Un nuovo progetto per il monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente in Italia

Quali sono i progetti in campo ambientale finanziati in Italia dall’Unione Europea? Dove si trovano di preciso, e che tipo di interventi prevedono nel concreto? Chi gestisce queste risorse? Con quali obiettivi? Come monitorare la loro effettiva realizzazione, il loro stato di avanzamento, e valutare il reale impatto sui beneficiari identificati e sui territori interessati?

Sono queste le domande a cui intende rispondere il progetto da poco al via “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”, realizzato da Lunaria e da Monithon – e co-finanziato dalla Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione Europea a valere sul bando 2020 Sostegno al coinvolgimento dei cittadini nell’attuazione della politica di coesione – con il supporto della Campagna Sbilanciamoci!, del Dipartimento Culture, Politica e Società dell’Università degli Studi di Torino, della Città metropolitana di Torino e Europe Direct Torino e dell’iniziativa OpenCoesione del Dipartimento per la Coesione della Presidenza del Consiglio.

Oltre 6,5 miliardi per progetti in fase di attuazione

Il tema è cruciale, considerando l’importanza e la numerosità dei progetti, delle opere pubbliche e degli interventi – ad oggi oltre seimila, per un valore finanziario pari a oltre 6,5 miliardi di euro (fonte: OpenCoesione) – finanziati dalla Politica di Coesione in Italia: dall’efficientamento energetico degli edifici pubblici e delle imprese agli interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e dei cambiamenti climatici, dalla gestione del ciclo dei rifiuti all’ammodernamento delle reti idriche, dal trattamento delle acque reflue alla tutela della biodiversità e alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Tuttavia, a fronte della vastità delle risorse messe in campo e dell’importanza strategica in termini di qualità della vita dei cittadini e di sviluppo equo e sostenibile dei territori, le nostre istituzioni – nazionali, regionali, locali – appaiono ancora troppo deboli e incerte nel raccogliere e trasmettere informazioni tempestive su efficacia e impatto dei progetti finanziati, cosa che influisce negativamente anche sulla possibilità di creare le condizioni per un dibattito informato e costruttivo con la cittadinanza e le organizzazioni della società civile. Pertanto, il dialogo con i beneficiari finali sull’attuazione dei progetti in corso risulta spesso solo formale e raramente votato a dinamiche collaborative, tali da contribuire a risolvere le criticità rilevate, migliorare l’attuazione e l’impatto dei progetti, valorizzare adeguatamente i loro risultati.

Due eventi di formazione dedicati agli attivisti ambientali e non solo

In quest’ottica, il progetto di Lunaria e Monithon si propone di offrire formazione e supporto a organizzazioni, reti e gruppi informali della società civile, operatori dei media, studenti e cittadini attivi che vogliano portare avanti sui propri territori iniziative di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e la sostenibilità. Il progetto, che si concluderà a novembre 2021, mira inoltre alla costituzione di una rete nazionale di monitoraggio civico formata da soggetti organizzati della società civile attivi sui temi dell’ambiente e della sostenibilità, della partecipazione e della trasparenza: una rete che possa mettere a sistema e valorizzare l’esperienza, il lavoro e gli obiettivi di questi attori collettivi e che possa rappresentare al contempo un interlocutore riconosciuto e autorevole delle istituzioni e dei policy makers nazionali, regionali e locali che gestiscono la programmazione, l’attuazione e la valutazione della Politica di Coesione, a partire dalle Autorità di Coordinamento nazionali (come il Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale, il Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio, l’Agenzia per la Coesione Territoriale) e dalle Autorità di Gestione dei Programmi Operativi nazionali e regionali.

Due gli eventi pubblici in programma in primavera, che si terranno entrambi online.

Ad aprile avrà luogo una giornata di formazione volta a trasmettere conoscenze, metodi e strumenti per realizzare efficaci azioni di monitoraggio civico dei fondi UE per l’ambiente. In questa occasione sarà anche presentata una nuova piattaforma interattiva – appositamente creata da Monithon a partire dai dati aperti pubblicati da OpenCoesione – per scoprire e localizzare puntualmente i progetti finanziati nel proprio territorio, e accedere a tutte le informazioni già disponibili come la dimensione finanziaria, la descrizione, i soggetti coinvolti, i tempi di realizzazione e lo stato di avanzamento. Una volta scelto un progetto, l’utente sarà così guidato e accompagnato nella realizzazione di tutte le fasi del monitoraggio civico grazie a una formazione mirata, alla guida e agli altri strumenti online di Monithon, e al supporto della redazione. Obiettivo della prima giornata è di lanciare una prima sperimentazione di monitoraggi civici ambientali, “innescando” l’iniziativa autonoma dei partecipanti alla formazione.

A maggio è poi in programma una seconda giornata, durante la quale da un lato verranno presentate le iniziative di monitoraggio civico – le loro criticità, i loro punti di forza, i risultati preliminari conseguiti – avviate in via sperimentale in seguito alla prima giornata di formazione di aprile e, dall’altro lato, saranno gettate le basi del percorso di costituzione della rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, grazie all’organizzazione di una tavola rotonda di confronto e discussione allargata tra vari soggetti organizzati della società civile italiana.

