare il monitoraggio civico

Nei giorni scorsi il Sole 24 Ore ha aggiornato la mappa degli asili nido finanziati dal PNRR con gli ultimi dati disponibili (dicembre 2023), accompagnando l’infografica con un nuovo articolo che fa il punto della situazione su questa tormentata misura. I nuovi dati, infatti, riflettono i recenti tagli effettuati dal governo: il target PNRR al 2025 passa infatti da 264.000 a circa 150.000 nuovi posti negli asili.

Tramite l’infografica si può accedere alle informazioni sui vari comuni, cercare tra i cantieri degli asili (vedi come si fa) e, una volta individuato un asilo di interesse, cliccare su “Segui il progetto su Monithon” e compilare il nostro report di monitoraggio civico semplificato: si tratta di poche domande che permettono di dare un giudizio sull’avanzamento dei lavori e sull’utilità di quanto viene (o non viene) realizzato.  I risultati di questa iniziativa saranno riportati sulla stessa pagina del Sole 24 Ore e qui sul nostro sito.  Non solo: le segnalazioni ricevute potrebbero essere tenute in considerazione da gruppi di monitoraggio civico strutturati come associazioni, scuole o università per effettuare un monitoraggio approfondito di come stanno procedendo i lavori e delle eventuali criticità.

Puoi trovare gli asili nido finanziati nel tuo quartiere e nella tua via anche tramite la nostra mappa interattiva Project Finder e compilare il questionario cliccando su “Inizia il monitoraggio!”.

 

 

Guida al monitoraggio civico semplificato

Al nostro tradizionale report di monitoraggio civico – composto dai 3 step analisi desk, raccolta di informazioni e impatto del monitoraggi, e pensato per le organizzazioni della società civile, le università e gli studenti delle scuole superiori – si affianca una nuova tipologia di report semplificato.

Il cittadino può compilare un report light dando il suo giudizio su un progetto sulla base delle informazioni già in suo possesso, senza dover per forza analizzare documenti o raccogliere nuove informazioni tramite interviste o sondaggi.

I giudizi raccolti saranno usati per creare una mappa di progetti su cui sono state raccolte segnalazioni, e che saranno considerati dai gruppi di monitoraggio più strutturati come associazioni o studenti. I progetti che segnalerete potranno quindi essere monitorati più in dettaglio da noi o dalle comunità interessate.

Inoltre, pensiamo di effettuare analisi complessive dei dati raccolti attraverso infografiche o altre rappresentazioni, anche in collaborazione con la redazione del Sole 24 Ore sul tema degli asili nido.

Come compilare il report

Qui di seguito i campi da compilare. Sono tutti obbligatori!

  • URL del progetto monitorato. Si tratta del link alla pagina del portale pubblico da cui ricaviamo le informazioni di base sul progetto. Lo trovi già compilato se hai trovato il progetto sulla mappa Project Finder o dalla piattaforma del Sole 24 Ore. Se lo trovi vuoto, incolla la URL (link) alla pagina del progetto che hai visto sui portali governativi OpenCoesione (esempio qui) o OpenCUP (esempio qui).
    Clicca sulla lente per importare il nome del progetto e gli eventuali beneficiari!

  • Titolo del progetto. Riportare il titolo così come trovato. Nel caso in cui sia lunghissimo o incomprensibile, cercare di semplificare.
  • Come sei venuto a conoscenza del progetto e perché ti interessa. Raccontaci come hai scoperto il progetto e quali sono le tue motivazioni nel monitorarlo.
  • Luogo di riferimento del progetto monitorato. Cerca il progetto sulla mappa e aiutaci a trovare la posizione esatta di dove si svolge l’intervento.
  • Stato di avanzamento del progetto monitorato. Seleziona tra le opzioni quella che più rappresenta lo stato attuale del progetto così come lo puoi verificare.
  • Giudizio di efficacia (anche potenziale) sul progetto monitorato. Seleziona tra le opzioni quella che più rappresenta il tuo giudizio sintetico sull’efficacia del progetto. Se hai precedentemente selezionato come avanzamento “appena avviato” o “in corso” ti chiediamo di valutare l’efficia futura e potenziale del progetto. Se invece il progetto è concluso allora hai la possibilità di giudicare gli effetti concreti che il progetto ha maturato sul tuo territorio.
  • Giudizio. Utilizza questo campo per descrivere a parole cosa ne pensi del progetto: es. i suoi punti di forza e debolezza, i rischi che intravedi per il futuro e le opportunità.
  • Soluzioni e idee da proporre per il progetto monitorato.  Facci sapere come si potrebbe migliorare l’efficacia del progetto dal tuo punto di vista. Fornisci dettagli su possibili soluzioni e prova a formulare proposte concrete per le amministrazioni pubbliche responsabili.

