Partecipazione civica e appalti: verso una spesa pubblica più trasparente. iMonitor a Napoli, 5-6 aprile 2025

Nei due anni di lavoro sul progetto iMonitor, abbiamo coinvolto in tutta Italia, associazioni e gruppi di cittadini volontari che hanno un po’ assunto il ruolo di antenne locali per prevenire cattiva gestione, irregolarità e corruzione. Civic monitors, appartenenti a comunità attive e interessate a ricostruire attraverso il monitoraggio dei contratti pubblici e dei progetti la storia di un pezzo di territorio, sensibilizzando l’opinione pubblica. 

Nella splendida cornice di Palazzo Marigliano a Napoli presso Riot Studio nel weekend del 5 e 6 aprile, i nostri civic monitors hanno presentato i risultati della loro attività di monitoraggio nell’ evento di restituzione finale promosso da Monithon. Due giornate dense di stimoli e riflessioni, in cui le comunità impegnate in iMonitor hanno avuto l’opportunità di condividere esperienze e problemi incontrati durante il percorso di monitoraggio intrapreso a partire dall’individuazione dei dati sui progetti sul portale Open Tender e applicando la metodologia sviluppata da Monithon, unendo analisi documentale, analisi dei dati secondari, raccolta dati primari e osservazione sul campo. 

Nelle giornate di Napoli, i gruppi di monitoraggio hanno beneficiato della presenza dell’Autorità nazionale Anticorruzione, rappresentata da Alessandra Scarponi, dal giurista e avvocato Boris Vitiello e dal team di Monithon, direttamente coinvolto nel progetto.

Partecipazione civica e appalti: tavola rotonda

Nel pomeriggio di sabato 5 aprile, dopo una sessione di presentazioni delle comunità presenti, è stato avviato un dibattito, in forma di tavola rotonda, moderato dal giornalista Gianluca De Martino. 

I temi principali sui quali la platea ha avuto possibilità di intervenire, confrontarsi e fare domande, hanno riguardato essenzialmente le modalità di superamento degli ostacoli nell’accesso alle informazioni. 

Come cittadini e istituzioni possono collaborare per migliorare la trasparenza e il controllo sull’uso delle risorse pubbliche? Progetti come iMonitor mostrano che, quando ben strutturati, gli strumenti di partecipazione civica possono affiancare il lavoro delle pubbliche amministrazioni, creando un dialogo utile per tutti.

Uno dei temi emersi con forza è stato l’interesse crescente delle persone verso ciò che accade nei propri territori. Il coinvolgimento diretto dei cittadini può fare la differenza: aiutando a ricostruire fiducia nelle pubbliche amministrazioni, aumentando la trasparenza e rendendo più efficace il controllo su come vengono spesi i soldi pubblici.

Un altro aspetto importante è stato il ruolo dei giornalisti e della stampa locale. Quando collaborano con i civic monitors (i cittadini che si occupano di monitoraggio), possono dare maggiore visibilità ai problemi e aiutare a far emergere criticità che altrimenti passerebbero inosservate. È una sinergia che rafforza il controllo democratico.

Si è poi parlato dell’importanza di seguire un metodo chiaro e condiviso per fare monitoraggio. Il progetto iMonitor propone proprio una metodologia efficace, per aiutare i cittadini a osservare, raccogliere dati e fare domande nel modo giusto, anche attraverso strumenti come gli indicatori di rischio sugli appalti, disponibili sulla piattaforma OpenTender

In conclusione, è emersa anche l’importanza di conoscere i concetti base del diritto e degli appalti pubblici, per potersi muovere con più sicurezza nel mondo del monitoraggio civico. Solo così i cittadini possono davvero diventare protagonisti attivi e consapevoli della vita pubblica.

Le voci dei civic monitors

Nella mattinata del 6 aprile 2025, poi, i lavori si sono conclusi con un laboratorio pratico con le comunità monitoranti e le pubbliche amministrazioni monitorate su lezioni apprese, successi e criticità, futuro del progetto.

Cosa significa davvero “monitoraggio civico”?

Per molti dei partecipanti, il monitoraggio civico è qualcosa di più di un’attività tecnica: è partecipazione attiva, è consapevolezza, è desiderio di incidere sulla propria comunità.
Non si tratta solo di controllare, ma di costruire relazioni, generare fiducia e rendere la pubblica amministrazione più trasparente e accessibile.

“È un modo per passare dalla lamentela all’azione”, ha detto qualcuno. E in effetti, analizzare dati, studiare progetti pubblici, chiedere informazioni e dialogare con gli enti diventa un modo per esercitare la cittadinanza in modo concreto.

Le motivazioni: perché partecipare?

C’è chi si è avvicinato al monitoraggio civico spinto dalla curiosità, chi per trovare strumenti efficaci per migliorare la propria città, chi ancora per condividere un’esperienza collettiva.
Il percorso proposto da Monithon all’interno del progetto iMonitor – con la sua piattaforma e la formazione mirata – ha dato a molti la sensazione di avere finalmente un metodo per orientarsi nel mare della burocrazia e dei dati pubblici.

Ostacoli? Sì, ma non insormontabili

Non è stato tutto facile. Recuperare documenti e informazioni sui progetti finanziati non sempre è stato possibile. Alcuni enti si sono dimostrati disponibili, altri molto meno.
Serve ancora molta strada per rendere il diritto di accesso ai dati davvero effettivo. E anche capire quale progetto monitorare può essere un’impresa, se mancano trasparenza e comunicazione.

Il monitoraggio civico come percorso educativo

Un aspetto emerso con forza nelle conclusioni è il valore educativo e generativo di questo tipo di attività. Chi partecipa si forma, coinvolge altri, costruisce conoscenza.
Il gruppo non è solo uno strumento operativo, ma una comunità che rafforza motivazioni , moltiplica impatto, genera idee per il futuro.

Alcune proposte concrete per rendere il monitoraggio civico più efficace e partecipato:

  • Comunicare meglio i risultati, non solo tra i cittadini ma anche verso l’esterno, coinvolgendo la stampa e i consiglieri comunali. Rendere visibili i dati e le osservazioni raccolte può contribuire a stimolare un dibattito pubblico più ampio e consapevole.
  • Creare una rete tra i gruppi di monitoraggio, per condividere esperienze, metodi e visioni. Questo permetterebbe di imparare gli uni dagli altri, rafforzare le competenze comuni e costruire un fronte civico più coeso e autorevole.
  • Rendere il monitoraggio più incisivo sul piano politico e sociale, superando l’approccio solo tecnico o burocratico. L’obiettivo è far sì che le osservazioni raccolte abbiano un impatto reale, orientando le scelte delle amministrazioni e coinvolgendo attivamente la comunità.

Queste idee rappresentano passi importanti verso una cittadinanza più attiva e informata, capace di dialogare con le istituzioni e contribuire alla costruzione di politiche pubbliche più giuste e trasparenti.

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