Monitoraggio civico del PNRR: partiamo dalle buone pratiche per renderlo effettivo

 

Online da qualche giorno la settima edizione dell’Annual Report di ForumPA, pubblicazione annuale che riassume le principali sfide affrontate dalla PA italiana nel 2021 e ne immagina gli scenari futuri.

Tema principale della riflessione è una domanda: la nostra pubblica amministrazione è nelle condizioni di spendere tutte le risorse europee dedicate all’Italia per la ripresa post Covid-19, in maniera efficace e nei tempi richiesti?

Se è vero che i fondi del PNRR, sommati alla programmazione comunitaria 2014-20 da chiudere nel 2023, a quella 2021-27 ancora da iniziare, e agli investimenti nazionali del Fondo Sviluppo e Coesione, costituiscono un’occasione imperdibile per il nostro Paese, diventa necessario non solo potenziare la capacità amministrativa, ma anche supportare i territori nell’attuazione, comprendere i bisogni delle comunità locali, soprattutto mettere a sistema le migliori esperienze.

Proprio su questi ultimi due punti entra in gioco il monitoraggio civico: negli ultimi anni sono stati sviluppati e sperimentati in varie iniziative della società civile metodi, pratiche e strumenti che possono essere applicati a questi nuovi investimenti per presidiare, verificare e valutare dal basso l’uso dei fondi.

Nell’approfondimento “Monitoraggio civico del PNRR: partiamo dalle buone pratiche per renderlo effettivo”, curato dalla redazione di Monithon, i nostri Luigi Reggi e Antonella Ciociola fanno il punto proprio su come queste numerose realtà si stiano muovendo e organizzando per presidiare l’andamento e verificare i risultati del piano, dalla rete dell’Osservatorio Civico PNRR all’iniziativa Libenter, fino alla fondazione OpenPolis: sono solo alcune delle realtà citate (di diverse altre se ne parla qui), che stanno dando vita, forse per la prima volta, a un’ampia mobilitazione “dal basso” per il presidio e la valutazione degli investimenti pubblici. Combinata con la grande attenzione dei media verso i risultati del PNRR, secondo noi questa mobilitazione rappresenta un’occasione non solo per le comunità locali di cittadini, ma anche per le PA, a tutti i livelli di governo, per raggiungere uno scopo comune: migliorare l’efficacia dei progetti finanziati.

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