Monithon all’Euhackathon, un report da Bruxelles

Con grande entusiasmo il team di Monithon ha partecipato alla quarta edizione di “EUHACKATHON, hack4participation” un evento organizzato a Bruxelles in collaborazione con alcune istituzioni europee.  L’obiettivo della manifestazione è quello di “costruire un ponte” tra policy makers e coders per capire insieme come il Codice può aiutare la Legge. Superata una prima selezione online siamo volati nella sede di Google Brussels dove si è svolto un hackathon in piena regola: stanzone con tavoloni divisi per team (qui tutti i partecipanti), buffet sempre ricco, ticchettio continuo di tasti come colonna sonora costante. Grande emozione per la presenza di Vint Cerf, (uno degli inventori del protocollo TCP/IP) oltre che della  giuria ufficiale.

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Cosa abbiamo fatto?

Sul fronte coding siamo partiti dal perfezionare il nuovo sito di Monithon (Marco Montanari sta coordinando lo sviluppo e a breve verrà lanciato ufficialmente). Ecco una piccola anticipazione della home page:

monithon.org

Partendo da qui abbiamo lavorato su concept e realizzazione di una webapp: uno strumento che, interfacciandosi con il nuovo sito, permetta di associare automaticamente il materiale multimediale raccolto sul campo durante le visite di monitoraggio al più approfondito report che ne consegue. Le foto e i video raccolti con la app verranno infatti inseriti automaticamente sul sito e associati ai report corrispondenti ma, importante, senza sostituirli. Come “slow hackers” ci teniamo molto a mantenere l’esistente format di monitoraggio, ricco e documentato, che si avvale di ricerche approfondite che vanno oltre la mera raccolta di evidenze.

Oltre allo sviluppo vero e proprio di una demo che a breve sarà scaricabile, abbiamo costruito il mock up della sua navigazione e fatto ipotesi su un nuovo possibile logo:

schema_app

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(licenza Binoculars by Luis Prado from The Noun Project)

Una delegazione di monithoners è partita inoltre in esplorazione per verificare un progetto finanziato a Brussels, ma di cui non abbiamo trovato informazioni di tipo amministrativo, ma che abbiamo visitato e fotografato senza ahimè incontrare utenti da intervistare. Qui di seguito trovate la presentazione che abbiamo utilizzato per il pitch.

I progetti vincitori sono pubblicati in home sul sito ufficiale della manifestazione

  1. Team Videodock (the Netherlands)
  2. Team Commission Today (Romania/Germany/USA)
  3. Team Frontwise (the Netherlands)

Qui il Video Ufficiale Della Manifestazione

Riflessioni 

Ci è sembrato che siano stati preferiti progetti di partecipazione che coinvolgono i cittadini europei in senso consultivo nell’attività parlamentare, e non di partecipazione sull’attuazione e valutazione ex-post dell’attuazione delle politiche europee.

Invece, esportare Monithon come metodo anche negli altri paesi europei sarebbe a nostro parere molto importante per convogliare verso le istituzioni europee idee e suggerimenti che derivano dall’esperienza concreta del monitoraggio dei singoli progetti.  In Europa, però, non esiste un codice unico di progetto (es., in Italia, il CUP) valido per tutti i progetti finanziati dalla Commissione. Guardando ai dati sui fondi strutturali equivalenti a quelli pubblicati in Italia da OpenCoesione, negli altri paesi EU si hanno spesso meno dati sul finanziamento e meno informazioni dettagliate sui cantieri (vedi ad esempio questo report). Come tracciare quindi questi finanziamenti?

Nello scorso Luglio è nata una nuova piattaforma open data che fornisce informazioni relative agli investimenti effettuati e ai risultati ottenuti dalle Politiche di Coesione all’interno dei Paesi membri: Politica Regionale – Inforegio.

Gli Stati Membri e le Autorità di Gestione dei Programmi Operativi sono obbligati a rendere disponibili informazioni sull’utilizzo dei Fondi, secondo quanto stabilito dall’art. 69 del Regolamento UE 1083/2006: in particolare, il nome dei beneficiari che hanno ricevuto un finanziamento, la denominazione degli interventi (il titolo del progetto) e l’importo del finanziamento pubblico ad essi destinato.

Ampio spazio viene dunque lasciato alla discrezionalità in termini di dettaglio, qualità, accesso, possibilità di riuso e visualizzazione dei dati pubblicati. Nello specifico navigando la sezione “beneficiari della politica di coesione dell’Unione Europea” abbiamo constatato la difformità relativa alla presenza di un codice alfanumerico che identifichi in maniera univoca il progetto, ovvero uno strumento equivalente al CUP (Codice Identificativo di Progetto).

In alcuni casi risulta assente qualsiasi codice identificativo.

Qualche esempio:

Ecco il portale del Consiglio della Regione Sud Est dell’Irlanda (in evidenza campo titolo del progetto, dove, tema di investimento, importo del finanziamento)

Irlanda

Il corrispettivo portale francese presenta una mappa a coroplete che consente la navigazione dei dati sui beneficiari di regioni, dipartimenti e comuni. Ad esempio si può scendere al dettaglio della lista beneficiari della regione di Bretagna, dipartimento di Ille-et-Vilaine, comune di Rennes: ecco la lista dei beneficiari ad esso riferita (in evidenza campo beneficiario, titolo del progetto, dove, importo del finanziamento)

Rennes

Il portale spagnolo presenta tre liste pdf dei beneficiari di:

  • Programas Operativos Regionales FEDER
  • Programas Operativos Plurirregionales FEDER
  • Programa Operativo Fondo de Cohesión – FEDER

Ecco un esempio del Programa Operativo FEDER della Regione dell’Andalusia (in evidenza campo beneficiario, titolo del progetto, importo del finanziamento concesso e totale rendicontato)

Spagna

In altri paesi, un codice identificativo invece è presente. Ecco gli esempi dal portale della Lituania (prima immagine), Repubblica Ceca  e Slovacchia, dove è possibile navigare una mappa fino a giungere al dettaglio della scheda di progetto geolocalizzata: in figura due progetti delle rispettive capitali, Praga e Bratislava (in evidenza, campo del codice identificativo)

Lituania

Praga

Bratislava

Tuttavia il fatto che un codice identificativo di progetto non compaia in associazione al progetto stesso, non significa necessariamente che esso non ci sia. Forse esso esiste nei singoli sistemi informativi nazionali e delle autorità di gestione, ma non viene pubblicato in quanto il Regolamento UE obbliga alla pubblicazione delle liste dei beneficiari e non dei progetti. Ad esempio, sappiamo per certo che in Italia un codice identificativo esiste: il CUP. Ma è facile verificare, a partire dalla sezione dedicata all’Italia del portale Politica Regionale – Inforegio, che anche in questo caso, pur esistendo un CUP, esso non viene riportato dalle singole Regioni responsabili dei POR.

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