Monitoraggio civico e giornalismo investigativo: cosa abbiamo imparato a Palermo

Cosa succede quando cittadini e giornalisti uniscono le forze per indagare sull’impatto reale degli investimenti pubblici nelle comunità locali?
In che modo i report di monitoraggio civico possono diventare la base per inchieste giornalistiche capaci di rivelare contraddizioni nascoste, inefficienze o, al contrario, storie di successo?

Il giornalismo investigativo ha il potere di trasformare i dati grezzi raccolti dai cittadini in narrazioni incisive, capaci di alimentare il dibattito pubblico, chiamare le istituzioni alle loro responsabilità e promuovere un cambiamento significativo.

Questo post riflette sulla relazione dinamica tra attivismo civico e giornalismo investigativo, esplorando i benefici reciproci e le sfide da affrontare per rendere questa collaborazione davvero efficace nel tempo.


Federica Bonalumi di Info.nodes ha coordinato le iniziative per i giornalisti.

I dati civici diventano strumento per i giornalisti

Un esempio di questo approccio collaborativo è l’iniziativa AwareEU, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea, che ha esplorato come le storie di monitoraggio civico possano essere trasformate in giornalismo investigativo. È probabilmente la prima volta che, nell’ambito della linea di finanziamento IMREG della DG REGIO, un progetto è stato concepito e realizzato interamente da organizzazioni della società civile. Ci siamo riuniti a Palermo in occasione di un evento pubblico organizzato dall’associazione civica OnData.

Nell’ambito dell’iniziativa, Info.nodes, in collaborazione con Action Aid, Ondata e Monithon Europe, ha coordinato un programma di formazione completo per giornalisti aspiranti e professionisti, focalizzato sui meccanismi di finanziamento europei come la Politica di Coesione dell’UE e il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RRF).

Dei 140 partecipanti al corso, 70 hanno partecipato attivamente al programma, che ha combinato moduli tecnici con lavoro investigativo pratico. I giornalisti sono stati incoraggiati a selezionare progetti specifici precedentemente monitorati da gruppi civici e a svilupparli attraverso storie investigative complete. Supportati da reporter esperti ed esperti di dati, questi giornalisti hanno condotto lavori sul campo, scoperto contraddizioni e dato nuova vita narrativa ai dati civici esistenti. Il risultato è stato un insieme di sette storie investigative—la maggior parte delle quali pubblicate su media nazionali e tutte incluse in una pubblicazione dedicata. L’iniziativa ha dimostrato il potenziale del monitoraggio civico basato sui dati per generare un giornalismo rigoroso e approfondito, capace di rimodellare le conversazioni pubbliche sulla spesa pubblica.

Il processo è iniziato con Antonella Ciociola e Cinzia Roma dello staff di Monithon che hanno selezionato un sottoinsieme di report di monitoraggio civico dal suo ampio database pubblico, concentrandosi su progetti con un forte coinvolgimento della comunità, un impatto territoriale tangibile e un potenziale narrativo—sia per conflitti, risoluzioni o rilevanza per questioni nazionali più ampie. Questi report hanno fornito la base iniziale per il lavoro investigativo.

È da notare come tutte le giornaliste selezionate fossero donne, portando una prospettiva nuova e spesso sottorappresentata all’analisi degli investimenti pubblici. Durante tutto il progetto, hanno ricevuto supporto da giornalisti senior ed esperti di dati che hanno agito come mentori, guidandole attraverso le complessità della ricerca sul campo, dell’interpretazione dei dati e della costruzione narrativa. Questa struttura di supporto ha permesso alle giornaliste di andare oltre il reporting desk e di condurre indagini sul campo che hanno messo in luce sia le carenze che i successi nell’implementazione dei progetti finanziati dall’UE


Focus su questioni chiave

Dalla collaborazione sono emerse diverse tematiche significative, che in alcuni casi hanno portato a un impatto documentato:

  • Rigenerazione urbana e rischi di gentrificazione:
    Nel quartiere Corvetto di Milano, i dati civici hanno rivelato come i progetti di abbellimento possano involontariamente spingere i residenti originari fuori dalla loro comunità. Il giornalismo investigativo (qui l’articolo) ha amplificato le voci locali, evidenziando come miglioramenti urbani superficiali rischino di approfondire le disuguaglianze sociali.
  • Servizi sociali e sostenibilità a lungo termine:
    Un’altra indagine si è concentrata sui rifugi per donne vittime di violenza (qui il report di monitoraggio civico), illustrando come i servizi essenziali spesso manchino di durata e risorse adeguate. Il seguito giornalistico ha garantito un’attenzione continua su queste tematiche, spingendo le istituzioni a fornire soluzioni durature.
  • Responsabilità istituzionale:
    Il monitoraggio civico presso il carcere di Ferrara ha fatto emergere modifiche strutturali non pianificate finanziate con fondi pubblici, che hanno comportato una riduzione dello spazio per le attività di riabilitazione. Questa scoperta (leggi l’articolo) ha innescato interrogazioni parlamentari, dimostrando il potere del giornalismo civico nel provocare risposte istituzionali.

Sfide e opportunità per il giornalismo investigativo

Sebbene queste collaborazioni si siano rivelate efficaci, i giornalisti affrontano ancora ostacoli significativi nel portare queste storie a un pubblico più ampio. Alcune inchieste hanno raggiunto testate nazionali, come L’Espresso, ma spesso le principali testate nazionali sono riluttanti a presentare indagini radicate in contesti locali. La maggior parte ha trovato maggiore riscontro in pubblicazioni locali o tematiche.

Patrizia Caruso di Action Aid Italia e Andrea Borruso di OnData hanno introdotto il progetto AwareEU

Per colmare questa lacuna, l’iniziativa ha sviluppato una rete di giornalisti senior che hanno agito come coach editoriali e facilitatori, sfruttando le loro relazioni professionali per aiutare a portare queste indagini sulle piattaforme appropriate. Le collaborazioni con testate come IRPI Media e FADA Collective si sono rivelate fondamentali per raggiungere un pubblico più ampio.

Un altro ostacolo significativo è rappresentato dai tempi e dalle risorse necessari per trasformare i dati civici grezzi in storie avvincenti. I giornalisti hanno scoperto che le loro ipotesi iniziali spesso cambiavano man mano che emergevano nuove informazioni, richiedendo flessibilità e un impegno prolungato.

Queste sfide evidenziano la necessità di un supporto strutturato e continuo per i giornalisti che lavorano con dati civici, al fine di garantire che le storie importanti non rimangano inosservate.


Rafforzare il monitoraggio civico per un giornalismo più efficace

Per massimizzare il potenziale del monitoraggio civico al servizio del giornalismo, i partecipanti all’incontro di Palermo hanno sottolineato la necessità di andare oltre le collaborazioni occasionali e costruire relazioni più sistematiche e durature nel tempo. Piuttosto che aspettarsi che i giornalisti scoprano e interpretino autonomamente i dati civici, è fondamentale instaurare un dialogo continuo tra i gruppi di monitoraggio e i media, così da utilizzare le informazioni disponibili in modo più strategico e tempestivo.

Una proposta chiave è stata quella di rafforzare il ruolo editoriale di Monithon, non solo come piattaforma di dati, ma come intermediario attivo in grado di aiutare i giornalisti a individuare le storie più promettenti. Con oltre 1400 report civici disponibili, la quantità di informazioni può risultare opprimente. Per questo, aiutare i giornalisti a orientarsi in questo archivio — curando i contenuti in base al grado di coinvolgimento civico, all’impatto locale, alla tensione narrativa o anche alla disponibilità dei team di monitoraggio a esporsi pubblicamente — può aumentare significativamente le probabilità che queste storie trovino spazio nei media.

I partecipanti hanno inoltre evidenziato l’importanza di preparare meglio gli attivisti civici a collaborare con i giornalisti. Ciò potrebbe includere una formazione su come comunicare i dati, costruire una narrazione, e supportare le attività di fact-checking e sourcing. I gruppi di monitoraggio civico, in particolare quelli composti da studenti o associazioni locali, raccolgono spesso informazioni preziose ma possono mancare delle competenze o della fiducia necessarie per presentarle in un formato adatto al giornalismo. Colmare questo divario significherebbe rafforzare la capacità delle comunità di incidere concretamente sulla narrazione pubblica riguardo alla spesa pubblica.