Segnalaci il tuo interesse a partecipare!

Il programma delle due giornate online di aprile e maggio sarà reso disponibile nelle prossime settimane: nel frattempo, chiunque sia interessato a parteciparvi o a ricevere ulteriori informazioni sul progetto può scrivere a:  retemonitoraggiocivico@lunaria.org

Qui è possibile scaricare una scheda sintetica che riassume le finalità e le attività del progetto.

Nasce l’Osservatorio indipendente sul Recovery Plan

Monithon fa parte delle prime organizzazioni ad aderire all’Osservatorio indipendente sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Pubblichiamo il comunicato stampa con cui le organizzazioni della società civile chiedono al Governo Draghi pieno coinvolgimento nella definizione del Piano e trasparenza grazie alla condivisione di dati aperti e interoperabili.

Saranno oltre 209 i miliardi che verranno spesi per il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), una delle priorità del Governo Draghi appena insediato.

Il Next generation EU, tra le varie indicazioni, delinea, per l’approvazione e la gestione del PNRR, la necessità di coinvolgere forze sociali e società civile.

Proprio quest’anno l’Italia è co-chair globale dell’Open Government Partnership, progetto che ha l’obiettivo di mettere a confronto referenti di istituzioni e attivismo civico per promuovere una governance inclusiva e trasparente, fattore che rende ancora più evidente la necessità di apertura.

Per questo, le organizzazioni della società civile chiedono, come previsto dall’art.1 comma 1044 della Legge di Bilancio 2021 (L. 30 dicembre 2020, n. 178), che entro il 28 febbraio sia emanato il decreto che definisce le modalità di rilevazione dei dati di ciascun progetto, da rendere successivamente disponibili in formato aperto e rielaborabile.

Con l’obiettivo di creare un’ampia campagna di monitoraggio civico e di ottenere uno strumento pubblico e aperto sul tracciamento dei dati finanziari legati al Piano, la società civile si fa promotrice della creazione di un Osservatorio nazionale indipendente a cui hanno sinora aderito alcune delle principali organizzazioni nazionali con radicata presenza nei territori e una forte esperienza nel settore della trasparenza e rendicontazione. L’Osservatorio nasce nell’ambito del programma Follow the Money – ideato all’interno del Festival della partecipazione 2020 – che intende monitorare la qualità e l’inclusività del processo decisionale di costruzione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza.

L’Osservatorio ha l’intento di aprirsi anche ad altri attori con competenze tematiche più specifiche, come quelle ambientali o legate alla transizione digitale, e verranno proposte iniziative di coinvolgimento dei territori che saranno impattati dalla realizzazione dei progetti previsti dal Piano.

Insieme, le associazioni promotrici dell’Osservatorio chiedono che le prossime fasi del Piano siano frutto di un processo partecipato e inclusivo, che persegua la trasparenza e il monitoraggio sull’allocazione dei fondi, come già richiesto da numerose organizzazioni con le campagne #DatiBeneComune e #Ripartenzaaporteaperte, quest’ultima promossa da alcune associazioni facenti parte dell’Open Government Forum. Per far questo devono essere chiariti fin da subito i risultati attesi, finali e intermedi del Piano e devono anche essere rafforzate tutte le autorità di gestione, locali e nazionali, affinché ogni soggetto attuatore possa essere in grado di realizzare quanto prefissato e sia in grado di produrre dati di qualità, leggibili, interoperabili e aperti.

Prime organizzazioni aderenti all’Osservatorio: ActionAid, Cittadinanzattiva, Legambiente, Slow Food, Fondazione Innovazione Urbana, Transparency International Italia, Ondata, Lunaria, Campagna Sbilanciamoci!, Monithon, Cittadini reattivi, Parliament Watch, Fondazione Etica, The Good Lobby, Amapola – progetti per la sicurezza delle persone e delle comunità,  Info.Nodes, Rinascimento Green.

Ulteriori adesioni all’Osservatorio possono essere inviate a: osservatoriocivico.pnrr@gmail.com

Per informazioni:

Alice Grecchi alice.grecchi@actionaid.org / +39.3395030480
Daniela Biffi  daniela.biffi@actionaid.org /+39.3472613441
Alessandro Cossu a.cossu@cittadinanzattiva.it +39.3483347608
Aurora Avenoso a.avenoso@cittadinanzattiva.it +39.3483347603

 

 

Al via la lezione di A Scuola di OpenCoesione sul monitoraggio civico

Oggi prende il via il modulo “Esplorare” del percorso “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC) in Italia, dedicato al monitoraggio sul campo dei progetti pubblici scelti su OpenCoesione dagli studenti delle scuole superiori. Oggi pomeriggio gli insegnanti delle scuole coinvolte parteciperanno a un webinar su come prepararsi alla visita di monitoraggio, organizzare le riprese e realizzare video di qualità.

Come sempre, Monithon supporterà gli studenti delle scuole superiori nella redazione di un Report di monitoraggio civico. Il report è uno degli output fondamentali dell’intero percorso, che riassume i principali risultati delle ricerche e delle visite sul campo.