N.B. Per supportare le tue affermazioni, devi aggiungere riferimenti a documenti o altre evidenze. Ad esempio: riporta dei dati oppure fai video o foto e caricali usando il campo apposito, oppure aggiungi link a documenti esterni, siti web o altri approfondimenti che sei riuscito a trovare (segui le istruzioni nel form di monitoraggio).

Il report sarà validato dalla redazione di Monithon prima di essere utilizzato. Potremmo quindi chiederti delle integrazioni o delle variazione nella forma di commenti che lasciamo sotto ogni domanda del report.

Monithon eletto membro del Forum per il Governo aperto 2024-27

Dopo il voto del 4 marzo 2024, è stata ufficialmente approvata la nuova squadra per il mandato del Forum Italiano per il Governo Aperto (FGA) per il periodo 2024/2027. In tutto, 44 organizzazioni della community dell’Open Government Partnership in Italia (OGPIT) hanno partecipato al voto, 15 amministrazioni pubbliche e 29 organizzazioni della società civile.

Monithon è orgogliosa di unirsi al FGA. Secondo il regolamento, il Forum ha un ruolo chiave nel guidare la comunità OGPIT, che riunisce stakeholder sia del settore pubblico che della società civile. Il FGA funge da piattaforma per un dialogo equo tra la società civile organizzata e gli attori istituzionali, con l’obiettivo di implementare politiche pubbliche rilevanti per la strategia, l’attuazione e il monitoraggio dell’impatto della strategia nazionale per il governo aperto.

Le principali attività del FGA includono la formulazione di proposte per definire le politiche di governo aperto e il loro contributo al monitoraggio e alla valutazione degli impatti, definendo metodi di co-creazione e co-attuazione per i Piani d’Azione Nazionali, promuovendo il dialogo nazionale sulle politiche di governo aperto, e facendo advocacy per l’educazione al governo aperto, specialmente tra le giovani generazioni.

Monithon è entusiasta di contribuire al progresso dei principi del governo aperto e di impegnarsi in questo significativo sforzo collaborativo per migliorare la trasparenza, la collaborazione e la partecipazione nella governance pubblica.

Ecco la lista completa dei nuovi membri del Forum per il Governo Aperto.

Pubbliche Amministrazioni:

  • Agenzia per l’Italia Digitale
  • Autorità nazionale anticorruzione
  • Consiglio Nazionale dei Giovani
  • Dipartimento per la Trasformazione Digitale
  • MASE Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica
  • Dipartimento programmazione e coordinamento della politica economica (DiPE)
  • Regione Emilia Romagna
  • Regione Liguria
  • Regione Puglia
  • Roma Capitale – Dipartimento Decentramento, Servizi delegati e Città in 15 minuti –
  • Scuola Nazionale dell’Amministrazione

Organizzazioni della Società Civile:

  • Associazione della Comunicazione Pubblica e Istituzionale – Compubblica
  • Centro Culturale San Martino, Regione Puglia – Ets
  • Fondaca, Fondazione per la cittadinanza attiva
  • Fondazione Etica
  • Monithon Europe Ets
  • PAsocial
  • React Srl
  • Scuola Capitale Sociale Aps
  • Stati Generali dell’Innovazione
  • The Good Lobby
  • Transparency International Italia