 


Un circolo virtuoso

La collaborazione tra monitoraggio civico e giornalismo investigativo crea, in definitiva, un circolo virtuoso che apporta benefici a entrambe le parti. I giornalisti ottengono accesso a dati radicati nel territorio e guidati dalla comunità, che aggiungono profondità e autenticità alle loro inchieste. Gli attori civici, dal canto loro, vedono il proprio lavoro amplificato e contestualizzato attraverso narrazioni potenti, aumentando così la loro influenza e credibilità.

Per Monithon, queste collaborazioni rappresentano qualcosa di più della semplice visibilità: dimostrano come i dati prodotti dai cittadini possano generare reazioni istituzionali concrete. È il caso, ad esempio, dell’inchiesta sul carcere di Ferrara, dove il monitoraggio civico ha fatto emergere piani che avrebbero ridotto gli spazi destinati alla riabilitazione, portando a un’interrogazione parlamentare. Senza il successivo lavoro giornalistico, quell’informazione sarebbe forse rimasta nascosta in un report. Il valore aggiunto nasce proprio dalla combinazione tra la visione civica e le competenze narrative del giornalismo, che portano queste storie nella sfera pubblica, dove si prendono le decisioni.

I partecipanti hanno inoltre riconosciuto l’importanza di strutturare questa collaborazione come un modello ripetibile, e non come un esperimento isolato. L’evento di Palermo ha evidenziato come l’unione di monitoraggio civico, formazione giornalistica, mentorship e guida editoriale possa generare risultati di alta qualità e forte impatto. Invece di attendere che l’interesse mediatico emerga per caso, questo approccio costruisce attivamente le condizioni affinché le storie civiche possano trasformarsi in conversazioni di rilevanza nazionale.

Queste esperienze ispirano nuove collaborazioni future, dimostrando come i dati prodotti dai cittadini, combinati con il giornalismo investigativo, possano influenzare profondamente il dibattito pubblico e le decisioni politiche. Rafforzando le narrazioni civiche attraverso un giornalismo incisivo, le comunità possono esercitare un controllo più efficace sulle istituzioni pubbliche e contribuire a garantire che gli investimenti abbiano un impatto reale sulla vita delle persone.


Risorse di AwareEU


Appendice: Criteri per la selezione delle storie di monitoraggio civico

Nell’ambito del lavoro preparatorio per il percorso di formazione e le inchieste giornalistiche, il team di Monithon ha sviluppato un sistema di classificazione per valutare il potenziale dei report di monitoraggio civico esistenti, al fine di espanderli in inchieste giornalistiche. La tabella seguente riassume le principali dimensioni utilizzate per guidare il processo di selezione:

DimensioneCriteri
Descrittori di baseRegione e città; Tema; Link al report; Valutazione dell’efficacia del progetto (dal monitoraggio); Stato di avanzamento del progetto; Impatto osservato; Note
Fattori strategiciEquilibrio tra i fondi (PNRR / Fondi di Coesione); Rappresentazione di piccole comunità, aree interne, periferie urbane, zone rurali; Equilibrio geografico (Nord–Centro–Sud); Possibilità di analisi comparativa
Potenziale narrativoForza simbolica o emotiva; Impatto sulla comunità; Utilità concreta del progetto una volta concluso; Esiti positivi o negativi; Elementi di conflitto o tensione; Evoluzione nel tempo (es. storia dei fondi in un territorio); Collegamento con il dibattito politico; Impatto sulla vita quotidiana
Rilevanza tematicaTrasformazione urbana; Accesso ai servizi; Innovazione sociale; Grandi progetti infrastrutturali; Relazioni istituzionali e partecipazione; Dialogo istituzionale o follow-up; Buone pratiche nella pubblica amministrazione; Valorizzazione dell’impatto positivo dell’UE
Tipologia di monitorantiScuole e università; Associazioni; Gruppi giovanili o vulnerabili; Cittadini singoli o gruppi informali

Priorità è stata data alle storie in cui i partner di progetto avevano già contatti con stakeholder locali, aumentando così la fattibilità e la profondità delle inchieste giornalistiche.

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