Per l’occasione abbiamo preparato una guida e un video tutorial con i principali passaggi, suggerimenti, raccomandazioni tecniche e di contenuto su come sviluppare il report e utilizzare la guida MoniTutor.

Trovate tutto qui.

Buon monitoraggio civico!

Dagli ASOC Talk esperimenti di dialogo informato tra cittadini e istituzioni

Abbiamo avuto il piacere di assistere ad alcune sessioni degli ASOC Talk, una nuova iniziativa di A Scuola di OpenCoesione (ASOC), grazie a cui numerose scuole italiane, premiate nella passata edizione, hanno avuto l’opportunità di incontrare rappresentanti ed esperti delle istituzioni europee, nazionali e regionali.

Gli incontri, riservati ai ragazzi e ai rappresentanti istituzionali, si sono svolti tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre, e sono stati registrati e successivamente pubblicati sul canale YouTube di ASOC.

Ogni incontro ha riguardato un tema specifico, come le politiche per i trasporti, l’ambiente o la cultura. Sulla base del tema e della regione dei gruppi di monitoraggio, il team di OpenCoesione ha invitato rappresentanti delle specifiche Amministrazioni regionali, dirigenti ed esperti tematici delle amministrazioni nazionali responsabili delle politiche di coesione, un rappresentante del Senato e della Commissione Europea.

La formula ha previsto un’iniziale presentazione delle ricerche da parte degli studenti, seguita da una serie di domande che i ragazzi hanno posto alle istituzioni e che hanno precedentemente anticipato.

La qualità del dibattito è stata influenzata, come ci si può attendere, dalla specificità delle domande poste e dalla capacità di studenti e insegnanti di sfruttare al meglio le competenze degli interlocutori. Le domande più “a fuoco” hanno riguardato, ad esempio, la programmazione delle politiche di coesione e l’attuazione del progetto monitorato o di altri progetti con caratteristiche simili, per le quali gli esperti delle amministrazioni hanno potuto fornire risposte specifiche basate sulla loro esperienza.

Uno dei dialoghi più interessanti è stato quello del 22 Ottobre e ha riguardato la costruzione di infrastrutture di trasporto.

Il gruppo Change Point, ad esempio, ha presentato l’indagine di monitoraggio di questa primavera e ha chiesto conto alla Regione Sardegna della sospensione del progetto monitorato, cioè la realizzazione di circa 20 infrastrutture di ricarica elettrica nell’area di Alghero. La risposta del rappresentante regionale ha colpito per trasparenza e disponibilità a condividere i problemi registrati in fase di attuazione, che nello specifico hannno riguardato problemi di governance tra governo regionale e enti locali in una fase di transizione politica.

Il dialogo si è poi spostato dal singolo progetto a più generali problematiche nella realizzazione degli interventi infrastrutturali, che affliggono il nostro paese da decenni. La semplice domanda “Perché i progetti si bloccano?” ha dato spunto a numerose riflessioni sulla dilatazione dei tempi tra programmazione e realizzazione, sulle cause più frequenti dei ritardi e dei blocchi amministrativi, e sulle soluzioni da mettere in campo.

Nulla di nuovo, forse, per gli addetti ai lavori. Ma si tratta di un grande passo in avanti nella condivisione con la cittadinanza, che, grazie all’acquisita consapevolezza, può non solo aumentare la pressione affinché le migliori soluzioni siano effettivamente messe in campo, ma anche fornire spunti nuovi e inaspettati su come migliorare l’efficacia dei progetti nei propri territori.

In conclusione, l’esperimento, a nostro parere, può dirsi riuscito. Il clima di collaborazione e la positiva “scoperta” di pratiche di partecipazione civica da parte di alcuni rappresentanti istituzionali fanno ben sperare per un rafforzamento di questo dialogo negli anni a venire. E’ un approccio molto in linea con gli obiettivi di Monithon: capire fino in fondo i problemi e le dinamiche che li hanno generati, cercare il dialogo non solo con i referenti politici ma anche gli esperti e i responsabili amministrativi, proporre soluzioni nell’ottica di risolvere le criticità in modo collaborativo. E’ un approccio che, a nostro parere, fa crescere la consapevolezza civica, la fiducia, il capitale sociale dei nostri territori e che è potenzialmente in grado di aiutare le nostre istituzioni a fare meglio.  L’esito dipende, naturalmente, da se e fino a che punto le istituzioni sono disponibili a dialogare!

In questo senso, un rafforzamento degli spazi di collaborazione tra i protagonisti del monitoraggio civico e i responsabili istituzionali potrebbe incanalare i risultati delle ricerche sul campo nel più ampio dibattito su come programmare meglio i fondi a disposizione, e realizzarli più efficacemente. Decisioni pubbliche basate su questo tipo di dialogo informato portano a migliori politiche. Il dialogo che occorre però è paritario, sistematico, continuativo, prevede ascolto e replica, la condivisione dei dati e delle evidenze, e necessita che le istituzioni si “tolgano le protezioni”, impegnandosi in un cambiamento culturale del quale gioverebbe la collettività intera.